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LA DEPRESSIONE SPIRITUALE

 

 DEPRESSIONE SPIRITUALE               
 
Salmo 42:1
Come la cerva desidera i corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
2 L‘anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente;
quando verrò e comparirò in presenza di Dio?
3 Le mie lacrime sono diventate il mio cibo giorno e notte,
mentre mi dicono continuamente: «Dov’è il tuo Dio?»
4 Ricordo con profonda commozione il tempo in cui camminavo con la folla verso la casa di Dio, tra i canti di gioia e di lode d’una moltitudine in festa. 5 Perché ti abbatti, anima mia?
Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora;
egli è il mio salvatore e il mio Dio. 6 L’anima mia è abbattuta in me;
perciò io ripenso a te dal paese del Giordano, dai monti dell’Ermon, dal monte Misar.
7 Un abisso chiama un altro abisso al fragore delle tue cascate;
tutte le tue onde e i tuoi flutti sono passati su di me.
8 Il SIGNORE, di giorno, concedeva la sua grazia, e io la notte innalzavo cantici per lui come preghiera al Dio che mi dà vita. 9 Dirò a Dio, mio difensore: «Perché mi hai dimenticato? Perché devo andare vestito a lutto per l’oppressione del nemico?»
10 Le mie ossa sono trafitte dagli insulti dei miei nemici
che mi dicono continuamente: «Dov’è il tuo Dio?» 11 Perché ti abbatti, anima mia?
Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora;
egli è il mio salvatore e il mio Dio.
SALMO 42
CONSIDERAZIONI GENERALI
Ciò che ci prefiggiamo con questo studio non è l’analisi della depressione così come la psicanalisi ce la presenta. Quello che ci preme è invece capire è
LO SCORAGGIAMENTO,
IL DISORIENTAMENTO
E L’INFELICITÀ
che colgono i credenti per brevi o lunghi periodi nel corso della loro vita. Come il salmo 42 ci dimostra, non è vero che il credente sia esente dall’afflizione o dalla depressione spirituale. Essa è infatti strettamente correlata, come avremo modo di vedere ampiamente, alla fede.
QUESTO STUDIO AFFRONTERÀ
lo scoraggiamento,
 l’afflizione,
il turbamento.
l’angoscia
e tutti quelle condizioni spirituali che sono però correlate con “il buon combattimento della fede
 La Bibbia affronta molte volte il problema della depressione spirituale, al punto che dovremmo, credo, anzitutto rivedere il nostro concetto di nuova vita in Cristo.
Nel senso che dobbiamo affrontare come primo punto e con estrema franchezza, che tutti i credenti sono soggetti a momenti, e a volte anche a lunghi periodi, di profondo smarrimento, in cui la vitalità e l’esuberanza cristiana lasciano spazio alla tristezza e alla vacuità; in altre parole l’essere una nuova creatura in Cristo non ci preserva da questi combattimenti interiori, ma ci offre la via per uscirne sempre vincitori.
Il senso di vuoto, che è tipico della depressione spirituale, è per il cristiano uno degli aspetti più tristi e demoralizzanti, che crea dubbio e sconcerto. Laddove la vitalità di Cristo dovrebbe scaturire come da una fonte, troviamo invece apatia e tristezza. Se non si affrontano con equilibrio e conoscenza questi momenti saremo facile presa del tentatore, che potrà insinuare dubbi di ogni genere nella nostra mente, facendoci sprofondare ancora di più nello sconforto.
Non meravigliamoci dunque se la depressione spirituale bussa alla nostra porta, grandi servitori prima di noi l’hanno combattuta, quel che importa e sapere come risponderle.
Nell’affrontare questo importante argomento seguiremo sempre uno schema preciso: valuteremo prima gli insegnamenti biblici e poi scenderemo ad analizzare gli esempi che la Bibbia o la vita stessa ci offre. Molti di noi sono portati a confrontarsi sempre con gli esempi pratici quando hanno un problema; questo però non è saggio se non abbiamo prima ben chiaro l’insegnamento della Bibbia. Solamente alla luce di quest’ultimo, infatti, potremo correttamente valutare e applicare alla nostra vita le esperienze degli altri.
LA NECESSITÀ DI AFFRONTARE QUESTO ARGOMENTO
È importante far luce su questo problema principalmente per far fronte alla sofferenza che questo causa al credente che ne è afflitto: “Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto fiacca le ossa” Proverbi 17:22.
 
Le afflizioni dello spirito tolgono il piacere ad ogni aspetto della nostra esistenza. Oltre a ciò non dimentichiamo che la nostra eredità in Cristo è una vita esuberante e noi non vogliamo rinunciare a quanto il Signore ci ha acquistato a così duro prezzo sulla croce.
Del resto, e questa è la seconda importante ragione per affrontare il problema della depressione spirituale, non v’è nulla di più sconsolante e di controindicato per la sana testimonianza cristiana di un credente spento e privo di gioia. La vera testimonianza della realtà e dello splendore dell’opera che Cristo può fare negli uomini siamo noi! Nulla è più efficace di una vita esuberante per trasmettere Cristo a chi ancora non lo conosce. Niente è più deleterio per il messaggio cristiano di un credente che da l’idea che la sua fede sia qualcosa di triste e cupo.
Affronteremo ora sintomi cause e rimedi in senso generale, per afferrare l’argomento nel suo insieme, e nel corso dei successivi studi ci rivolgeremo ad un’analisi più dettagliata che ci permetterà di applicare le soluzioni che la Parola di Dio ci insegna, alla nostra vita ed al nostro bisogno in particolare.
Nel salmo 42 il salmista descrive  se stesso come un credente e come servo di Dio : V. 4  Ricordo con profonda commozione il tempo in cui camminavo con la folla verso la casa di Dio, tra i canti di gioia e di lode d’una moltitudine in festa
 La gioia e la lode  sembra essere scritta sul suo volto. Ma il salmista cade poi in una depressione riesce a descrivere così l’animo afflitto dalla depressione, in tutto il salmo,  ci fa anche intravedere nei versi 5 e 11 la soluzione: “Perché t’abbatti anima mia? perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; Egli è la mia salvezza e il mio Dio”.
I SINTOMI DELLA DEPRESSIONE SPIRITUALE
I sintomi credo che ciascuno di noi, almeno in parte, li conosca per esperienza. Il salmo 42 ce ne dà un esempio perfetto:
TRISTEZZA,           ( in tutto il salmo )
INAPPETENZA,    ( V. 3  Le mie lacrime sono diventate il mio cibo giorno e notte,mentre mi dicono continuamente: «Dov’è il tuo Dio?»
 PIANTO,           ( V.3 ) 
 IN TUTTO IL SALMO VEDIAMO LO STATO D’ANIMO DEL SALMISTA
ANGOSCIA,   
ANSIA,
TIMORE,
AFFLIZIONE,
SCONFORTO,
SCORAGGIAMENTO,
SFIDUCIA,
INFELICITÀ,
INQUIETUDINE…
 
LE CAUSE :
IL TEMPERAMENTO
la psicologia definisce il temperamento:
“insieme di disposizioni comportamentali presenti sin dalla nascita le cui caratteristiche definiscono le differenze individuali nella risposta all’ambiente. Il temperamento riflette dunque una variabilità biologica” e forma il carattere e la personalità
Può sembrare strano cominciare da questo punto. Alcuni potrebbero obbiettare dicendo che in Cristo essendo noi resi nuove creature non abbiamo più il problema di affrontare la vita con le nostre debolezze e limiti, perché è reso tutto nuovo… Bastano pochi attimi di riflessione e nessuna parola pare rispondere a una tale affermazione. Non è forse vero che noi tutti ancora oggi ed ogni giorno dobbiamo fare i conti con la nostra indole che segna il modo di affrontare e riguardare i problemi? Cosi come nel corpo siamo diversi anche nel temperamento, e poiché è questo a guidare il nostro modo di affrontare la vita, è proprio il nostro temperamento che può esporci o preservarci dalla depressione spirituale.
Volendo generalizzare esistono due grandi categorie in cui potremo distinguere la mente umana:
Introversa ( Chi è Portato a chiudersi nel proprio mondo interiore per timidezza o per egoistico ed esclusivo interesse verso la propria persona; diffidente o addirittura ostile nei riguardi dei contatti umani e dei rapporti sociali. )
 Estroversa. ( facile ad aprirsi col prossimo, espansivo, aperto,  socievole )
L’essere introversi può più facilmente indurci in uno stato depressivo, perché avere lo sguardo perennemente ed insistentemente rivolto a noi stessi, ci spinge ad una analisi di ciò che siamo, pensiamo e facciamo che può assumere connotazioni morbose. Ciò che dovrebbe essere una sana analisi del nostro stato interiore, come del resto la Bibbia ci suggerisce di fare, può, nei soggetti introversi, tramutarsi in una accusa rivolta a noi stessi, in un disagio esistenziale o nell’incapacità di perdonarsi.
Un sano esame di coscienza é cosa giovevole, ma avere lo sguardo continuamente rivolto in noi stessi può farci scivolare in uno stato morboso che apre la via alla depressione spirituale.
 LA SALUTE FISICA
Non vi sorprenda questa causa. Lo so, molti di noi considerano la vita dello spirito così elevata da distaccarsi completamente da quella corporea. Non vorrei deludere nessuno, ma le cose non stanno proprio così. Noi siamo costituiti da anima, corpo e spirito, ecco l’uomo. Non esiste l’uomo senza una di queste parti ed esse si influenzano profondamente. Non siate ciechi: la fatica, lo stress così come una malattia che ci affligga da tempo, possono essere serie cause, o perlomeno concause di una condizione di depressione spirituale.
 LE REAZIONI ALLE BENEDIZIONI
So che di primo acchito molti di voi questa proprio non me la passeranno come possibile causa di scoraggiamento, perché, pensiamo, dovrebbe piuttosto essere motivo di esuberanza. Eppure una semplice analisi della Bibbia ci può facilmente far cambiare idea.
Ricordiamo per esempio :
(1 Re 18), Elia dopo l’esperienza del soprannaturale e la vittoria sui profeti di Baal, leggiamo al cap. 19:3 ebbe paura pensò di mettersi in salvo dagli attacchi della regina Jezebel , che fine aveva fatto la potenza del fuoco? Dov’èra il suo Dio Potente ? era ancora li, che stava accadendo nel carattere di Elia? La sua natura umana introversa lo aveva indotto ad avere paura , si era chiuso nel proprio mondo interiore , e fuggiva :
1 Re19:3 andò a Beer-Sceba
Al verso 4 fuggì nel deserto, dove dette sfogo alla sua depressione, chiese a Dio di farlo morire:
4 ma egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: «Basta! Prendi la mia anima, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri!»
Poi dal verso 5 a 8 l’Angelo del Signore ( Teofania di Dio sulla terra : Gesù, lo conforta , dal verso 9 al verso 15 Elia viene risvegliato da Dio, è interessante vedere come Dio si rivela ad Elia :
NON NEL VENTO                       verso 11
NON NEL TERREMOTO             verso 12
NON NEL FUOCO                       verso 12
Ma NEL DOLCE SUSSURRO     verso 13 cosi Dio ci parla
 
Abrahamo
(Genesi 14:12 ).
dopo aver sconfitto con soli trecentodiciotto servitori un esercito grandissimo, dopo la benedizione di Melchisedeck ( altra Teofania , apparizione di Dio in terra : Gesù ) al cap. 15 :1 a 6 mette in dubbio la potenza di Dio, rileggi il verso
6  Egli credette al SIGNORE, che gli contò questo come giustizia.
Che cosa era successo nella vita di Abramo ?
Non intendiamo affermare che questa sia una condizione normale, tutt’altro se vissuta nella giusta maniera la benedizione contribuisce all’accrescimento della nostra vitalità spirituale.
SATANA
Credo che il nemico delle nostre anime abbia proprio come scopo supremo della sua esistenza quello di indurre il credente alla depressione spirituale. Egli sa di non poterci sconfiggere, cerca però di farci essere come il credente descritto nel salmo 42:
SPENTO,
AFFLITTO,
PRIVO DI VITALITÀ.
Questo per produrre in noi quanto più sofferenza possibile, e per togliere alla nostra vita l’efficacia della vera testimonianza cristiana, che poi è la nostra stessa forza: la gioia del Signore.
 
(Nehemia 8:10).
10 Poi Nehemia disse loro: «Andate, mangiate cibi grassi e bevete bevande dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno preparato nulla per loro; perché questo giorno è consacrato al nostro Signore; non siate tristi; perché la gioia del SIGNORE è la vostra forza
Vigiliamo attentamente alla luce della Parola di Dio, perché mille sono le sue astuzie.
LA MANCANZA DI FEDE
L’abbiamo lasciata in ultimo non perché sia la meno importante, al contrario, essa è il fondamento della depressione spirituale. La mancanza di fede è alla base della nostra esposizione a tutto ciò che ci contrasta e combatte. Il credente che rimane incrollabile nella sua fede nella Parola di Dio non può in alcun modo venire scalfito, né dalla vita, né dalle tentazioni di Satana.
 Efesi 6:16 prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno.
 1Tessalonicesi  5:8 Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore e preso per elmo la speranza della salvezza.
1Corinzi 16:13 Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, fortificatevi.
 Colossesi 2:7 radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento.
 1Tmoteo 6:12 Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni.
2Tm 4:7 Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.
 1Giovanni 5:4 Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
 
IL VERO PROBLEMA NASCE quando per la debolezza della nostra fede noi cessiamo di dare ascolto alla Santa Parola di Dio e cominciamo a volgere la nostra attenzione alla voce del nostro Io, o peggio ancora alle parole dell’avversario.
Incrollabili nella verità! Questa è la vittoria.
Poiché l’incredulità è la base di ogni depressione spirituale.
 UNA SCELTA INCOMPLETA            
 Marco 8:23 Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» 24 Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». 25 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente
 Certamente questo è veramente uno dei miracoli più particolari che gli evangeli ci propongono. Sicuramente dobbiamo accostarci ad esso con la conoscenza e la consapevolezza dell’intero messaggio biblico per non incorrere in affrettate conclusioni che potrebbero certo risultare fuorvianti. Infatti, appare strano che Gesù abbia dovuto mettere mano due volte su un malato perché la guarigione potesse in tutti i termini definirsi tale. Ma noi sappiamo con certezza che il nostro Signore è l’Onnipotente e che in Lui non c’è limite alcuno, Egli avrebbe potuto guarire il non vedente in un istante, ma per il nostro bene Gesù preferì agire così. Infatti, ogni miracolo che il Signore ha compiuto non è solamente la manifestazione della Sua bontà ed onnipotenza ma ha per noi un grande insegnamento spirituale. In altre parole tutti i miracoli che Gesù compì sono come delle parabole che insegnano attraverso un’azione miracolosa una verità spirituale di grande valore.
 
Il tema del nostro studio oggi avrà infatti come argomento un’importante verità rivelata da questo miracolo.
 UOMINI COME ALBERI ……..CHE CAMMINANO
Perché Gesù lo toccò due volte per operare in Lui un miracolo? Andiamo per gradi. Dopo avergli imposte le mani la prima volta Gesù gli domandò:. «Vedi qualche cosa?» 24 Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano» Che dite? È guarito o no?
Dalla risposta possiamo dire che non è più cieco, ma certamente non possiamo affermare che Egli non abbia ancora dei problemi. Potremmo affermare, tanto per non correre il rischio di prendere una posizione ben definita, sì e no. Non è né guarito, né cieco; né una cosa né l’altra.
Ebbene il problema di molti cristiani è proprio questo, essi non sono né peccatori né santi, né appassionati né riluttanti, né freddi né ferventi Apocalisse 3:15,16.
In altre parole alcuni credenti agiscono nei confronti della fede in modo limitato e pieno di riserve; o, in altri casi, con motivazioni talmente sbagliate che non riescono a vivere la pienezza dell’opera che Cristo vorrebbe compiere in loro.
Possiamo distinguere almeno tre diverse tipologie di errori.
 1) RAVVEDIMENTI SENZA IL GIUSTO FONDAMENTO
   Atti 8:  9 Or vi era un tale, di nome Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un personaggio importante. 10 Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto, dicendo: «Questi è “la potenza di Dio”, quella che è chiamata “la Grande”». 11 E gli davano ascolto, perché già da molto tempo li aveva incantati con le sue arti magiche. 12 Ma quando ebbero creduto a Filippo che portava loro il lieto messaggio del regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, furono battezzati, uomini e donne. 13 Simone credette anche lui; e, dopo essere stato battezzato, stava sempre con Filippo; e restava meravigliato, vedendo i miracoli e le opere potenti che venivano fatti.
Atti 8:18-24.
 18 Simone, vedendo che per l’imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro, dicendo: 19 «Date anche a me questo potere, affinché colui al quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo». 20 Ma Pietro gli disse: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio. 21 Tu, in questo, non hai parte né sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. 22 Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti perdoni il pensiero del tuo cuore. 23 Vedo infatti che tu sei pieno d’amarezza e prigioniero d’iniquità». 24 Simone rispose: «Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi accada».
 
 2) ENTUSIASMI SENZA RADICI :
      MARCO 4: 5, 6. e verso 16
 
 4 Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. 5 Un’altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 6 ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì.
 16 E così quelli che ricevono il seme in luoghi rocciosi sono coloro che, quando odono la parola, la ricevono subito con gioia; 17 ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; poi, quando vengono tribolazione e persecuzione a causa della parola, sono subito sviati
 
 3) MEZZE CONVERSIONI MARCO 10:20-22.
…….20 Ed egli rispose: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia gioventù». 21 Gesù, guardatolo, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va’, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 22 Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni
Così ci sono credenti che non vogliono o non riescono ad abbandonare la loro vecchia vita , oppure mettere da parte i propri interessi invece di consacrarsi al Signore
In questi passi della Parola vediamo un esempio di persone che non abbandonano la vecchia vita e altre invece la abbandonano:
 Giosuè 24:2 Giosuè disse a tutto il popolo:
«Così parla il SIGNORE, il Dio d’Israele: “I vostri padri, come Tera padre di Abraamo e padre di Naor, abitarono anticamente di là dal fiume, e servirono gli altri dèi.
 Nota : Tera padre di Abramo non passò al di la del fiume , rimase a servire i suoi idoli e non entrò nella Canaan , la terra promessa
Confronta : Genesi 11:30
 3 E io presi il padre vostro Abraamo di là dal fiume, gli feci percorrere tutto il paese di Canaan, moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco. 4 A Isacco diedi Giacobbe ed Esaù, e assegnai a Esaù la proprietà del monte Seir, e Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
Nota: Abramo invece lasciò tutto ubbidi alla chiamata di Dio e oltrepassò il fiume per andare nella terra promessa . Quanti cristiani non riescono a oltrepassare il fiume , rimangono con la loro religione , ma non rispondono alla chiamata di Dio
 Giosuè 24:14 Dunque temete il SIGNORE e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite il SIGNORE
15 E se vi sembra sbagliato servire il SIGNORE, scegliete oggi chi volete servire: o gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume o gli dèi degli Amorei, nel paese dei quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo il SIGNORE».
CHI SI FERMA AL BATTESIMO IN ACQUA
C’è chi, desidera seguire il Signore, si fa amministrare il Battesimo in acqua , ma poi si ferma li, ( al di là  del Giordano )
( Giosu 3:14 ) non entra nella Canaan spirituale ( la salvezza ) non gusta la gioia nel Signore , non fa esperienze pentecostali , rimane inattivo e moribondo . La Canaan spirituale ( la salvezza ) è il dono di Dio ma è anche una conquista , devi entrare per possederla .
V’è una sola via per ottenere piena soddisfazione e appagamento nella vita cristiana, “Rinunciare a se stessi, prendere la propria croce e seguire Gesù”. Non c’è altro mezzo, non un’altra via, solo quella di una totale donazione a Cristo, senza riserve, ricercando ogni giorno la Sua buona, perfetta e accettevole volontà per la nostra vita.
LA MENTE , IL CUORE , LA VOLONTA’        
 Romani 6:17 Ma sia ringraziato Dio perché eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore a quella forma d’insegnamento che vi è stata trasmessa;
 Affrontiamo ora un importante argomento che riguarda la vita di ogni buon cristiano:
IL COINVOLGIMENTO NELLA FEDE DI TUTTO L’ESSERE NOSTRO: MENTE, CUORE E VOLONTÀ.
 
Sin da queste prime battute non può non sovvenire alle nostre menti il più alto e nobile dei comandamenti divini rivolti a tutti noi: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua.” Matteo 22:37.
Questo comandamento ha un valore ed una profondità tale da coinvolgere e determinare la qualità stessa della vita spirituale del credente.
Abbiamo parlato  del cieco guarito in due fasi dal Signore Gesù, abbiamo puntualizzato la necessità del credente di donarsi senza riserve al Signore; questo studio però, anche se l’argomento può sembrare del tutto simile, ha invece delle connotazioni diverse; oggi tratteremo come potersi dare interamente a Dio; vale a dire analizzeremo come tutto il nostro essere, mente, cuore e volontà, debbano insieme e ordinatamente dedicarsi a Dio per vivere pienamente la promessa rivoltaci da Gesù di una vita esuberante.
IL DONO DI DIO : LE PROMESSE
2 Corinzi 1:20 a 22 : 20 Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l’Amen alla gloria di Dio. 21 Or colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; 22 egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori.
 Galati  3:16 Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: «E alle progenie», come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: «E alla tua progenie», che è Cristo.
 
 Nell’ottenimento delle promesse di Dio noi rivestiamo un ruolo fondamentale. Non perché le promesse di Dio dipendano da noi, ma perché dall’obbedienza alla Parola dipendono le realizzazioni di queste promesse. Il Signore ha imbandito dinnanzi a noi una tavola capace di saziarci appieno,
Is 55:1 «O voi tutti che siete assetati, venite alle acque;
voi che non avete denaro
venite, comprate e mangiate!
Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte!
2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane
e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia?
Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono,
gusterete cibi succulenti!
3 Porgete l’orecchio e venite a me;
ascoltate e voi vivrete;
io farò con voi un patto eterno,
vi largirò le grazie stabili promesse a Davide.
 
sta a noi però accostarci ad essa per nutrirci di ciò che in essa è stato disposto. Ebbene in questo “accostarci” vi sono modalità e disciplina che non possiamo trascurare, altrimenti rischiamo il mal nutrimento e per così dire il “rachitismo” ( sviluppo irregolare ) spirituale.
Nel descrivere il nostro vivere cristiano, la Parola di Dio afferma che ogni credente ha ingaggiato un vero e proprio combattimento spirituale: “Il nostro combattimento, infatti, non è contro sangue e carne ma contro I principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.” Efesinl 6:12.
Ma cosa afferma l’apostolo Paolo di seguito? ‘Perciò prendete la completa armatura di Dio”; l’azione di rivestirsi di quest’armatura dipende dalla nostra volontà che diventa operante per mezzo della grazia ed inoltre non trascuriamo, anzi sottolineiamo, che essa deve essere completa.
 
Così come per un bambino l’ambiente in cui nasce segna il suo sviluppo e influenza la sua formazione, anche per il credente gli insegnamenti e l’ambiente in cui si converte e vive le sue prime esperienze spirituali risultano determinanti per la sua formazione spirituale. Errati insegnamenti, convinzioni sbagliate e abitudini culturali confuse per precetti biblici, possono indurre ad errate conclusioni che ci privano di uno o più aspetti della nostra vita spirituale; compito del credente è ritrovare nella Parola di Dio la verità che libera abbracciandola nella sua totalità.
In alcune culture la componente emotivo-sentimentale è così forte da influenzare anche la vita delle chiese Cristiane; alcune denominazioni concentrano tutta la loro attenzione sull’aspetto mistico ed emotivo. Ecco allora interminabili riunioni di preghiera, canti e ricerca dei carismi, ma la conoscenza biblica e la successiva e necessaria obbedienza rivestono un ruolo così secondario da essere relegati in un cantuccio. Altri, come è accaduto in alcuni ambienti religiosi del passato, avevano concentrato tutto sulla conoscenza, producendo degli studi eccellenti, ma rischiando di rimanere esclusi quanto alla passione ed all’amore. Alcuni movimenti di stampo cattolico che ritroviamo nella storia della nostra nazione, fondavano tutto sull’impegno della propria volontà per conseguire il proprio appagamento religioso. L’errore non è nella ricerca di una vita emotiva e sentimentale, neppure nell’uso dell’intelligenza, tanto meno nell’applicazione della volontà.
L’errore risiede nello squilibrio che si crea nel credente quando è una di queste componenti a prevalere sulle altre.
ANALISI DEL VERO
 
Il verso riportato nel titolo del nostro studio ci dà l’esatta visione divina dell’equilibrio delle parti che deve regnare in ogni credente per godere del pieno appagamento che la Bibbia promette a quanti credono: “Ma sia ringraziato Dio perché era vate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore o quella forma d’insegnamento che vi è stato trasmesso” Romani 6:17
L’apostolo Paolo dimostra che mente, cuore e volontà devono intervenire per trovare il pieno adempimento della libertà che ci viene promessa nell’Evangelo.
La totalità della persona è impegnata:
 “AVETE UBBIDITO”,    la volontà;
“DI CUORE”, i sentimenti;
“A QUELLA FORMA DI INSEGNAMENTO”, l’intelligenza.
Infatti non si può affermare a pieno titolo di credere se la nostra intelligenza (mente) non ha compreso ciò in cui crede. E se non applichiamo la nostra intelligenza allo studio ed alla conoscenza biblica, ci priveremo del mezzo che Dio ha scelto per ottenere piena libertà. Ma se non impariamo ad amare (cuore) questa Parola, non potremo piegarci ad Essa per obbedirle. Se non applichiamo la nostra volontà nello studio della Parola e nella sua attuazione, la nostra devozione ed il nostro Cristianesimo si ridurrà semplicemente ad un misero sentimento e ad una vuota conoscenza.
Dio ci chiama ad un equilibrio tra mente, cuore e volontà.
Applichiamoci con tutta la nostra mente, tutto il nostro cuore e tutta la nostra volontà a dimostrare a Dio il nostro amore e non conosceremo disorientamento o depressione.
QUEL DETERMINATO PECCATO
 
“Ma per questo mi è stata fatto misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio o quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna”. (1 Timoteo 1:16)
Il tema che affrontiamo oggi è in strettissima relazione con il combattimento spirituale che il diavolo ha ingaggiato con la Chiesa e quindi con ogni singolo credente. Le svariate prove nelle quali ci veniamo a trovare non devono essere motivo di disorientamento, ma anzi di gioia :
Giacomo 1:2 Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate
 Lo so bene, anche quest’ultima affermazione appare contraddittoria ma il Cristianesimo possiede la potenza per sovvertire l’ordine naturale delle cose!
 
Se il diavolo ci combatte, certo non ci trasmette serenità, ma d’altro canto ci dimostra che non gli apparteniamo, poiché egli combatte ciò che gli si oppone. Le prove in cui il diavolo ci spinge sono quindi la testimonianza della nostra appartenenza a Dio e questo rappresenta il centro della nostra gioia; ma a questa battaglia bisogna essere preparati, altrimenti rischiamo di vederci togliere la pace e la gioia che Gesù ha posto nei nostri cuori.
UN PECCATO PARTICOLARE
Il diavolo non può rapirci dalla mano di Dio, questo non gli è concesso, le sue azioni sono rigorosamente limitate dalla volontà di Dio che le controlla e le argina; ma certo può contrastare il cristiano cercando di strappargli il piacere della vita in Cristo. L’obiettivo del diavolo non è soltanto quello di privarci dell’esuberanza della vita cristiana per il piacere di rattristarci, ma anche perché è ben poco luminosa una vita afflitta dalla tristezza e dall’angoscia, e rende il credente inefficace nella testimonianza di fede.
 Una delle armi predilette dal nostro avversario consiste nel ricordare ai credenti i loro peccati. Il meccanismo è quello di isolare un peccato tra gli altri e di renderlo “diverso ai nostri occhi, al punto da farci credere che costituisca una eccezione, una categoria a parte che non è contemplata dall’opera espiatrice di Cristo. Se riesce a convincerci di questo, o quantomeno ad insinuare il dubbio, tutto il glorioso piano di redenzione che Gesù ha messo in atto per la nostra salvezza, diventa, nei nostri pensieri, inefficace.
Allora riteniamo che la salvezza non ci appartenga e il timore di affrontare Dio con questo strano peccato “imperdonabile” ci getta nel panico e nello sconforto. Ogni tentativo di trovare consolazione e rifugio in Dio è vano, perché a causa di quel famoso peccato ci sentiamo esclusi dalla comunione con Lui.
Invocare il Suo aiuto in preghiera ci sembra la cosa meno opportuna da fare, perché il diavolo ci ha convinti che Dio stesso non abbia i mezzi per perdonarci. In questa situazione il credente, persuaso del giudizio, si sente eternamente e irrimediabilmente perduto.
IL RIMEDIO
Tutto questo avviene perché diamo credito alle menzogne che il diavolo ci suggerisce. Perché di questo si tratta, di menzogne! Ricordate quale fu il modo in cui Gesù neutralizzò tutti gli attacchi del maligno il giorno che fu tentato? Con la Parola di Dio. Essa però per essere un’arma efficace nelle nostre mani, deve essere ben conosciuta e presente nella nostra mente.
RIFLETTERE SULLA PAROLA DI DIO
 Ora vi dirò qualcosa che ho imparato tanto tempo fa. Spero di non sconvolgervi e di non essere frainteso, ma l’argomento è di grande importanza: per il credente che si trova in queste condizioni la preghiera solamente non è sufficiente. E sapete perché? Perché Dio ha già risposto al problema del nostro peccato pienamente; la soluzione non risiede in ciò che Dio debba ancora fare per liberarci da una simile condizione, ma piuttosto nella nostra fede che non riesce ad abbracciare completamente la perfezione del perdono che ci è stato concesso. Il motivo che suscita l’angoscia non sussiste, in quanto Gesù ci ha purificato perfettamente da ogni peccato, ma noi non riusciamo a crederlo! Pregare, dunque, diventa inefficace, perché Gesù non può fare oltre quel che ha già fatto, gridando dalla croce: “Tutto è compiuto”. Quello di cui abbiamo bisogno è fermarci a riflettere sulle verità della Parola di Dio: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” Giovanni cap. 8.
Il problema risiede nella cattiva comprensione che abbiamo delle verità bibliche, in particolar modo quelle relative alla giustificazione per fede e sulla natura del peccato, e quindi nella conseguente impossibilità di porre in esse tutta la nostra fede.
Paolo afferma: (1Timoteo 1:12.1612 Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, 13 che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; 14 e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù. 15 Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 16 Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna. 17 Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
E Giovanni aggiunge:
1 Giovanni 1:7) .
 “Il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato”
(1 Giovanni 1:9) “Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità”.
(1 Giovanni 2:2).  “Ed egli è la propiziazione per i nastri peccati; e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo”
(1 Giovanni 2:12) “Figlioletti, io vi scrivo perché i vostri peccati vi sono rimessi per il suo nome”.  
(1 Giovanni 3:5)  “E voi sapete ch’egli è stato manifestato per togliere i peccati e in lui non c’è peccato”
(1 Giovanni 4:10) “In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati
 Crediamo a queste verità? Il segreto della libertà dalle accuse del diavolo è tutto qui:
CREDERE NELLA BIBBIA CHE CI INSEGNA PER QUEL CHE RIGUARDA IL PECCATO A:
 Rifiutare ogni di peccato
 Credere alle promesse di Dio
 Comprendere il significato della croce
 Comprendere la giustificazione per fede
Allora anche noi con l’apostolo Paolo potremo incoraggiarci gli uni gli altri dicendo:
Filippesi 4:4 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
 Fine
da: IL SENTIERO gen. 2011

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