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LA DISCIPLINA DI DIO

 

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disciplina

LA DISCIPLINA
Complesso di norme che regolano la convivenza dei componenti di una comunità, della famiglia ,
di un istituto e simili, imponendo l’ordine, l’obbedienza, l’insegnamento, l’ammaestramento
Deuteronomio 11:2 Riconoscete oggi quel che i vostri figli non hanno conosciuto né visto,
cioè la disciplina del SIGNORE vostro Dio, la sua grandezza, la sua mano potente, il suo braccio steso,
 
Proverbi 6:23
 Il precetto ( il comandamento ( Versione Diodati )
 è infatti una lampada,
l’insegnamento una luce,
le correzioni e la disciplina sono la via della vita,
 
Efesi 6:4 E voi, padri, non irritate i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’istruzione del Signore.
 
Ebrei 12:5 e avete dimenticato l’esortazione rivolta a voi come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore,
e non ti perdere d’animo quando sei da lui ripreso;
La disciplina del Signore è per il nostro bene, e fa si che Egli possa essere glorificato nelle nostre vite.
Egli vuole che viviamo vite sante, e che riflettono la nuova natura che Dio ci ha dato:
1 Pietro 1:15-16. “ma come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi
in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Siate santi, perché io son santo”
TERMINE
disciplina s. f. [dal lat. disciplina, der. di discipŭlus «discepolo»]. letter. Educazione, ammaestramento, insegnamento
PUO’ ESSERE EDUCATIVA E PUNITIVA
LA DISCIPLINA DI DIO
LA DISCIPLINA DI DIO E’ EDUCATIVA
DIO L’ATTUA PER RIABILITARE LA SUA CREATURA
Lettura biblica: Isaia 28:23-29
23 Porgete orecchio, e date ascolto alla mia voce!
State attenti, e ascoltate la mia parola!
24 L‘agricoltore ara sempre per seminare?
Rompe ed erpica sempre la sua terra?
25 Quando ne ha appianata la superficie,
non vi semina l’aneto, non vi sparge il comino,
non vi mette il frumento a solchi,
l’orzo nel luogo designato,
e la spelta entro i limiti ad essa assegnati?
26 Il suo Dio gli insegna la regola da seguire
e lo istruisce.
27 L‘aneto non si trebbia con la trebbia,
né si fa passare sul comino la ruota del carro;
ma l’aneto si batte con il bastone,
e il comino con la verga.
28 Si trebbia il grano,
tuttavia non lo si trebbia sempre;
vi si fanno passare sopra la ruota del carro e i cavalli,
ma non si schiaccia.
29 Anche questo procede dal SIGNORE degli eserciti;
meravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua saggezza.
LA CORREZIONE divina può essere dolorosa, ma ha sempre uno scopo benefico.
 LO SCOPO DELLA “DISCIPLINA”
Il termine “disciplina” è connesso quindi con le parole “istruire” e “discepolo”. Un “insegnamento” quindi o un “addestramento” che riguarda il modo ordinato di comportarsi. Tutto questo non trasmette un’idea punitiva ma è di carattere positivo e costruttivo. Nella fase dell’insegnamento talvolta si rende necessaria la correzione, questa è indispensabile per esempio in famiglia, per l’educazione dei figli. Quali sono dei fattori concernenti la disciplina del Signore:
 LEGGIAMO Ebrei 12:4 -11
4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato, 5 e avete dimenticato l’esortazione rivolta a voi come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore,
e non ti perdere d’animo quando sei da lui ripreso;
6 perché il Signore corregge quelli che egli ama,
e punisce tutti coloro che riconosce come figli».
7 Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli. 9 Inoltre abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo forse molto di più al Padre degli spiriti per avere la vita? 10 Essi infatti ci correggevano per pochi giorni come sembrava loro opportuno; ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità. 11 È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa.
 1). Ci assicura l’amore di Dio per noi v. 6
 2). Essa è un segno che testimonia che siamo figli di Dio7 A 9 Dove manca la disciplina, manca una vera paternità. Se i nostri padri terreni, che ci hanno dato la vita materiale, hanno dovuto disciplinarci, quanto più Dio, il Padre, colui che ci ha dato la nostra vita intellettuale, e, soprattutto, quella spirituale? Dunque sarebbe sbagliato, e senza senso lamentarci, chiedendo: Perché Dio ci permette, come suoi figli, di soffrire così tanto? Al contrario, proprio perché siamo i suoi figli, Dio ci purifica e ci educa. proprio perché ci è Padre la correzione è necessaria.
3). È importante perché ci rende partecipi della santità evitando di essere condannati col mondo :
1° Corinzi 11:31,32,
31 Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; 32 ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo.
QUINDI : Nel sopportarla e accertarla possiamo migliorare nelle vie di Dio e rimanergli fedele
Chi desidera un dono spirituale, ( LA SALVEZZA , IL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO, I MINISTERI, I DONI DELLO SPIRITO SANTO…)   deve anche dare il benvenuto alla disciplina di Dio
Il paragrafo che consideriamo è inserito in una delle profezie maggiori d’Isaia.
TORNIAMO AL TESTO BIBLICO DELLA LEZIONE
ISAIA CAPITOLO 28
Possiamo applicare questa ” parabola”,che ci presenta Isaia, all’agire di Dio con i  metodi di un agricoltore, nei riguardi della  chiesa e dei singoli membri che la compongono.
  1. 26 “Il suo Dio gli insegna la regola da seguire e lo istruisce”
  1. 29 “Anche questo procede dal SIGNORE degli eserciti; meravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua saggezza”
Dio non fa esperimenti con la nostra vita. Non agisce per capriccio. Ogni Sua azione è motivata da saggezza infinita e attuata con amore. I mezzi adottati sono espressione del Suo discernimento e sono i più adatti a raggiungere lo scopo.
La disciplina di Dio, permette  al credente e alla chiesa  di realizzare un abbondante raccolto. L’abilità dell’agricoltore, è nei tre momenti principali della coltivazione: arare, seminare e mietere, riflette l’abilità e la sapienza di Dio, che lo istruisce.
Il contadino mostra un discernimento intelligente e vigila attentamente sui campi.
NOTA : L’Iddio che lo consiglia sarà meno saggio nel compito più delicato di produrre un raccolto nella nostra vita?
LA SUA DISCIPLINA : I MEZZI CHE DIO USA : ISAIA 28:14
L’ARATRO  ( arare : rivoltare, dissodare  )
E L’ERPICE ( erpice : estirpare )
  • Sinonimi :
  • togliere, strappare, sradicare, levare, divellere, svellere
  • asportare, estrarre
  • eliminare, distruggere, annullare, cancellare, vincere,
  • annientare, abolire, debellare
Miglioramento delle proprietà fisiche e meccaniche del terreno
Miglioramento delle proprietà chimiche
Miglioramento delle proprietà biologiche
ESTIRPARE :togliere, strappare, sradicare, levare…
è usato per tutte le piante velenose :
1) La zizzania :….. ( Versione Diodati )
Matteo 13: a 29 : 26 Quando poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania. 27 E i servi del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: “Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?”. 28 Ed egli disse loro: “Un nemico ha fatto questo”. Allora i servi gli dissero: “Vuoi dunque che andiamo e la estirpiamo?”. 29 Ma egli disse: “No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. 30 Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio”».
 
Nuova Riveduta :Ebrei 12:14 a 15  Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore; 15 vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati
 Versione Diodati : Ebrei 12:14 a 15 : 14 Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore, 15 badando bene che nessuno rimanga privo della grazia di Dio e che non spunti alcuna radice di amarezza, che vi dia molestia e attraverso la quale molti vengano contaminati
 1° Timoteo 6:10 Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori.
L’Agricoltore celeste permette che l’aratro della sofferenza solchi la vita dei Suoi figlioli, ma soltanto sotto il controllo della Sua mano capace. Egli ha sempre in vista lo scopo finale : UN RACCOLTO.
Le fasi dell’aratura, della semina e della trebbiatura sono il modello della disciplina divina per formare il nostro carattere. Questa parabola illustra tre verità.
1) IL CONTADINO USA ATTENZIONE NEL VALUTARE LA DURATA DELL’ARATURA.
Non ara il terreno rivoltandolo continuamente. In ogni situazione si comporta secondo le necessità. Questo non spiega forse le “diverse misure” di sofferenza e di prova che toccano la nostra vita? Possiamo fidarci dell’Agricoltore celeste; Egli adatterà e misurerà con amore la durata e l’intensità delle Sue correzioni. Siamo al sicuro nelle Sue mani.
 ” (v. 24). L‘agricoltore ara sempre per seminare? Rompe ed erpica sempre la sua terra?”
La risposta è no. L’ aratura è soltanto un mezzo per raggiungere un fine molto nobile. Raggiunto l’obiettivo, non c’è più bisogno di arare. La storia d’Israele mostra la saggezza di Dio.
Per quattrocentotrenta anni, la tirannia egiziana aveva indurito il terreno dei cuori della nazione ebraica,
ESODO 1:11 A 14
11 Stabilirono dunque sopra Israele dei sorveglianti ai lavori, per opprimerlo con le loro angherie. Israele costruì al faraone le città che servivano da magazzini, Pitom e Ramses. 12 Ma quanto più lo opprimevano, tanto più il popolo si moltiplicava e si estendeva; e gli Egiziani nutrirono avversione per i figli d’Israele. 13 Così essi obbligarono i figli d’Israele a lavorare duramente. 14 Amareggiarono la loro vita con una rigida schiavitù, adoperandoli nei lavori d’argilla e di mattoni e in ogni sorta di lavori nei campi. Imponevano loro tutti questi lavori con asprezza.
            IL CUORE DEL POPOLO SI INDURI’
Esodo 32:9  Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Ho considerato bene questo popolo; ecco, è un popolo dal collo duro.
 Deuteronomio 10:16 Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite più il vostro collo
Sal 95:10 Quarant’anni ebbi in disgusto quella generazione,
e dissi: «È un popolo dal cuore traviato;
essi non conoscono le mie vie».
Quindi Israele era un deserto deludente in cui Dio, in ogni caso, vedeva la possibilità di un gran raccolto :
IL POPOLO ELETTO
NON CI PUÒ ESSERE RACCOLTO, PERÒ, SENZA ARATURA.
L’oppressione del Faraone, la frusta dei sorveglianti egiziani raggiunsero lo scopo : UN POPOLO CON UNA VITA STERILE
Dio non permise che il Suo popolo fosse vessato neanche un giorno più del necessario. Non appena fu pronto per la liberazione, lo guidò verso il riposo e l’abbondanza del paese di Canaan.
Per 40 anni li fece girovagare attorno al deserto per dare loro una  dura disciplina , necessaria per ripulirli dai costumi dell’Egitto.
( il popolo era ribelle :
Numeri 21:5 a 9 ) 5 Il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero». 6 Allora il SIGNORE mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e gran numero d’Israeliti morirono. 7 Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il SIGNORE e contro di te; prega il SIGNORE che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. 8 Il SIGNORE disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». 9 Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
 ( CONFRONTA 1° CORINZI 1 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, 2 furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; 3 mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, 4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo. 5 Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque: infatti furono abbattuti nel deserto.
6 Or queste cose avvennero per servire da esempio a noi, affinché non siamo bramosi di cose cattive, come lo furono costoro, 7 e perché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: «Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi». 8 Non fornichiamo come alcuni di loro fornicarono, e ne caddero in un giorno solo ventitremila. 9 Non tentiamo Cristo come alcuni di loro lo tentarono, e perirono morsi dai serpenti. 10 Non mormorate come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. 11 Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. 12 Perciò, chi pensa di stare in piedi guardi di non cadere.
13 Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare.
 ANCHE
Isaia 30:9 Poiché questo è un popolo ribelle,
sono figli bugiardi,
figli che non vogliono ascoltare la legge del SIGNORE,
 Is 65:2 Ho steso tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle,
che cammina per una via non buona,
seguendo i propri pensieri;
 Ger 5:23 Ma questo popolo ha un cuore indocile e ribelle;
si voltano indietro e se ne vanno.
Il contadino accorto e sapiente, poi, distingue tra un terreno e l’altro. Il terreno soleggiato e sabbioso richiede un’aratura breve e superficiale. Il terreno argilloso, duro e acquitrinoso, necessita di un trattamento diverso per produrre un raccolto abbondante. Deve essere prosciugato ed esposto al sole.
L’aratro deve romperne la superficie e penetrare il più possibile in profondità. Deve ripassare più volte, fino a rompere le zolle ed ottenere una polvere più fine in cui il prezioso seme può germogliare.
MATURITÀ SPIRITUALE
La disciplina, in prospettiva, contempla sempre la benedizione, ma ciò avviene soltanto se la riceviamo in modo corretto. La nostra responsabilità consiste in questo. Il cibo è utile e necessario, ma se non è digerito è un danno, non una benedizione. La disciplina mal sopportata indurisce il carattere, invece di addolcirlo. La domanda lamentosa “perché?”, di fronte alla correzione, in realtà accusa Dio che è saggio e amorevole di agire in modo capriccioso. Egli prova la nostra vita per dimostrare la Sua sovranità, e desidera prepararla per renderla maggiormente produttiva.
Pota il tralcio che dà frutto per aumentarne la capacità.
 
Giovanni 15:2 Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più.
 Giovanni 15:33 Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata.
 Giovanni 15:4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me.
 Giovanni 15:5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.
LA REAZIONE DIFRONTE ALLA DISCIPLINA  .
La disciplina quindi ha sempre un obiettivo.
Come reagiamo all’aratro divino?
 1) Ci ammorbidisce ?
2) Ci sottomette ?
3) Ci corregge?
                                    OPPURE
1) C’indurisce
2) Inasprisce la nostra resistenza alla Sua volontà?
3) Ci rende dolci o aspri?
 QUALE E’ LA NOSTRA REAZIONE
1) ai problemi familiari,
2) agli imprevisti economici,
3) alla sofferenza,
3) alle delusioni,
 Sottomettersi, riconoscendo che resistere non serve a nulla, è meglio che continuare a ribellarsi.
DUE POSIZIONI PER ACCETTARE LA DISCIPLINA DI DIO
1) Chi accetta l’agire di Dio, anche senza gioia, è già su una posizione migliore.
2) Quando abbracciamo la disciplina divina con un canto,
glorifichiamo di più il Signore e siamo più benedetti.
LA SAGGIA DISCIPLINA DI DlO
L’aratro solcò anche la vita di Giobbe, ma la sua reazione ridusse al silenzio l’avversario che voleva incitarlo contro Dio.
Satana fu ammutolito dalla sua nobile affermazione:
Giobbe 1:21 «Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE».
Giobbe non tradì la fiducia che Dio gli aveva accordato.
 NOTA
La chiave per interpretare correttamente le vicende penose della vita è distogliere lo sguardo dall’immediato e fissarlo sul risultato che si produce in vista dell’eternità.
( 2° Corinzi 4:17, 18).
 “Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne”
Ebrei 12:2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.
EGLI È ATTENTO NELLA SCELTA DELLA DISCIPLINA
 Isaia 28:25, 26
“Quando ne ha appianata la superficie,
 Non vi semina Egli l’aneto,
 Non vi sparge il cumino,
 Non vi mette il frumento a solchi,
 L’orzo nel luogo designato
 Il farro entro i limiti ad esso assegnati?
 Il suo Dio gli insegna la regola da seguire e l’ammaestra”.
Il contadino avveduto applica una scelta accurata sia del tipo di seme, sia della sua collocazione. Non agisce in modo casuale. Assegna ai semi più preziosi la posizione più favorevole nel terreno. Quelli meno pregiati li mette negli angoli meno accessibili perché anche li possono essere produttivi. L’aneto e il cumino sono piccoli semi usati come spezie, quindi meno importanti rispetto al grano e
all’orzo. L’agricoltore calcola sempre cosa potrà ripagarlo meglio e come ottenere il massimo profitto dal terreno.
Lo stesso accade con Dio. Egli sa dosare e sa come applicare la disciplina. Sa cioè come ottenere un raccolto più abbondante. Valuta accuratamente ogni prova con sapienza infinita. Considera la nostra vita come un campo dove seminare cose preziose ed eterne, e presta attenzione non soltan-to al seme ma anche al terreno.
L’estensione e il tempo delle Sue correzioni sono scelte con cura. L’Iddio che istruisce saggiamente l’agricoltore, non userà più riguardo nel coltivare un cuore umano. Le scelte divine sono infallibili, sia che si tratti di una perdita, di un’avversità, di una sofferenza. Egli ha sempre in vista il raccolto finale.
Da parte nostra, siamo meno prudenti dell’agricoltore nel decidere l’importanza delle cose e stabilire le giuste priorità? Il successo sta proprio in questo.
RACCOGLIAMO CIÒ CHE SEMINIAMO:
Galati 6:8
“Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna”
Un terreno seminato con ciò che è vile e carnale, produrrà secondo la stessa specie. D’altra parte, seminare ciò che è spirituale assicura un raccolto abbondante di santità e gioia.
DIO È MODERATO NELL’APPLICAZIONE DELLA DISCIPLINA
Isaia 28:27-29
“L’aneto non si trebbia con la trebbia,
né si fa passare sul comino la ruota del carro;
ma l’aneto si batte con il bastone,
e il comino con la verga.
Si trebbia il grano,
tuttavia non lo si trebbia sempre; vi si fanno passare sopra la ruota del carro e i cavalli, ma non si schiaccia.
 Anche questo procede dal SIGNORE degli eserciti; meravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua saggezza”
L’agricoltore presta attenzione alla natura del seme ed al suo valore, scegliendo la tecnica migliore per trebbiarlo. Trattare i semi alla stessa maniera può danneggiarne alcuni in modo irreparabile, oppure lasciarne altri uniti alla pula. Per raggiungere l’obiettivo, il contadino deve applicare la giusta misura di tempo.
Una battitura gentile con la verga è sufficiente per l’aneto,
ma il grano richiede il “tribulum”, un pesante rullo per trebbiare. L’intelligenza e l’esperienza impediscono al contadino di eccedere nella battitura. Appena il seme è separato dall’involucro, non è più necessario trebbiarlo. Dio esercita la stessa moderazione per produrre un raccolto spirituale. Non usa il pesante “tribulum” (da cui deriva la parola “tribolazione”) dove basta una piccola verga per raggiungere lo scopo. Il Suo obiettivo non è stritolare, distruggere il grano, ma purificarlo e preservarlo. Manda la tribolazione soltanto nel caso in cui altri mezzi si rivelerebbero inadeguati. Non impiega più forza o più tempo del necessario.
L’obiettivo d’ogni disciplina è aumentare la capacità di portare frutto. La vera spiritualità dà il benvenuto alla tribolazione, perché questa produce un raccolto più ricco per il Signore.
Romani 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 2 mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; 3 non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, 4 la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza. 5 Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato.
Romani 12:12 siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera,
 scriveva Paolo, e parlava per esperienza personale. Non ci fu mai cuore più sensibile del suo; eppure, raramente un uomo ha subito più di lui la verga correttiva.
E ANCORA L’APOSTOLO PIETRO E GIACOMO SCRIVEVANO
1 PIETRO 1:6 A 8
6 Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, 7 affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. 8 Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, 9 ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime.
GIACOMO 1 A 4
2 Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.
 LO SCOPO DELLA DISCIPLINA DI DIO
C’è una varietà di modi in cui Dio agisce, diversi per qualità e frequenza. Nessuno riceve un trattamento identico ad un altro. Egli riconosce l’unicità d’ogni credente e sceglie op-portunamente il metodo da applicare. La correzione divina ha un triplice scopo.
  1. PERSONALE – PER EDUCARE L’ANIMA
Quel che siamo è più importante di ciò che facciamo. Dio è interessato prima di tutto allo sviluppo del carattere
cristiano.
Desidera che ogni credente sia “conforme all’immagine del suo figliolo”.
Romani 8:28 a 29
28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. 29 Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; 30 e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.
Efesi 4:24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
Persino Gesù poteva giungere a maturità nell’esperienza umana, necessaria per il Suo ministero di Sommo Sacerdote, soltanto attraverso la sofferenza. Non ci sono altre possibilità.
Senza disciplina non ci può essere un raccolto di santità personale. Sappiamo dalle Scritture che, quando Dio riversava le Sue benedizioni su Israele, la loro risposta non era gratitudine ma ribellione: “
(Deuteronomio 32:13-15).
“Egli lo ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra… gli ha fatto succhiare il miele che esce dalla rupe, l’olio che esce dalle rocce piú dure, la crema delle vacche e il latte delle pecore. Lo ha nutrito con il grasso degli agnelli … con la farina del fior fiore del grano … Iesurun si è fatto grasso e ha recalcitrato”.
 SPESSO IL CARATTERE SVILUPPA DEI DIFETTI.
Osea (7:8)
“Efraim è una focaccia non rivoltata”,
Una focaccia ben cotta da un lato, ma cruda dall’altro.
Dio non s’accontenta di una santificazione parziale, di credenti ben sviluppati in qualche aspetto ma mancanti in altri. Per correggere questa deformità applica il fuoco della prova al lato meno sviluppato del carattere.
  1. RELATIVA – PER PROVVEDERE CIBO AGLI ALTRI
“Il frumento non è frantumato durante la trebbiatura, altrimenti perderebbe il suo valore.
Isaia 28 : 28).
“Vi si fanno passare sopra la ruota del carro e i cavalli, ma non si schiaccia”
Se resta nell’involucro, il chicco di grano non è commestibile. Lo scopo della trebbiatura è separarlo dalla pula. Dopo la trebbiatura, si può frantumare e macinare.
Il frumento si pesta! ………….   Commentare insieme
 Il Signore Gesù fu colpito a causa delle nostre iniquità, per diventare il Pane della vita che ci sostiene.
 Givanni 12:24 In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.
 Efesi 4:22 avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo lepassioni ingannatrici;
 Colossesi 3:5 Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria.
 Romani 6:6 Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al peccato;
 Non dobbiamo meravigliarci se il prezzo di un ministero spirituale è subire una simile pressione.
  1. – PER PREPARARCI AL CIELO
La vita attuale è una scuola che ci prepara in vista del cielo. Dio vuole farci assimilare la lezione fondamentale che senza croce, non ci può essere corona. Chi non prende su di sé il giogo, non può godere il riposo. Purtroppo, siamo studenti duri di comprendonio e spesso dobbiamo ripetere più volte la lezione. Quest’opera divina durerà per sempre, quindi non meraviglia l’attenzione che Dio rivolge alla formazione del carattere.
1°Corinzi 9:19-27
Paolo aveva la libertà di fare di sé un servo; ora da la testimonianza del suo ministero.
Paolo dice: “Sto facendo tutto questo perché sono in gara. Sono come un atleta che corre”.
Corre per un premio. In una gara, solo un atleta può arrivare primo; ma nella gara spirituale tutti noi
possiamo vincere un premio portando la Parola di Dio.
La ricompensa che avrai da Dio, sarà per l’arricchimento eterno.
Paolo sta pensando al trono di Cristo dove sono date le ricompense.
Paolo dice che sta correndo per ricevere il premio, ecco perché predica il vangelo.
Penso che ogni cristiano dovrebbe lavorare per una ricompensa.
Non lavoriamo per la salvezza, quello è un dono datoci dalla grazia di Dio.
Se vuoi una ricompensa devi lavorare per questo.
PAROLE D’APPROVAZIONE:
Matteo 25:21 Il suo padrone gli disse: “Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”.
 «Ben fatto, buono e fedele servitore, entra nella gioia del tuo Signore».
 Ap 3:5 Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche, e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli.
 Ap 3:12 Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio (la nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio) e il mio nuovo nome.
 Ap 3:21 Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono.
 Ap 21:7 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.

 

LA MANIFESTAZIONE DELLA POTENZA DI DIO
“… la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza …”
( 2° Corinzi 12:9)
Lettura biblica:
1° Corinzi 1:25 
25 poiché la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini.
1° Corinzi 2:4,5;   
4 la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana,
ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, 5 affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana,
ma sulla potenza di Dio.
2° Corinzi 12:7-10
7 E perché io non avessi a insuperbire per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca. 8 Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me; 9 ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. 10 Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte.
C’è un divario sorprendente tra i pensieri di Dio e quelli dell’uomo riguardo al concetto di debolezza. Noi spesso la esibiamo come scusa per ritrarci dai compiti più difficili. Dio la propone invece come valida ragione per affrontare le difficoltà. Noi sosteniamo con fin troppa facilità di essere insufficienti, incapaci… deboli.
Dio dichiara che ci ha scelto proprio per questo. Non sono i sapienti, i potenti e i nobili a riempire le file dell’esercito divino. Sono piuttosto i semplici, i disprezzati, i miseri… i deboli. Per quale motivo? Affinché nessun uomo si vanti dinanzi al Signore e perché la Sua forza si dimostri perfetta in contrasto alla nostra debolezza.
1° Corinzi 1:26-28 :  “Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono”
IL SERVO DI DIO
Che vuole servire it Signore deve afferrare un principio spirituale molto importante. Dio non affida necessariamente lo svolgimento dei Suoi piani a persone dotate o intelligenti. Può usare tali persone a patto che rifiutino di confidare nelle loro capacità naturali. Dio ha scelto sempre persone coscienti dei propri limiti umani, perchè la loro dipendenza dall’Alto Gli consentiva di manifestare la Sua potenza.
L’uomo disposto ad essere nulla, scopre che Dio può essere ogni cosa. Egli usa persone capaci soltanto se rinunciano alle proprie risorse umane. II versetto citato non afferma che Dio ha cercato di fare del Suo meglio con lo scarso materiale a disposizione. Egli ha scelto con attenzione i Suoi servitori. Ha lasciato da parte i savi, i potenti e i nobili perchè troppo legati ai talenti e alle posizioni umane. Si tratta di una verità incoraggiante e rivoluzionaria :
 Dio non ci userà nonostante le nostre debolezze e mancanze, ma al contrario, proprio a motivo di esse.
NOTA : La debolezza umana è lo sfondo migliore per la manifestazione della potenza di Dio .
Sia Abramo, che Mose’ e Paolo , quando furono chiamati non avanzarono pretese . Ma lasciarono cadere in terra e morire ogni talento umano; essi, però, divennero efficaci servitori di Dio. II Signore richiede un servizio senza condizioni. Siamo sottoposti ad ordini superiori. Non possiamo pretendere di capire tutto prima di ubbidire. II nostro compito e seguire l’Iddio Onnisciente e far decidere a Lui come usarci. Pretendere che le proprie qualifiche trovino un impiego adeguato nel servizio di Dio , è un segno di resa parziale alla signoria di Cristo. Dobbiamo continuare a fidarci di Lui, anche quando sembra accantonare i nostri talenti per un tempo  o addirittura per sempre”.
2°Corinzi 12:8a10:
8 Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me; 9 ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. 10 Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte.
Fu la testimonianza di Paolo
Riguardo agli eroi della fede, la Scrittura afferma che “divennero forti”  Ebrei 11:34.
34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri.
MEGLIO DEBOLI CHE FORTI
Agli occhi di Dio, il problema è che siamo troppo forti, non troppo deboli. Il re Uzzia “… fu meravigliosamente soccorso, finchè divenne potente. Ma quando fu divenuto potente, il suo cuore, si insuperbì e si perverti, …”
( 2° Cronache 26:3 a 5 poi il v. 16 e v 21 a 23  ).
3 Uzzia aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iecolia, ed era di Gerusalemme.
4 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, interamente come aveva fatto Amasia suo padre. 5 Si diede con diligenza a cercare Dio mentre visse Zaccaria, che aveva l’intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò il SIGNORE, Dio lo fece prosperare.
 16 Ma quando fu divenuto potente, il suo cuore, insuperbitosi, si pervertì, ed egli commise un’infedeltà contro il SIGNORE, il suo Dio, entrando nel tempio del SIGNORE per bruciare dell’incenso sull’altare dei profumi
 21 Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e rimase nell’infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa del SIGNORE; e Iotan, suo figlio, era a capo della casa reale e rendeva giustizia al popolo del paese.
22 Il rimanente delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal profeta Isaia, figlio di Amots.
23 Uzzia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nel campo delle tombe dei re, perché si diceva: «È lebbroso». E Iotam, suo figlio, regnò al suo posto.
 Giacobbe fu dichiarato vincitore con Dio e con gli uomini solo dopo che il tocco divino compromise la sua forza fisica.
Genesi 32: 24 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all’apparire dell’alba; 25 quando quest’uomo vide che non poteva vincerlo, gli toccò la giuntura dell’anca, e la giuntura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. 26 E l’uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l’alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!» 27 L’altro gli disse: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Giacobbe». 28 Quello disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto». 29 Giacobbe gli chiese: «Ti prego, svelami il tuo nome». Quello rispose: «Perché chiedi il mio nome?» 30 E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, perché disse: «Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata». 31 Il sole si levò quando egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dall’anca. 32 Per questo, fino al giorno d’oggi, gli Israeliti non mangiano il nervo della coscia che passa per la giuntura dell’anca, perché quell’uomo aveva toccato la giuntura dell’anca di Giacobbe, al punto del nervo della coscia.
 Per quanto sembri paradossale,
 in Isaia 33:23 è scritto :
gli “zoppi prenderanno parte al saccheggio”
23 I tuoi cordami, nemico, si sono allentati,
non tengono più fermo in piedi l’albero, e non spiegano più le vele.
Allora si spartirà la preda di un ricco bottino;
gli stessi zoppi prenderanno parte al saccheggio.
Il Signore considera gli impedimenti umani un vantaggio; la nostra debolezza peggiore Gli fornisce l’occasione migliore di usarci .
Dio non s’interessa soltanto di persone con pochi talenti. Pensiamo all’apostolo Paolo che poteva essere annoverato tra i sapienti, i potenti e i nobili. Aveva tutto: forza intellettuale, ardore d’animo, logica irresistibile, zelo travolgente. Non appoggiava, però la sua fiducia su queste cose:  
( 1° Corinzi 2:1 a 4).
“E io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; poichè mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorchè Gesù Cristo e lui crocifisso. io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore; la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza”
Paolo , Rinunciò a dipendere dai suoi talenti, per riporre l’intera fiducia su Dio Onnipotente.
Mosè illustra lo stesso principio. Da giovane era un principe con un alto concetto di se : Atti 7:22
NOTA : QUANDO DIO LO CHIAMO’ MOSE’ RIFIUTO’ GLI ONORI  : Ebrei 11:24 a 26 ecc.. )
 La sua vita si divide in tre periodi importanti di 40 anni
 1) A quaranta anni andò a visitare i suoi connazionali  Atti 7:23
( confronta Esodo 2:11 )
2) Fuggì dall’Egitto e si rifugiò nel deserto per quaranta anni
   Atti 7:30 ( confronta Esodo 2:15 )
 3) Liberò Israele dalla schiavitù e girovagò con il popolo per quaranta anni nel deserto Atti 7:36 ;
Deuteronomio 29:5 : Nehemia 9:21
 ( a causa della infedeltà del popolo verso Dio Salmo 95:10 ; 1° Corinzi 10 : 1 a 13  )
Mosè morì a 120 anni non entrò nella terra promessa : Canaan Deuteronomio 34: 1 a a 7
Mosè non entrò nella terra promessa a causa di una disubbidienza
Numeri 20:7 a 12  ( Dio dice di parlare alla roccia, ma Mosè la percuote )
 NOTA : ( Confronta Esodo 17:5,6 Dio dice di colpire la roccia )
Neanche Aronne entrò in Canaan Numeri 20:22 a 29
 Riprendiamo lo studio :
 Mosè, quindi  tentò di liberare da solo i connazionali oppressi  Esodo 2:11
Ma non era però ancora pronto per l’impresa.
Lasciò l’Egitto per iniziare un corso di studi di quarant’anni presso l’università del deserto. Apprese in modo cosi completo la difficile lezione dell’insufficienza umana e cercò di tirarsi indietro
quando Dio lo chiamò esibì  varie ragioni per evitare l’incarico divino; tutte basate sulla propria debolezza e incapacità. Nell’elenco dei propri demeriti incluse:
1) la mancanza di talenti  ( Esodo 3:11);
2) la mancanza di messaggio ( Esodo 3:13)
3) la mancanza d’autorità ( Esodo 4:1),
4) la mancanza d’eloquenza  (Esodo 4:10),( confronta Atti 7:22 )
                                   questa è evidentemente una scusa, in quanto  
                                          egli non si sentiva all’altezza del compito.
5) la mancanza di preparazione adeguata (Esodo 4:13),
6) la mancanza di successi passati (Esodo 5:23),
7) la mancanza di consenso (Esodo 6:12).
Sarebbe difficile trovare un inventario più completo d’insufficienza. Invece di essere ben accolta, quell’apparente umiltà irritò il Signore.
LA RISPOSTA DI DIO
( Esodo 4:14).
“Allora l’ira del SIGNORE si accese contro Mosè …”
  NOTA BENE
Le scuse avanzate per sostenere la propria inadeguatezza, erano proprio le ragioni per cui Dio l’aveva scelto.
Ora, svuotato d’ogni autonomia, Mosè si sarebbe appoggiato sul suo Dio.
 Il Signore aveva una risposta soddisfacente per ogni lacuna. La chiamata di Dio prevede un aiuto opportuno per compiere l’opera. La debolezza di Mosè divenne un’arma terribile, perché lo costrinse a fare affidamento sulle risorse illimitate del Signore.
Il nostro “chi è sufficiente a queste cose?”
Può essere un’espressione d’incredulità. La risposta gioiosa della fede è:
2° Corinzi 3:6  ( Versione Nuova Riveduta )
 6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.
2° Corinzi 3:6  ( Versione Riveduta )
6 ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha anche resi capaci d’esser ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di spirito; perché la lettera uccide, ma lo spirito vivifica.
La vittoria di Gedeone con i suoi trecento soldati:Giudici cap.6,7,8
illustra lo stesso principio da una prospettiva diversa.
La sua risposta alla chiamata divina è un altro esempio d’insufficienza consapevole.
(Giudici 6:12 a 16 )
12 L‘angelo del SIGNORE gli apparve e gli disse: «Il SIGNORE è con te, o uomo forte e valoroso!» 13 Gedeone gli rispose: «Ahimè, mio signore, se il SIGNORE è con noi, perché ci è accaduto tutto questo? Dove sono tutte quelle sue meraviglie che i nostri padri ci hanno narrate dicendo: “Il SIGNORE non ci ha forse fatti uscire dall’Egitto?” Ma ora il SIGNORE ci ha abbandonati e ci ha dati nelle mani di Madian». 14 Allora il SIGNORE si rivolse a lui e gli disse: «Va’ con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non sono io che ti mando?» 15 Egli rispose: «Ah, signore mio, con che salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». 16 Il SIGNORE gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo».
 15 “… Ah, signore mio, con che salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la piú povera di Manasse, e io sono il piú piccolo nella casa di mio padre”
Incoraggiato dalla promessa del Signore e dai segni di conferma, Gedeone accettò l’incarico. I 32.000 uomini schierati al suo fianco non bastavano per combattere i 135.000 Madianiti;  (Giudici 8:10 )
agli occhi di Dio, però, l’esercito di Gedeone era “troppo numeroso” (Giudici 7:2 ). La prova di coraggio ne eliminò 22.000,
Restarono  10.000 formando una schiera “ancora troppo numerosa” ( Giudici 7:4). La prova dell’acqua da bere fu superata solo in 300 uomini zelanti e disciplinati. Ora Gedeone era numericamente  inferiore e  Invece di armarli con mezzi potenti, Dio ordinò che fossero equipaggiati con fragili brocche, torce infiammate e semplici trombe. Si potrebbe escogitare una strategia militare più assurda? Tuttavia, gli uomini ubbidienti e selezionati da Dio prevalsero: “… tutti quelli dell’accampamento si misero a correre, a gridare, a fuggire” ( Giudici 7:21).
Numeri ed equipaggiamento inadeguati furono compensati dalla potenza divina. L’insufficienza di quel piccolo esrcito divenne un’arma di vittoria in mano a Dio.
 PERCHÉ GEDEONE FU PRIVATO DI RISORSE UMANE?
( Giudici 7:2).
“Israele potrebbe vantarsi di fronte a me e dire: ‘La mia mano è quella che m’ha salvato”
Un motivo simile a quello citato da Paolo:   (1° Corinzi 1:29).
“Affinché nessuna carne si glori nel cospetto di Dio”
“Questa è la strategia divina… far sapere al mondo che il cristianesimo ( vale a dire il trionfo della fede nelle vite individuali e la missione collettiva della Chiesa )  non si può spiegare con nulla d’umano.
 Considerando gli uomini coinvolti, attribuire tali successi alle loro virtù, coraggio e abilità sarebbe assurdo.
L’unica spiegazione possibile è  
LA POTENZA DI DIO .

 Lo Spirito Santo : il soffio di Dio

 

I primi credenti dovevano essere  equipaggiati per essere testimoni potenti di Cristo. a Pentecoste avvenne proprio questo.
Nel vangelo di Luca cap. 6: 12 Gesù prega il Padre prima di eleggere i 12 discepoli, ecco quello che ottiene :
Pietro                pescatore , roccia , impetuoso
Andrea              pescatore
Giacomo e Giovanni   violenti, Gesù li chiamò “ figli del tuono “
                                                                                  Marco 3:17
Filippo               Gesù lo trovò in giro
Bartolomeo       Non si sa chi fosse, conosciamo solo la sua 
                          conversione Giovanni 1: 45 a 51
Matteo               Pubblicano , finanziere , esattore delle tasse ,
                          doganiere, erano rapaci facevano estorsioni,  
                          usavano bilance truccate, erano usurai….
Tommaso          Uomo scettico,malinconico,, riflessivo,
Giacomo          ( Nome  Soppiantatore ), sleale ,, agiva con inganno
Taddeo o Giuda e Giacomo Fratelli di Gesù      increduli
Simone il cananeo o Zelota : apparteneva a un partito politico religioso, sostenevano che solo Dio è re, erano terroristi, complottavano attentati contro l’impero romano volevano cacciare via i romani
Giuda                Il traditore  ( Cambiato poi con Mattia )
Questi uomini ( meno Giuda )  dovevano annunciare il messaggio del Vangelo , ma dovevano prima essere disciplinati e cambiati dal soffio dello Spirito Santo
 Il primo atto compiuto da Cristo risorto nei confronti dei discepoli, mostra come ricevere i benefici del ministero dello Spirito Santo:
(Giovanni 20:19-22).La sera di quello stesso giorno, che era il primo della set-timana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, Gesú venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: “Pace a voi!” E, detto questo, mostrò loro le mani e il costato. I discepoli dunque, veduto il Signore, si rallegrarono. Allora Gesú disse loro di nuovo: ‘Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi’. Detto questo, soffiò su di loro e disse: ‘Ricevete lo Spirito Santo’
Per capire il significato dell’atto con cui Cristo soffia sui discepoli,
o meglio nei,discepoli, consideriamo la parola “Spirito”,
Lo Spirito Santo nella radice ebraica 
il nome: «Spirito» traduce il termine ebraico «Ruah» che, nel suo senso primario significa soffio, aria, brezza , vento
Nella lingua del Nuovo Testamento con
Pneuma : Spirito
Pneumatos : Spirito Santo : significa soffio, aria, brezza, vento
Giobbe 33:4,  disse: “Lo Spirito di Dio mi ha creato, e il soffio dell’Onnipotente mi dà la vita” identificando così ” il soffio dell’Onnipotente” con “lo Spirito di Dio“. Usa una metafora con riferimento allo Spirito Santo che compare spesso nella Scrittura.
 Genesi 2:7 L’uomo divenne anima vivente, quando Dio soffiò nelle sue narici un alito vitale .
Ezechiele 37:9 vide i corpi esanimi diventare un esercito di viventi, quando pregò: “… Vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa’ che rivivano!”
Teniamo a mente questo, e consideriamo l’atto con cui Gesù mostra ai discepoli la Sorgente della loro vita e forza.
1) Prima, per due volte, dà la Sua pace ai discepoli  
                                                               (Giovanni 20:19, 21).
2) Poi annuncia loro il Grande Mandato:
Giovanni 20: 21 “…Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi”
3) A questo punto, Gesù “… soffiò su di loro e disse: ‘Ricevete lo Spirito Santo’    Giovanni 20: 22.
Senza la presenza e l’aiuto dello Spirito, non avrebbero potuto attuare il piano divino. Questa è una sorta di anticipazione, in piccolo, di ciò che si sarebbe adempiuto pienamente a Pentecoste.
 ERA UNA UNZIONE MOMENTANEA NELL’ATTESA DELLA PENTECOSTE : Giovanni 14:16,17
………. Dimora con voi , e sarà in voi ……..
 La persona dello Spirito Santo
Lo  Spirito Santo è la terza persona della Trinità , rivelata dalla Parola di Dio . Vediamo con pochi versetti la Persona dello Spirito Santo nel V.T
                             Lo Spirito Santo   nel Vecchio Testamento
Lo Spirito Santo  nel V.T. era conosciuto come lo Spirito del Signore o lo Spirito di Dio , investiva determinate persone in varie circostanze  poi ritornava presso il trono di Dio .:
Lo Spirito Santo partecipa alla creazione            GENESI 1:2
Riempie Belsasel                                                 ESODO 31:3
Lo Spirito di Dio fu sopra Balaam                       NUMERI 24:2
Lo Spirito del Signore Investe Saul                    1°SAMUELE 10:6 E 10
Lo Spirito del Signore investe Davide                1° SAMUELE 16:13
Lo Spirito del Signore s’impadronì di Azaria     2° CRONACHE 15:1
Lo Spirito del Signore  investi Zaccaria              2° CRONACHE  24:20
Lo Spirito dell’Eterno sopra Sansone                  GIUDICI 15:14,15
Lo Spirito di Dio su due persone                          NUMERI 11:26 A 29
LA PERSONALITA’ DELLO SPIRITO SANTO NEL 
                                  NUOVO TESTAMENTO
Può accadere che ci siano dei malintesi sulla persona dello Spirito Santo , per il fatto che non si presenta in prima persona , cioè non parla di suo ma, ma riferisce quello che ha udito e che è stato incaricato di dire
Giovanni 16:13  Atti 13:2 .
LO SPIRITO SANTO FA TUTTO CIO’ CHE SOLO UNA PERSONA PUO’ FARE
  1. a) Lo Spirito Santo fa l’opera di convinzione Giovanni 16:8
  2. b) Lo Spirito Santo insegna Giovanni 14:26 ; 16:13,15
                                                                    1° Giovanni 2:27
c) Lo Spirito Santo parla Galati 4:6
  1. d) Lo Spirito Santo intercede 1° Giovanni 5:14 ; Romani 8:26
  2. e) Lo Spirito Santo Conduce Atti 16:6,7 ; Atti 8:29 ; 10:19 ;
                                                                    Atti 13:2  ; 20 :23  Romani 8:14
  1. f) Lo Spirito Santo nomina e incarica persone per il servizio
                                                                      Atti 13:2  ; 20:28
  1. g) Lo Spirito Santo viene mandato da Gesù da parte del Padre
                                                                           Giovanni 15:26
  1. h) Lo Spirito Santo compie operazioni :
     RIGENERA        Giovanni 3:6
     SUGGELLA        Efesi4:30
     BATTEZZA        1° CORINZI 12:13
     RIEMPIE             EFESI 5:18 
Lo Spirito Santo viene mandato nel mondo     Giovanni 14:16 ,26  ; 17; 7
Lo Spirito santo può essere ferito moralmente
CONTRISTARLO ( fare il contrario di quello che lui ci indica )    Efesi 4:30
SOFFOCARLO                         1° Tessalonicesi 5.19
BESTEMMIARLO e PARLARE MALE                     Matteo 12:31
MENTIRGLI                             Atti 5:3
OLTRAGGIARLO E DISPREARLO E’ PACCATO    Ebrei 10:29
GESU’ LO PRESENTA COME UNA PERSONA
CONSOLATORE , AVVOCATO,  CONSIGLIERE  . Giovanni 14:16 ,17 , 26
                                                                     Giovanni :16:7 , 1° Giovanni 2:1 ,2
Come potrebbe guidarci , istruirci , potenziarci , santificarci se Egli fosse semplicemente una delle tante creature di Dio ? Molti gruppi lo indicano come la forza attiva di Dio ma questo non trova appoggio nella parola di Dio
BATTESIMO ( IMMERSIONE ) NELLO SPIRITO SANTO
 Atti 1:8 Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra».
  Nota : Nella versione greca il termine potenza è tradotto con “ dunamin “ : dinamite
 Atti 2:1- 4
Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2 Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. 3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
“Bloccati tra la  Pasqua e la Pentecoste”.
 Questa diagnosi sconcertante sulla condizione spirituale di molti credenti è degna d’attenta riflessione. Ci si può rallegrare del fatto che Cristo sia risorto, ma non sperimentare il rivestimento di potenza promesso da Cristo risorto. Qual è il motivo di tanta differenza tra la chiesa delle origini e quella dei nostri giorni?
La spiegazione è semplice: non sì possono avere i frutti senza le radici. Il “successo” dei primi cristiani dipendeva dal loro rivestimento di potenza. Secondo la Scrittura, tale pienezza spirituale è a disposizione dei credenti di oggi dove  Atti 2:38 E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà».  
L’opera del Calvario doveva necessariamente essere seguita dalla Pentecoste .
Secondo il piano di Dio, senza la Pentecoste l’obiettivo del Calvario di salvare un mondo perduto sarebbe fallito.
I grandi fatti su cui si basa sono :
la nascita di Cristo , la Sua vita, la Sua morte vicaria
la redenzione e la  risurrezione – si erano verificati da più  di quaranta giorni, ma niente era ancora accaduto.
Ma nel tempo previsto, a Pentecoste, il piano di Dio si manifestò nel rendere spiritualmente pronti e capaci degli uomini chiamati a metterlo in atto. Il tempo della discesa dello Spirito Santo era stato indicato secoli prima : 
Levitico 23). La festa di Pentecoste si celebrava cinquanta giorni dopo la Pasqua
La Pentecoste cristiana avvenne cinquanta giorni dopo il sacrificio della ” nostra Pasqua, cioè Cristo“.
Questo accadde, con tutte le benedette conseguenze che conosciamo : LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO
Lo Spirito Santo
 scese “quando il giorno della Pentecoste giunse …” (Atti 2:1). Nessun preparativo dei discepoli avrebbe potuto determinare la Sua venuta in un altro momento. Tuttavia, quest’atto sovrano di Dio coincise con una profonda umiliazione e ricerca spirituale da parte dei discepoli (cfr. Atti 1:4, 5, 8,14).
Lo Spirito Santo non sarebbe mai disceso su uomini e donne che non avevano un cuore preparato. Nei giorni di attesa e preghiera, avevano maturato il desiderio ardente di ricevere ciò che Gesù aveva loro anticipato:  (Luca 24:49).  “… io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in questa città, finché siate rivestiti di potenza dall’alto”
A Pentecoste, giunsero a maturità il piano sovrano di Dio e la necessaria preparazione dei discepoli. Immediatamente seguì un intervento spontaneo dal cielo, attraverso tre fenomeni soprannaturali :
SPIRITUALI : DELLO SPIRITO SANTO
1)  (Atti 2:2). IL VENTO
 “Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento
( di natura divina ) impetuoso che soffia, e riempi tutta la casa dov’essi erano seduti” Fu un’esperienza collettiva, segno della presenza dello Spirito Santo in mezzo alla chiesa.
( Nota : Nella versione greca il termine come di vento impetuoso che soffia è tradotto con:  come di vento impetuoso che soffia con respiro forzato )
 2) Atti 2:3 LINGUE DI FUOCO VISIBILI :
“Apparvero loro delle lingue come di fuoco ( di natura divina ) che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro”
(Atti 2:3). Questa fu un’esperienza individuale, simbolo del ministerio purificante, illuminante, consolante dello Spirito.
3) Atti 2:4 CAMBIAMENTO DELLA LINGUA TERRENA
                  IN LINGUA  ( NON TERRENA ) DELLO SPIRITO :
Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
 IL TERMINE : come lo Spirito dava loro di esprimersi, Nell’originale Greco Antico è ancora più profondo, è tradotto con: LALEIN ETERAIS ( UN PARLARE SENZA FORMULARE IL PENSIERO, PERCHE’ LA LORO MENTE E LA LORO LINGUA ERA SOTTO L’ESPRESSIVITA’  DELLO SPIRITO SANTO,
non un parlare naturale, i 120 era  parlavano in lingue di propria iniziativa, non inventavano le lingue, ma parlavano come lo Spirito dava loro di esprimersi,cioè lingue date dallo Spirito Santo  )
 4) Atti 2:5 a12 LA CAPACITA’ DI PARLARE LE LINGUE  
                       TERRENE SENZA AVERLE STUDIATE
5 Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo. 6 Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7 E tutti stupivano e si meravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano non sono Galilei? 8 Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? 9 Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, 10 della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, 11 tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». 12 Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l’uno all’altro: «Che cosa significa questo?»
 La Pentecoste descritta negli Atti aveva un significato storico, ma anche implicazioni pratiche e personali, sia per i discepoli di allora, sia per noi che abbiamo creduto attraverso le loro parole
(cfr. Giovanni 17:20).
Essi sapevano d’aver ricevuto qualcosa d’importante. Invece di nascondersi dietro porte chiuse “per timore dei Giudei” (Giovanni 20:19),
 Ora “annunziavano la Parola di Dio con franchezza” e “prendevano il loro cibo assieme con letizia e semplicità di cuore, lodando Iddio, e avendo il favore di tutto il popolo” (Atti 4:31; 2:46, 47).
 Le moltitudini radunate a Gerusalemme capirono che i discepoli avevano realizzato qualcosa d’inspiegabile.
 Erano stupiti di quel miracolo, ma gli schernitori dicevano:
“Sono pieni di vino dolce” (v. 13).
 Erano più vicini alla verità di quanto sospettavano, eppure troppo miopi per riconoscerla. Pronto a rispondere, Pietro allora replicò: ” (cfr. Atti 2:14-18)  14 Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così:
«Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e ascoltate attentamente le mie parole. 15 Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la terza ora del giorno; 16 ma questo è quanto fu annunciato per mezzo del profeta Gioele:  ( Gioele 2:28 a 30 )
 Non erano imbottiti di stimolanti umani , ma “riempiti della dinamite ( dunamin ) divina”. Lo Spirito Santo
 Paolo diceva alla chiesa di Efeso
Efesi 5:18 Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito, 19 parlandovi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore; 20 ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo; 21 sottomettendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
LA POTENZA TRASFORMATRICE
DELLO SPIRITO SANTO
Lettura biblica: 2 Corinzi 3:1-18
2Cor 3:1 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi?
 O abbiamo bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? 2 La nostra lettera, scritta nei nostri cuori, siete voi, lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini; 3 è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne.
4 Una simile fiducia noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. 5 Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare qualcosa come se venisse da noi; ma la nostra capacità viene da Dio.
6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.
7 Or se il ministero della morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? 9 Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia. 10 Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; 11 infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è duraturo.
12 Avendo dunque una tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza, 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto, perché i figli d’Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era transitorio. 14 Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d’oggi, quando leggono l’antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito. 15 Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; 16 però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. 17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito.
 ( VERSO D’ORO DELLA LEZIONE : 2 Corinzi 3:18)
“E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito”
Come si diventa simili a Cristo?
Il versetto citato risponde in modo opportuno alla domanda.
 L’esperienza cristiana varia da persona a persona; tuttavia, qui scopriamo un gran segreto per somigliare a Gesù. Il brano evidenzia il contrasto tra la legge e la grazia,
tra la gloria passeggera dell’antico patto e lo splendore immortale del nuovo. Tra Mosè con il volto velato, ed il credente con il volto scoperto V. 13 A 16 .
L’antico patto richiedeva all’uomo, con i propri sforzi, di soddisfare i requisiti della santità di Dio. Davanti ad una simile richiesta, l’uomo non aveva speranza.
Il nuovo patto rivela che la trasformazione del carattere non dipende da una lotta sofferta, ma dal contemplare Cristo, dalla fede e dall’opera dello Spirito.
 L’antico patto promulgato da Mosè era un ministero di morte e di condanna ;
il nuovo patto inaugurato con il sacrificio di Gesù è un ministero di giustizia e di vita (v. 7, 8).
 Confronta con EBREI 9:15 A 28 E 10: 19 A 22
Sotto l’antico patto Mosè aveva espresso un desiderio:
ESODO 33:18“Ti prego, fammi vedere la tua gloria!”.
L’avverarsi di questo desiderio è possibile nel nuovo patto:
 2 Corinzi 3:18)
“E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito”
 UNA VISIONE OGGETTIVA
“E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore …”.
La trasformazione del carattere non avviene con la filosofia dell’introspezione soggettiva,
 ( è un atto del pensiero che consiste nell’osservazione diretta ed analisi della propria interiorità . riaffermata  con Socrate come la psicoterapia : la cura dell’anima )
e neppure confrontandoci con gli altri, ma soltanto attraverso una visione oggettiva della gloria del Signore e del Signore della gloria;
una visione di “… Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi santificazione …” (I Corinzi 1:30 Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione ;).
Dove si può vedere il Signore?
1) Nella Parola scritta: lo specchio che rivela la Sua perfetta umanità, il Suo carattere integro, la Sua unica Persona e la perfetta opera di riconciliazione da Lui compiuta.
Con riferimento alla Parola di Dio, Gesù dice:
Giovanni 5:39 :   “Investigate le Scritture … esse son quelle che rendono testimonianza di me”
Paolo nella lettera in 2 Corinzi 4:6
afferma :
 perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.”
Dove è ritratto quel volto?
Non sulla tela di un pittore, perché anche i quadri più belli riproducono soltanto la mera fantasia dell’artista. Possiamo vedere il Signore nei resoconti ispirati dei Suoi Profeti e Apostoli  che, sotto la guida dello Spirito Santo, ci hanno fornito con accuratezza il Suo ritratto completo.
I Giudei videro il volto di Cristo, ma non scorsero la Sua gloria, perché nella loro mente c’era un velo di pregiudizio, odio e incredulità.
Era un velo più impenetrabile di quello che nascondeva il volto raggiante di Mosè (cfr. 2 Corinzi 3:7). Paolo afferma, però, che quel velo è abolito in Cristo ( v. 14 ).
Ora i termini  “noi tutti”, non un gruppo selezionato di persone,
“a viso scoperto” possiamo contemplare la Sua gloria . Qui si allude alla gloria e alla potenza di Gesù: l’eccellenza del Suo carattere e della Sua condotta, che traspare ovunque dalle Scritture.
UNA TRASFORMAZIONE SOGGETTIVA
“… Siamo trasformati nella sua stessa immagine …”.
Questa visione oggettiva ha uno scopo soggettivo: trasformarci “nella Sua stessa immagine”.
Dio non è soddisfatto di come siamo. Noi stessi non possiamo accontentarci del modo in cui siamo fatti, se ci conosciamo veramente. Il Figlio dell’uomo procurò gran gioia al Padre, perché adempì i propositi divini e Lo onorò con la propria condotta. Il piano di Dio è che tutti i Suoi figlioli siano “trasformati” o, secondo il significato della parola, “trasfigurati” nella Sua somiglianza. La trasfigurazione di Cristo sotto gli occhi dei discepoli, discostò per un momento il velo della carne che nascondeva la Sua gloria,
permettendo ai tre sul monte di ammirarla seppure per breve tempo.
Giovanni (1:14
 “E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre”,
 scrisse dopo alcuni decenni l’evangelista Giovanni
Pietro affermò “… Siamo stati testimoni oculari della sua maestà”,
 2 Pietro 1:16 Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà.
Pietro, fu un’ altro dei tre privilegiati presente in quell’occasione della trasfigurazione di Gesù.
 Nessun uomo possiede tale gloria in sé stesso. Dio non si propone di renderci un’imitazione esteriore di Cristo, ma di trasformarci interiormente.
 Questa trasformazione non è transitoria e che tende a svanire
Non perderemo la gloria come Mosè:
( 2 Corinzi 3:7 ).”… i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui”
Sarà una gloria che si mantiene nel tempo:
  1. 11. “Perché, se ciò che aveva da sparire fu circondato di gloria, molto più ha da esser glorioso ciò che ha da durare”
QUAL È IL METODO DI QUESTA TRASFORMAZIONE ?
2 Corinzi 3:18)
Contemplando …”.( termine : Fissare lo sguardo e il pensiero su qualcosa che suscita ammirazione, stupore, meraviglia.
dal latino: contemplum : per mezzo lo spazio del cielo.
Un continuo, concreto ammirare Cristo, affidandosi allo Spirito Santo perché operi tale cambiamento.
Non una lotta disperata contro ciò che vuol renderci prigionieri. La parola “contemplando”, si può rendere anche “riflettendo”.
Uno studioso traduce così il versetto:
“E tutti noi, riflettendo la gloria del Signore a volto scoperto”.
In altre parole, mentre contempliamo la gloria di Cristo, siamo trasformati a Sua somiglianza e perciò, durante il cambiamento, riflettiamo l’immagine in cui siamo trasformati.
Riflettere è il risultato inevitabile del contemplare.
È risaputo che assomiglieremo alle cose o alle persone che
guardiamo.
L’occhio esercita una grande influenza sulla vita e sul carattere di una persona, è il veicolo con cui la mente si ciba. L’educazione di un figlio si compie soprattutto attraverso i suoi occhi.
I comportamenti e le abitudini della gente che osserva continuamente modellano la sua vita.
Ciò spiega la forte influenza che esercitano i film sui giovani.
 Essi diventano simili a quello che fissano con lo sguardo. Ecco perché la Scrittura esorta vivamente a fissare lo sguardo su Gesù (cfr. Ebrei 12:2).
Se osserviamo attentamente le persone che camminano lungo i marciapiedi delle nostre città, scorgeremo tanti duplicati di attori o cantanti famosi. I loro ammiratori li copiano nel vestire, nel parlare, nel comportamento. Diveniamo simili alle persone che ammiriamo.
Alessandro il Grande studiò l’Iliade d’Omero e, come risultato, partì per conquistare il mondo.
 William Cowper (1731-1800), il famoso poeta inglese, da ragazzo lesse un trattato in favore del suicidio e, a motivo del suo carattere molto fragile, ne fu talmente influenzato che più avanti negli anni tentò di distruggere la propria vita, proprio per l’influenza del libro letto in gioventù; cadde in una grave depressione che lo indusse a lasciare la sua florida attività. Fu soltanto la sua conversione a Cristo che lo ristabilì pienamente.
Uno sguardo frettoloso a Gesù, magari dopo essersi attardati la in faccende vane, un stress continuo nella vita quotidiana, senza mettere da parte momenti di intensa comunione con Cristo  non produrrà mai una vera trasformazione del carattere.
Perché l’immagine sia perfetta, il soggetto da ritrarre deve essere messo bene a fuoco. Il velo di separazione o diaframma, deve essere rimosso. Il soggetto deve restare fermo, con lo sguardo fisso, per tutto il tempo dell’esposizione. Dopo che l’immagine è stata trasferita nella pellicola, segue il processo in cui gli acidi mangiano tutto ciò che nasconde la corrispondenza al soggetto. Questo è il ministero dello Spirito Santo che, mentre ci arrendiamo alla Sua influenza, rimuove dalla nostra vita ciò che non
corrisponde a Gesù e c’impartisce le Sue perfezioni.
Dobbiamo anche riflettere la gloria del Signore, come Mosè dopo i quaranta giorni di permanenza sul monte. Attraverso lo specchio della Scrittura, osserviamo la gloria di Cristo. Quella gloria risplende in noi, poi noi stessi la riflettiamo ad altri. Nel caso di Mosè si trattava di un riflesso transitorio, che svaniva; ma per noi non deve essere così. Dobbiamo rispecchiare bene Cristo agli occhi del mondo. Può accadere che riflettiamo la Sua immagine in modo di-storto e opacizzato, come nel caso di uno specchio deformato. Gli increduli possono vedere Cristo soltanto attraverso il Suo riflesso in noi. Quanto è importante perciò rappresentarlo bene, cioè non mostrare attitudini carnali, ma la Sua bellezza e gloria morale. Ciò che rispecchiamo di Cristo, dovrebbe trasformare il loro antagonismo e indifferenza in attrazione e fede.
UN’ESPERIENZA PROGRESSIVA
“…Siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria..”
I traduttori rendono quest’ultima frase in modo vario. Tutte le versioni, però, presentano l’idea di un progresso.
”  Attraverso progressivi livelli di gloria”;
 ” In uno splendore crescente”;
”  Da una gloria riflessa ad una gloria interiore”;
”  Con un grado crescente di luminosa santità”.Una cosa appare chiara. Non è volontà di Dio che la nostra esperienza sia qualcosa di statico. Abbiamo infinite possibilità di crescere a somiglianza di Cristo. Ciò non sarà il risultato di qualche momento di esaltazione, ma di un’esperienza progressiva. Il cambiamento interiore prodotto dallo Spirito Santo ci rende sempre più simili al Signore.
Siamo trasfigurati mediante il rinnovamento della nostra mente che si rifletterà nella nostra condotta. 
Romani 12:2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
 Tito 3:5 egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo,
1Pietro 1:15 ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta,
 1Pietro 2:12 avendo una buona condotta fra i pagani, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà.
 L’AGENTE DELLA TRASFORMAZIONE
2 Corinzi 3:18
“… Secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito”.
L’originale riporta letteralmente: “Il Signore lo Spirito”. È una frase insolita, che richiederebbe una puntualizzazione di carattere teologico. Un commentatore afferma:
“Paolo sembra identificare il Signore risorto con lo Spirito Santo. Dobbiamo ricordare, però, che l’apostolo non stava scrivendo un trattato di teologia; stava semplicemente considerando l’esperienza cristiana. La vita d’ogni credente mostra che l’opera dello Spirito Santo e l’opera di Cristo coincidono.
NOTA : La forza, la luce, la guida che riceviamo provengono sia dallo Spirito Santo , sia dal Signore risorto.
Di fatto, questa trasformazione avviene mediante l’azione dello Spirito Santo
Nota : La Versione italiana della Diodati  traduce: “… 18 E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.
Non dobbiamo dimenticarci che quest’opera implica anche la nostra responsabilità. Il cambiamento ad immagine di Cristo non è automatico, richiede un impegno morale :
Dobbiamo “spogliarci” e “rivestirci” di certe cose, come espressione della nostra volontà rinnovata :
Efesi 4:  21 Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a
spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici;
23 a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente 24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
Ciò non accade passando giornate a sognare passivamente di Cristo. Bisogna “contemplare la gloria del Signore” con una fede attiva. Lo Spirito Santo allora esercita le Sue qualità, rivelando la gloria di Gesù e riproducendo in noi quella somiglianza, con uno splendore crescente, guidandoci in tutta la verità. Noi contempliamo Cristo, confidando che lo Spirito Santo ci trasformi a Sua immagine. Lo contempliamo con un’ammirazione silenziosa e riverente, esaminiamo il Suo carattere, meditiamo sulle Sue opere e lo Spirito Santo intreccia nel tessuto della nostra vita ciò che il Signore ci vuole donare .
In vista di quest’obiettivo, lo Spirito Santo esercita un’azione positiva e una negativa. Per prima cosa, ci rivela cosa non è conforme a Cristo nella nostra vita. Dobbiamo “spogliarci” di ciò che è estraneo alla Sua perfezione. Tale opera rivelatrice non è piacevole, anzi può essere sconvolgente. Nonostante le nostre ammissioni d’indegnità, infatti, siamo molto parziali in nostro favore. Non ci piace essere valutati dagli altri come a volte confessiamo di essere. Tuttavia, se desideriamo sinceramente essere trasformati, abbandoneremo quel che deturpa l’immagine di Gesù in noi. Il Signore non ci solleva dalle nostre responsabilità. Dobbiamo fare la nostra parte.
Paolo indica altrove cosa bisogna lasciare per somigliare a Cristo: Colossesi 3:8, 9  “… ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene. Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere”
Lo Spirito Santo rivela ciò che va abbandonato, e ci mette nella condizione di farlo:
Romani 8:13 “… se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete”
Non siamo lasciati soli a noi stessi per tirarci fuori dai guai con i nostri sforzi, come coloro che vissero nell’Antico Testamento.
Abbiamo il Paracleto, un aiuto potente che si diletta nel farci su-perare i nostri limiti, quando bramiamo somigliare a Gesù nel carattere e nella condotta. Lo Spirito Santo, poi, ci rivela le grazie che possiamo far nostre, e ci rende capaci di appropriarcene.
Una tragedia nella vita di molti credenti è la povertà d’esperienza; inconcepibile di fronte alla vastità di privilegi che Dio ha loro accordato.
Purtroppo, però, non se n’appropriano.
“Benedetto sia l’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù Cristo”, il quale ci ha benedetti d’ogni benedizione spirituale ne’ luoghi celesti in Cristo”.
1 Cor 3:22 Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti, le cose future, tutto è vostro! “.
2 Pietro 1:3 La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù..
Ogni grazia che contempliamo nel carattere del Signore, può essere nostra in misura sempre crescente, mentre ci affidiamo allo Spirito affinché la riproduca in noi.

“Contemplando …

Siamo trasformati”.

          IL FUOCO PURIFICATORE
              DELLO SPIRITO SANTO
                      (I Re 18:38)
    “Allora cadde il fuoco del SIGNORE . “
 
Lettura biblica: I Re 18:1- 40
La storia che consideriamo è tra le più drammatiche dell’Antico Testamento. La narrazione è intensa; i personaggi agiscono in modo spettacolare. I temi sono di grande importanza; la conclusione è gloriosa. Elia, il profeta solitario, è un personaggio tra i più noti della storia d’Israele. Appare subito come il difensore dei diritti divini; il profeta dei momenti critici, Colui che non scende a compromessi con la religione pagana , colui che difende con forza la vera adorazione, colui ce si oppone con forza all’idolatria
 Poi scompare all’improvviso in un turbine, a bordo di un carro di fuoco. Il Nuovo Testamento parla d’Elia più d’ogni altro profeta. Il suo primo atto pubblico sulla scena della storia, fu chiudere i cieli mediante la preghiera. Non piovve per tre anni e mezzo
1 RE  17: 1 E  1 RE 18: 42 A 45 ; GIACOMO 5:17,18
Fu un giudizio mandato da Dio perché Israele era caduto nell’idolatria. Non abbiamo notizie precedenti sulla vita condotta da Elia. Senza dubbio, il suo ministero pubblico aveva una profonda preparazione alle spalle.
Un servizio tanto efficace può derivare solamente da un incontro personale con il Signore e in  una comunione costante con Lui.
Aveva ricevuto la chiamata profetica in segreto. Attraverso prove che ignoriamo aveva sviluppato una fiducia assoluta nel Signore. Era stato liberato dalla paura dell’uomo, ma coltivava un sacro timore di Dio .
 Fisicamente, aveva un’apparenza rude  ma sobria.
   2 RE 1: 7 e 8 
Era un uomo con un temperamento impetuoso
1°RE CAPITOLI 17,E 18
Moralmente , era un uomo di gran coraggio, fede e zelo.
 ( Il carattere si rivela debole  nella crisi , ma Dio poi fortifica
  1 RE 19: 1 A 18 )
 
Il coraggio di Elia era motivato: ” SIGNORE, DIO d’Abraamo, d’Isacco e di Israele, che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo” ( v  36 )
QUESTO VERSETTO EVIDENZIA TRE COSE:
  1. Elia aveva uno zelo consumante per la gloria del Signore
… “ Che oggi si conosca che tu sei Dio …”. Era questo il suo primo pensiero.
 La sua anima era pervasa da una santa gelosia per la gloria di Dio.
  1. Elia era contento d’essere un servo del Signore.
 ” ( Si conosca)  che io sono tuo servo …”.
Riconosceva d’essere proprietà esclusiva di Dio e questo lo  voleva dichiarare pubblicamente.
  1. Elia ubbidiva ai comandi del Signore.
” … Che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo”.
Non aveva agito per sua iniziativa, ma le sue azioni erano dettate dalla Parola di di Dio .
L’appello rivolto ad Israele (1 RE 18:19), non fu una decisione dell’ultima ora.
A giudicare dai risultati, il profeta deve avere passato molto tempo in preghiera, fino a ricevere dal Signore il piano d’azione.
Soltanto una continua comunione con Dio può produrre tanta fede.
 Elia si rammaricava per l’apostasia della nazione. Sul trono c’era il re più malvagio e instabile della storia d’Israele. La Scrittura afferma che, prima ancora di sposarsi, “Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE più di tutti quelli che l’avevano preceduto”
(I Re 16:30 A 33).
 
 
A QUESTO ACAB AGGIUNSE UN ALTRO DEMERITO:
 “Come se fosse stato per lui poca cosa abbandonarsi ai peccati di Geroboamo … prese per moglie Izebel… andò ad adorare Baal, a prostrarsi davanti a lui,….
 Acab fece più di quello che avevano fatto tutti i precedenti re d’Israele per provocare lo sdegno del SIGNORE, Dio d’ Israele”
(vv. 30-33).
In Israele, ormai, il culto dominante era quello di Baal. Elia compare sulla scena in mezzo a questa crisi storica, quando la vera religione e la moralità erano quasi del tutto sparite.
LA SFIDA DEL FUOCO
(I Re 18:24).
“Il Dio che risponderà mediante il fuoco, Lui è Dio”
Non potevano esserci compromessi tra l’adorazione di DIO e il culto a Baal, né possibilità di coesistenza pacifica. L’uomo di Dio fa precipitare la crisi.
Il Signore ha sempre l’uomo giusto per l’ora della verità.
 Egli lo prepara in segreto; poi lo manifesta nel momento critico. Dio non resta mai privo di testimoni.
C’è sempre un Lutero, un Calvino, un Wesley, un Whitefield, un Moody o un Torrey.
 La grandezza del carattere d’Elia si vede soprattutto nella vicenda del monte Carmel.
 
Era “… un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni …”,
GIACOMO 5:17
ma anche dal coraggio e fede straordinari.
Elia affrontò da solo il potere religioso della nazione.
Gettò  sfida e invitò le false divinità ad una prova di forza con il suo Dio.
Era una prova assolutamente equa. Baal era considerato il dio del fuoco; quindi, la prova si sarebbe svolta nel suo elemento.
 “Il Dio che risponderà mediante il fuoco, lui è Dio”,
suggerì Elia. Nessuno poteva sollevare obiezioni.
Il ragionamento era limpido e cristallino.
( 1 RE 18:21 ). “. “Fino a quando zoppicherete dai due lati?”, “… Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui”.
li rimproverò Era l’ora della verità: dovevano fare una scelta.
IL SIGNIFICATO DEL FUOCO
Esodo 19:18
“… il SIGNORE vi era disceso in mezzo al fuoco …”
Il significato della prova del fuoco era chiaro per il  popolo d’Israele. Tutti potevano ricordare . Tutti potevano ricordare episodi in cui Dio aveva risposto per mezzo del fuoco.
1) Ad esempio, Dio si era manifestato a Mosè attraverso un  pruno in fiamme.
 ( Esodo 3:2, 4).
“L’angelo del SIGNORE gli apparve in una  fiamma di fuoco … Allora Dio lo chiamò di mezzo di  mezzo al pruno …”
 
2) Il fuoco aveva indicato la presenza divina sul Sinai :
 
(Esodo 19:18). “ Il monte Sinai era tutto fumante, perché il SIGNORE vi era sceso in mezzo al fuoco …”
3) Dio aveva scelto di rappresentare la Sua presenza aI popolo con un fuoco che ardeva di notte sul tabernacolo:
(Esodo 40:35, 38). La gloria del SIGNORE riempiva il tabernacolo… di notte vi stava un fuoco visibile a tutta la casa d’Israele durante tutti i loro viaggi”
4) Una manifestazione simile aveva accompagnato la dedicazione del tempio:
(II Cronache 7:1). “Quando Salomone ebbe finito di prega re, il fuoco scese dal cielo, consumò l‘olocausto e i sacrifici, la gloria del SIGNORE riempi la casa”
Il fuoco soprannaturale di Dio era un segno della Sua presenza e della sua accettazione per i sacrifici offerti.
Tale era il significato del fuoco nell’Antico Testamento.
 
 
E’ così ancora oggi?
Nel Nuovo Testamento, il fuoco raffigura la presenza e la potenza dello Spirito Santo. Giovanni battista annunciò il ministero del Messia dichiarando:
(Matteo 3:11) “… egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il   
                             fuoco”
La sua profezia si adempì nel giorno della Pentecoste, quando lo Spirito Santo venne con potenza sui discepoli radunati:
(Atti 2:3) “Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro”
NOTA : Ai giorni d’Elia, il fuoco santo era scomparso dall’altare di Dio, ed il fuoco profano bruciava sugli altari di Baal. La gloria di Dio si era ritirata; nessuno poteva riaccendere  quella fiamma sacra.
 
Secoli prima ci avevano provato Nadab e Abiu, ma erano morti perché
“presentarono al SIGNORE del fuoco estraneo”.
     Levitico  10:1; Numeri 3:4; 26:61
  ( NOTA      Datan e Abiram le loro famiglie e altre 250 persone furono inghiottite dall’inferno pechè avevano offerto a Dio incenso straniero, appartenente al culto degli idoli ) 
                                                           NUMERI 16: 16 A 34
Il vero fuoco di Dio non si può contraffare senza essere puniti.
Ai nostri giorni, nella vita di molti credenti manca il fuoco autentico di Dio;
 la presenza potente dello Spirito Santo. Quasi tutto ciò che li riguarda si può spiegare a livello naturale. Ci sono vite che non sono state toccate dal fuoco. C’è ancora bisogno che il fuoco divino divampi per fermare l’attenzione della gente.
 
Oggi ci sono chiese ben organizzate, ministri dell’Evangelo ben istruiti; grandi risorse di uomini e mezzi. Tuttavia, il mondo resta confuso e distratto.
 
NOTA : La nostra preghiera dovrebbe essere: “Signore, manda il Tuo fuoco”. Cos’altro può risolvere i problemi del nostro tempo?
LA CADUTA DEL FUOCO
(I Re 18:38).
“Allora cadde il fuoco del SIGNORE . “
Il momento culminante della vicenda sul monte Carmel fu la discesa del fuoco. Tutto il resto era servito a preparare quell’evento. Ciò che precede, permette di trarre importanti lezioni spirituali sui presupposti del risveglio spirituale.
 “Allora cadde il fuoco”.
Quando? Il fuoco cadde in un tempo d’apostasia generale. Le circostanze non erano sicuramente le più favorevoli. Il culto a DIO era ai livelli più bassi mai registrati; il culto di Baal, invece, aveva preso campo. Tenebre spirituali avvolgevano l’intera nazione.
Dio non largisce le Sue benedizioni soltanto nei tempi migliori. La luce è più necessaria, quando le tenebre sono più fitte. Non ci vuole tanta immaginazione per notare una corrispondenza tra quei tempi e la nostra situazione :
 Oggi, le forze sataniche sono all’opera diffusamente.
La Chiesa , influenza poco la società. Tuttavia, ci sono ancora i settemila che non hanno piegato le ginocchia davanti a Baal.
 
IL FUOCO SCESE, quando Elia ubbidì a Dio senza esitare, Dio gli aveva detto qualche tempo prima:
(I Re 17:3, 5).  “Parti di qua e nasconditi … Egli dunque parti, e fece secondo la parola del SIGNORE “
Ora giungeva il comando inequivocabile :
(I Re 18:1).  “… Va’, presèntati ad Acab, e io manderò la pioggia  sul paese”
Elia non desiderava incontrare Acab, suo acerrimmo nemico. Per tre anni, quel re malvagio l’aveva cercato allo scopo di vendicarsi.
Era stata la preghiera  d’Elia a chiudere i cieli ed allontanare la pioggia dal paese.
Elia doveva prima ubbidire al Signore; poi sarebbe finita la siccità. Lo fece con prontezza, come quando Dio gli aveva detto  di nascondersi.
( 1 RE 18:7,8,15,16,17 )  “Elia andò a presentarsi ad Acab …”
 I fuoco e la pioggia discesero dopo che l’uomo di Dio si dispose  se ad affrontare Acab, personificazione del male morale e spirituale.
Cercheremo invano la manifestazione del fuoco divino, se in qualche area della vita rifiutiamo di seguire la Sua volontà. È dannoso ribellarsi, se Dio ci chiama ad un atto di riparazione, o di scusa, o di testimonianza.
Senza ubbidienza, non ci può essere vera benedizione.
Il fuoco cadde dopo la riparazione dell’altare. ( 1 RE 18: 30).
“… Elia restaurò l’altare del SIGNORE che era stato demolito”
L’altare è un simbolo d’adorazione. Con ogni probabilità, il monte Carmel era stato un luogo di riunione per il popolo di Dio; l’altare era caduto in disuso, e il culto a Dio era cessato .
Prima che scendesse il fuoco, l’altare doveva essere ricostruito. Elia prese dodici pietre – segno che non riconosceva la divisione del regno tra nord e sud – e ricostruì l’altare. Voleva una nazione riunita nella presenza di Dio.
 Il fuoco divino scende, quando c’è unità spirituale nel popolo del Signore. Forse c’è qualche altare in rovina nella nostra vita: il fuoco d i Dio non verrà se prima non lo restauriamo. Cosa rappresenta principalmente l’altare? Cristo non si è offerto sull’altare della croce? Il fuoco del Signore cadrà, quando la croce tornerà ad occupare una posizione centrale nella nostra vita.
IL FUOCO PURIFICATORE DELLO SPIRITO SANTO
Il fuoco venne, quando l’intera offerta fu sull’altare.
(1 RE 18: 33).  “Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il toro e lo pose sopra la legna”
Il fuoco di Dio non scende su un altare vuoto. C’è un significato spirituale anche nello smembramento del sacrificio:
 In un momento di esaltazione ed entusiasmo è facile mettersi sull’altare con belle parole celebrative; ma è nelle “membra del corpo” che bisogna vivere la consacrazione, Non basta una grande manifestazione iniziale; ci vogliono atti continuati di dedicazione.
Il Signore non si accontenta di una consacrazione parziale.
Anania e Saffira presentarono soltanto una parte a Dio, dichiarando che era tutto, ma a quale tragico prezzo!
Il Signore chiamò Abramo a consacrarGli la cosa peggiore e la cosa migliore della sua vita.
1) Dovette arrendere Ismaele, figlio della sua incredulità carnale, e mandarlo via dalla sua tenda paterna, nel deserto.
2) Dio lo chiamò a mettere sull’altare Isacco, figlio della sua fede sublime, e ad alzare il coltello sacrificale su di lui.
Allora cadde su di lui benedizione come di fuoco e la voce dell’ Angelo del Signore ( Gesù , il Messia non rivelato )  emanò  il verdetto divino: “Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce”
(Genesi 22:18).
 TORNIAMO ALL’ALTARE DI ELIA
L’ultimo pezzo del sacrificio era stato posizionato. Non si può ingannare il Signore. Egli sa, quando l’altare è pieno, e la Sua promessa non tarderà. Elia pose l’ultimo pezzo del sacrificio sull’altare; allora divamparono le fiamme.
Il fuoco cadde dopo che fu esclusa ogni possibilità di contraffazione.
ELIA disse:
 ( I Re 18:23, 24,, 25 ).
 Elia non lasciò spazio a fuochi fasulli. Nella sfida lanciata ai profeti di Baal, precisò per tre volte : “ ma non appiccate il fuoco” .
Non dovevano esserci trucchi, nessuna scintilla segreta.
Fu rigoroso anche con se stesso.
Sull’altare, sarebbe caduto un fuoco acceso solo in cielo
“Avvicinatevi a me!”,  I Re 18:30
disse alla gente. Non temeva di fare brutta figura. Era così sicuro del suo Dio da rendere le cose ancor più difficili.
 
I Re 18: 33  “Riempite quattro vasi d’acqua, e versatetela sull’olocausto e sulla legna … L’acqua correva all’altare …”
L’acqua abbondante avrebbe spento ogni fiammella nascosta. Non sono tanti ad avere una fede salda come la sua;
una fede che è forte di fronte all’impossibile.
Dobbiamo guardarci dalle contraffazioni, dal sostituire il materiale allo spirituale, dal rimpiazzare la potenza dello Spirito Santo con la persuasione occulta o, comunque, con artifici umani.
 
(vv. 36, 37)
Il fuoco cadde, quando Elia elevò una preghiera di fede.
“Elia si avvicinò e disse: SIGNORE . . . fa’ che oggi si conosca che ti  sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. Rispondimi, SIGNORE, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o SIGNORE, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!”
Quale contrasto con le urla forsennate dei sacerdoti di Baal, che saltavano attorno al loro altare. Invocavano un dio inerte e si facevano incisioni sanguinanti sul corpo. Nessun fuoco cadde dall’alto. Prima di pregare con fede, il profeta Elia aveva sorriso per fede: il silenzio del cielo mostrò l’inutilità di confidare in Baal. Sicuro della risposta di Dio, Elia aveva sfidato con pungente ironia i sacerdoti. “A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: ( I RE 18:27). “Gridate forte; poich’egli è dio, ma sta meditando, oppure è indaffarato, o è in viaggio; può anche darsi che si è addormentato, e si risveglierà” .
Dio non poteva abbandonare il Suo servo che si era esposto per la Sua gloria. Egli gradisce simili dimostrazioni di fiducia. “La prova di Elia sul monte Carmel, di fronte ad un re apostata, una nazione sviata e un sacerdozio idolatra, è una sublime manifestazione di fede e preghiera”,
Elia elevò una  semplice preghiera, e il fuoco discese.
 “Allora cadde il fuoco del SIGNORE” .
Non scese gradualmente. La preghiera di fede fu onorata come previsto.
Sacrificio, legna, pietre e acqua non offrirono resistenza alla fiamma venuta dall’Alto. Il desiderio di Elia si tradusse in realtà. La preminenza di Dio fu ristabilita. La presenza e la potenza del vero Dio tornarono ad essere evidenti in mezzo al popolo. Le pretese degli adoratori di Baal furono stroncate; mentre l’onore di Dio e del Suo servo furono preservati.
Le nostre preghiere, motivate dal desiderio che “il Padre sia glorificato nel Figlio”, vedranno scendere il fuoco dal cielo.
Giovanni 14:13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.
 
L’EFFETTO DEL FUOCO
Il fuoco dal cielo spinse tutto Israele a riconoscere Dio.
(I Re 18:39). “Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: “Il SIGNORE è Dio! Il SIGNORE è Dio!”
L’Iddio che è “un fuoco consumante”, confermò con il fuoco la testimonianza del Suo servo. Nessuno poteva negare l’evidenza. Questo mondo corrotto presterà attenzione alla nostra testimonianza, quando vedrà il fuoco divino in mezzo a noi: la manifestazione potente dello Spirito Santo in mezzo al Suo popolo. La caduta del fuoco, risultò nella morte dei falsi profeti il primo atto compiuto da Elia, fu quello di ordinare al popolo d’Israele  di eliminare i sacerdoti di Baal. I rivali dell’unico Dio dovevano essere rimossi. La manifestazione del vero fuoco di Dio comportò la soppressione di quello falso degli altari dedicati a Baal.
 Soltanto il fuoco caduto dai cielo poteva dare ad Elia tanta autorità per una simile purificazione.
 La discesa del fuoco adempì ciò che era impossibile:
 Chi aveva mai sentito parlare di pietre consumate eppure, avvenne.
NEL NUOVO TESTAMENTO :
LA LEGGE COMPIUTO IN CRISTO :
L’ALTARE : IL GOLGOTA
LA LEGNA : LA CROCE
IL SACRIFICIO : IL CORPO DI CRISTO
IL FUOCO : LO SPIRITO SANTO
 
A Pentecoste, il fuoco divino produsse  ciò che altrimenti era impossibile nella vita degli apostoli : la codardia, la paura  fu arsa e fece spazio al coraggio; Atti 4:13 a 31 ; Atti 5:40 a a42
il dubbio dette il posto alla fede; l’amor proprio fu sostituito dal sacrificio  di sé e dal desiderio di glorificare Cristo.
Qualità del carattere prima assenti, ora fiorivano abbondanti.
Il fuoco di Dio può far realizzare in dieci minuti, ciò che non si è mai riusciti a compiere in dieci anni.
DA NOTARE
La caduta del fuoco non lasciò altro che cenere.
La fiamma divina consumerà quello che è carnale e superficiale e lascerà ciò che ha un valore eterno.
  La cenere ha due caratteristiche :
1 ) Il soffio del vento più impercettibile la muove
 
2 ) Si sposta sempre nella direzione del vento.
     I cuori investiti dal fuoco di Dio saranno sensibili agli impulsi   
    dello Spirito Santo, e si muoveranno sempre in direzione
    della volontà di Dio.
 L’AZIONE POTENTE DELLO SPIRITO SANTO

 

(Esdra 4: 23 Non appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta in presenza di Reum, di Simsai il segretario e dei loro colleghi, essi andarono in fretta a Gerusalemme dai Giudei e li obbligarono, a mano armata, a sospendere i lavori
(Zaccaria 4:6 Allora egli mi rispose: «È questa la parola che il SIGNORE rivolge a Zorobabele: “Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio, dice il SIGNORE degli eserciti
Lettura biblica: Esdra 4:1-24; Zaccaria 4:1-10
Un residuo d’Israele era tornato a Gerusalemme dopo
l’esilio di Babilonia. Avevano in mano un decreto del re Ciro che
Li autorizzava a ricostruire il tempio. I lavori per questo
progetto erano cominciati con grande entusiasmo.
Purtroppo, poco tempo dopo si sollevò un’opposizione organizzata
Gli avversari  ottennero per via d’inganni un decreto contrario
del re di Persia, che ordinava la sospensione immediata dei
lavori. I nemici, forti di questo documento,
 (Esdra 4:20-24… andarono in fretta a Gerusalemme dai Giudei e li obbligarono a mano armata, a sospendere i lavori “
Demoralizzati da questa svolta inaspettata, invece
d’invocare il signore che fino a quel momento aveva fatto pro-
sperare la loro impresa, gettarono la spugna. Esdra 4:24 “Allora fu sospesa l’opera della casa di Dio a Gerusalemme, e rimase sospesa fino al secondo anno del regno di Dario, re di Persia
Il primo scontro fu vinto dagli avversari di Dio.
sarebbe facile condannare gli israeliti per la loro mancanza ,
di fiducia; conosciamo, però,la volubilità dei nostri stessi
cuori. In circostanze meno difficili, abbiamo certamente mostrato
Ia stessa attitudine.
 
 
GLI OSTACOLI DISARMANTI
I Giudei lavoravano in mezzo a difficoltà demoralizzanti,
Subivano l’antagonismo dei popoli confinanti,che avevano dalla
Ioro parte il favore del re.
Variavano le loro tattiche per adattarsi alle  situazioni.
 
Provarono con l’ infiltrazione:    Esdra 4:2 si avvicinarono a Zorobabele e ai capi famiglia e dissero loro: «Noi vogliamo costruire con voi, perché, come voi, noi cerchiamo il vostro Dio, e gli offriamo sacrifici dal tempo di Esar-Addon, re d’Assiria, che ci ha fatti venire in questo paese»..
                           IL TENTATIVO FALLÌ
Quindi usarono lo scoraggiamento: ESDRA 4:4
Allora la gente del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda, a molestarlo per impedirgli di fabbricare,.
 Poi tentarono con l’ intimidazione: ( molestie ) ESDRA 4:4
Allora la gente del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda, a molestarlo per impedirgli di fabbricare,.
Non contenti, cercarono di indurre frustrazione e corruzione
 
 VERSIONE NUOVA RIVEDUTA
Esdra 4:5   e a corrompere dei consiglieri perché facessero fallire il suo piano. Questo durò per tutta la vita di Ciro, re di Persia, e fino al regno di Dario, re di Persia.       
 
 
VERSIONE  DIODATI
Esdra 4:5 Inoltre assoldarono alcuni consiglieri contro di loro per frustrare il loro intento, e ciò per tutto il tempo di Ciro, re di Persia, fino al regno di Dario, re di Persia. 6 Durante il regno di Assuero, all’inizio del suo regno, essi scrissero una lettera di accusa contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme
Alla fine portarono un’accusa
(Esdra 4:6 Sotto il regno di Assuero, al principio del suo regno, scrissero un’accusa contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme.
OGGI
L’avversario continua ad usare queste tattiche. I particolari
cambiano, ma la strategia è sempre la stessa. Le minoranze di
credenti sparse nel mondo, incontrano le stesse opposizioni,
nello sforzo di mantenere viva la loro fede e testimonianza.
Soffrivano la mancanza di risorse.
Nel suo editto, Ciro aveva ordinato che le spese per ricostruire il tempio fossero pagate dal tesoro reale (cfr. Esdra 6:3 A 4).
Il decreto successivo di Artaserse cancellò questa donazione .
Non avevano più le risorse finanziane e militari necessarie. Ancor peggio, i nobili ideali che li avevano ispirati si erano affievoliti ; ormai si erano rassegnati ai fallimento.
L’ostacolo maggiore era l’ incapacità dei loro conduttori :
 
1) C’era Zorobabel governatore di Giuda,  ( Aggeo 2:21)  
Un uomo difende la costruzione del tempio
Era forte, potente, così com’era non era adatto
2 ) Il sommo sacerdote Giosuè, Zaccaria 3:1 a 10 ( non è quel Giosuè che condusse i figli di Israele nella terra Promessa.
Questo è quel Giosuè che servì come sommo sacerdote tra il residuo di Israele che ritornò a Gerusalemme dopo la schiavitù babilonese.) capo spirituale della nazione’
era senza dubbio Ia persona più consacrata ai suoi giorni ,
 Zaccaria, però, lo rappresenta in piedi davanti a Dio “vestito di vesti sudicie”  quindi inadatto a svolgere il suo ministerio .
Il popolo non aveva più guida terrena ne spirituale .
Le difficoltà apparivano  insormontabili, come una montagna
( Zaccaria 4:7 )
 
LA VISIONE DELLA SPERANZA
In questa situazione critica, Zaccaria riceve un messaggio
di speranza attraverso una visione’ L’opera per ricostruire la
casa di Dio era stata fermata dalla
potenza della forzadei nemici
Tuttavia, non dovevano scoraggiarsi’
(Zaccaria 4:9)  “Le mani di Zorobabele hanno gettato Ie fondamenta di questa casa e Ie sue mani la termineranno ”
MA COME  SAREBBE AVVENUTO ?
Zaccaria 4:6   “ …Non per potenza, né per forza’ ma Per lo Spirito
                              mio, dice il Signore degli Eserciti  …”.
Nonostante
la violenta opposizione,
la mancanza di risorse
l’incompetenza dei conduttori
Avrebbero vinto; a patto di seguire Ia strategia divina, II successo non, dipendeva da Zorobabel  né da Giosuè o da forze
umane, ma dalla potenza dello Spirito Santo
Zaccaria ebbe una visione   4: 1a 3 e scorge
”  un candelabro tutto d’oro, che ha in cima un vaso, ed è munito delle sue sette lampade e di sette tubi per le lampade che stanno in cima; vicino al candelabro stanno due ulivi: uno a destra del vaso e l’altro alla sua sinistra”
( Zaccaria 4:2, 3 ) Il vaso distribuisce l’olio alle lampade
( L’immagine di Cristo che distribuisce lo Spirito Santo alla Chiesa
 
 
 
 
 
 
 I due ulivi , in questo caso :
 Sono i due uomini ripieni di Spirito, Zorobabele, il capo civile, e Giosuè, il capo religioso.
Abbiamo già visto che Giosuè, rappresenta la nazione, è stato ripulito e ora ha delle vesti pulite e in ordine come prevede il cerimoniale.
 
NOTA  : I DUE ULIVI CHE TROVIAMO IN APOCALISSE 11: 4 SONO I DUE PROFETI : MOSE’ ( RAPPRESENTANTE DELLA LEGGE )  
E ELIA ( RAPPRESENTANTE DEI PROFETI DEL FUOCO DI DIO ) …….
L’ applicazione della visione era chiara : I Giudei
conoscevano iI candelabro d’oro del tempio di Gerusalemme. Dio aveva scelto la loro nazione per diffondere la Sua Iuce nel mondo. In questo, però, avevano fallito; la luce spirituale della testimonianza si era spenta.
Nelle sette lettere delle chiese dell’
dell’Asia, ( nell’Apocalisse ) ritroviamo gli stessi simboli della visione  di Zaccaria. Questo ci permette di fare alcune riflessioni sulla Chiesa dei nostri giorni.
 
LA FUNZIONE DELLA CHIESA 
Zaccaria 4: 2 Mi chiese: «Che vedi?» Io risposi: «Ecco, vedo un candelabro tutto d’oro, che ha in cima un vaso, ed è munito delle sue sette lampade e di sette tubi per le lampade che stanno in cima;
verso 11 Io gli dissi: «Che significano questi due ulivi a destra e a sinistra del candelabro?» 12 Per la seconda volta io presi a dire: «Che significano questi due ramoscelli d’ulivo che stanno ai lati dei due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato?» 13 Egli mi disse: «Non sai che cosa significano queste cose?» Io risposi: «No, mio SIGNORE!» 14 Allora egli disse: «Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra».
Il compito principale della chiesa, come suggerisce la
figura del candelabro, è portare luce ad un mondo avvolto
nelle tenebre.
L’Apocalisse 1:11 a 13 raffigura Cristo
 in mezzo, ai 7 candelabri,
ognuno dei quali rappresenta una chiesa V 20
tempo. Egli esamina la luminosità delle lampade di testimonianza
Tra breve Cristo verrà a rapire la Chiesa, ed è nel compiere fedelmente la sua missione di essere “ la luce “ che essa si prepara al grande giorno in cui incontrerà il suo Signore.
In Apocalisse 2:1  Gesù cammina in mezzo ai candelabri, passandoli in rassegna, per esercitare il suo ministero di sommo sacerdote ( Apocalisse 1.13: la veste sacerdotale )
( confronta Apocalisse 2 e 3, ispeziona le sette chiese )
Nota: l’aspetto però è di giudizio :
Apoc. 1:14           occhi di fuoco
Apoc. 1:15           piedi di bronzo
Apoc. 1:15           voce rumoreggiante
Apoc.1:16            una spada che esce dalla bocca         
EFESI 6:17  LA SPADA DELLA PAROLA DI DIO
EBREI 4:12 LA SPADA CHE DIVIDE
 
IN Apocalisse 1:13,20. il candelabro d’oro era l’unico mezzo d’illuminazione nel tabernacolo; allo stesso modo
la Chiesa è l’unico mezzo per illuminare un mondo
perduto. La Chiesa esiste per dare luce. Fallire in questo
compito, significa fallire in tutto. Non ci sono altre possibilità :
“Voi siete la luce del mondo”. Si tratta di luce riflessa
proveniente da Colui che ha detto: “Io sono la luce del mondo (Giovanni 9:5).
 Quanto sono fitte le tenebre intorno a noi! :
idolatria 
superstizione,
crudeltà 
sofferenza,
materialismo,
cinismo,
vizi,
malvagità.
In questa situazione la Chiesa e gli individui che la compongono devono brillare,come lampade.
Come può avvenire ciò? La visione data a Zaccaria  svela il
segreto.
 
La Chiesa non può produrre luce in modo autonomo .
 
NOTA Il candelabro diffondeva la luce, ma non era luminoso in sé
stesso. Ricavava Ia luce da una fonte esterna. In cima al
candelabro c’era Ia riserva ( il vaso ) che attraverso i piccoli tubi riforniva continuamente d’olio le lampade. A sua volta, il vaso era
riempito dagli ulivi che vi versavano l’olio dorato.
Il significato dell’olio è indicato espressamente  “Il mio Spirito”.
La Chiesa può dare luce unicamente mediante un continuo riempimento di Spirito Santo. È facile vedere nel Vaso una
figura di Cristo, riserva d’ogni potenza e risorsa divina:
Giovanni 15:26 Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; 27 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
Perché in Cristo abita corporalmente tutta  tutta la pienezza della Deità ; Colossesi 2: 9 perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità; 10 e voi avete tutto pienamente in lui, che è il capo di ogni principato e di ogni potenza
La pienezza dello Spirito è sempre al massimo livello nella Sua
persona . Ogni qualità necessaria per diffondere la luce si trova in Cristo; possiamo attingere continuamente  dalla
Sua pienezza  .
A Pentecoste Gesu riversò lo Spirito Santo sui 120  e al suo popolo
Atti 2:1 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2 Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. 3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
 
Atti 2:33 ……….Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite.
Atti 10 : 44 Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su tutti quelli che ascoltavano la Parola. 45 E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliarono che il dono dello Spirito Santo fosse dato anche agli stranieri, 46 perché li udivano parlare in altre lingue e glorificare Dio.
 
 
METODI D’AZIONE PROIBITI DA DIO
“Non per potenza’ né per forza “
La Chiesa non raggiungerà mai l’obiettivo con mezzi umani
“Non per potenza’ né per forza dice il Signore “
 
 
Il termine “ potenza “ può indicare la forza di un esercito
Il termine  “ forza “ indica  la capacità ed energia di un individuo. Non è mai usato in senso collettivo . L’accostamento delle
due parole : potenza e forza indica che il successo della Chiesa
non dipende né dalla forza di Persone organizzate che si sostengono reciprocamente nè dall’Energia e Capacità di singoli
individui.
Dipende unicamente dall’azione dello Spirito Santo .
Il motivo è che la missione della Chiesa è spirituale, sovrumana
Qualsiasi risorsa d’uomini e mezzi, anche al massimo livello
resta pur sempre umana .
Nel caso  l’obiettivo fosse soltanto quello di creare  un’organizzazione visibile potrebbero anche
essere giusto , la Chiesa però’ è molto di più che un’organizzazione visibile .
É un organismo soprannaturale che può
essere nutrito  e sostenuto soltanto con mezzi  spirituali
 La ricerca di metodi sempre nuovi, le attente pianificazioni rischiano di far dimenticare alla Chiesa il fattore soprannaturale senza il quale non raggiungerà mai il suo scopo.
Hudson Taylor dava grande importanza a questa verità
infatti, ebbe a dichiarare:
“Il bisogno primario d’ogni Opera missionaria è la presenza
 manifestata dello Spirito Santo. Sono stati messi in circolazione
milioni d’opuscoli, porzioni delle Sacre Scritture
inviti a riunioni evangelistiche; sono stati percorsi
chilometri in viaggi missionari, ma quanto povero è
stato il risultato in conversioni ? C’è stata una certa misura
di benedizione, ma dove sono quei cinque che ne inseguono cento e quei cento che ne inseguono diecimila?… abbiamo bisogno di potenza divina, non di mezzi tecnologici. Se le
decine o centinaia che raggiungiamo ogni giorno non si
convertono a Cristo, a che serve possedere macchinari che
permettono di raggiungerne un numero doppio? “
I giudei dovevano imparare che il successo non dipendeva da condottieri geniali, o da risorse umane; ma dall’opera indispensabile e potente dello Spirito Santo.
I MEZZI STABILITI DA DIO
“Per lo Spirito mio, dice il Signore …”.
Per sfruttare i benefici della luce elettrica, bisogna ubbidire alle leggi dell’elettricità. Sperimentiamo iI beneficio di una potenza,
solamente quando ci conformiamo alle sue leggi.
Riceveremo Ia potenza dello Spirito Santo, quando smetteremo di
poggiarci su altre cose e seguiremo la “legge dello Spirito “
L’unico modo per illuminare un mondo che giace nelle tenebre, è immergersi nell’olio dorato, e permettere che il
fuoco dello Spirito Santo infiammi lo stoppino della nostra
vita il mondo oggi ha bisogno di cuori resi incandescenti
dal fuoco di Dio
La visione non menziona mai un fattore indispensabiie
Per portare luce :  lo stoppino.
Eppure’ senza stoppino non ci può essere luce
 ne contatto tra olio e fiamma. Lo stoppino esiste soltanto Per essere consumato . Finché preserva la propria incolumità, non ci può essere illuminazione .
 La vita del cristiano si consuma gradualmente mentre diffonde la
Luce . Ogni volta che Gesù guariva qualcuno/ era consapevole che da Lui usciva una virtù, una potenza : Luca 6:19 ; 8:46
Per questo è scritto: Giovanni 2:17
 “Lo zelo per la tua casa mi consuma”
 
Romani 12:11
Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore;
Non saremo mai lampade  splendenti , se non siamo disposti a lasciarci consumare in questo cammino spirituale . Il vero Discepolo di Cristo è colui che arde per il Signore e si consuma per lui .
Filippesi 2:17-18
Qui c’è uno dei più belli versetti di tutta la Parola di Dio.
Mostra quello che dovrebbe essere la vita cristiana. E’ riferito ad una delle prime offerte del Vecchio Testamento. Andando indietro fino a Genesi.35:14, troviamo Giacobbe che erige un altare a Bethel,
vi fece sopra una libazione e vi sparse su dell’olio”.
Poi nei libri del Levitico e dei Numeri sono descritti i sacrifici. Vediamo che c’era una libazione da aggiungere a ciò che era bruciato ed ai cibi.
 Non era mai aggiunta al sacrificio per i peccati.
Era un’offerta inusuale in quanto non aveva nulla a che fare con la redenzione; non aveva nulla a che fare con la persona di Cristo.
Portavano un contenitore di vino e lo versavano sull’offerta che stava bruciando.
Che cosa accadeva? Evaporava e spariva. Paolo dice: vorrei che la mia vita fosse una libazione
versata e mutata in vapore. Vorrei essere consumato ed oscurato così che si vedesse solo Gesù
Cristo. Voleva che Cristo ricevesse tutto l’onore e la gloria.
                   LA FUNZIONE DELLO STOPPINO
La capacità di far luce non è insita nello stoppino, da solo
non può illuminare; può emettere soltanto un fumo acre e
scuro. Ha la semplice funzione  di collegare l’olio con la fiamma. Non può conservare l’olio che riceve ma deve rifornirsene continuamente .
E’ sempre sul punto di spegnersi quando si separa dall’olio
Allora la luce diventa tenebre.
 
 
Ecclesiaste
9:8 Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l’olio non manchi mai sul tuo capo
 
1Tessalonicesi 5:19
19 Non spegnete lo Spirito.
Nell’Antico Testamento , il candelabro aveva sette lampade……
Esodo 37:23 Fece pure le sue lampade, in numero di sette, i suoi smoccolatoi e i suoi portasmoccolature ( portacenere )
d’oro puro. 24 Per fare il candelabro con tutti i suoi utensili impiegò un talento d’oro puro.)
 le lampade del candelabro , avevano bisogno di essere curate , a questo scopo servivano gli smoccolatoi ( una specie di molla a forbice ) il sommo sacerdote  con questi strumenti tagliava le parti bruciate degli stoppini, questa operazione era fatta ogni mattina , e siccome questa operazione produceva un cattivo odore , il Sommo Sacerdote , accendeva prima il profumo :
 
Esodo 30: 6  Collocherai l’altare davanti al velo che è davanti all’arca della testimonianza, di fronte al propiziatorio che è sopra la Testimonianza, dove io mi incontrerò con te. 7 Aaronne vi brucerà sopra dell’incenso aromatico; lo brucerà ogni mattina, quando riordinerà le lampade. 8 Quando Aaronne accenderà le lampade sull’imbrunire, lo farà bruciare; sarà il profumo quotidiano davanti al SIGNORE, di generazione in generazione.
Il Sommo Sacerdote doveva fare questa operazione
altrimenti le lampade non  potevano diffondere una luce brillante. A volte, il nostro Sommo Sacerdote deve usare lo
smoccolatoio d’oro per rimuovere Ie incrostazioni della nostra vita
che impediscono il giusto splendore della luce.
 Egli compie quest’opera attraverso la Sua Parola applicata al cuore con la potenza dello Spirito Santo’ Apprezziamo questo ministero
per quanto Possa sembrare sgradevole al momento
Solamente la potenza data dallo Spirito Santo può
consentire alla Chiesa di adempiere il proprio scopo; non le
risorse intellettuali o finanziarie .
 La  propaganda l’ organizzazione, i talenti non possono sostituire l’azione dello Spirito  Santo
Nuove tecnologie e metodi migliori solo utili ma non possono appropriarsi della potenza dello Spirito Santo.
 Egli prepara la via per una evangelizzazione efficace
NOTA : Il successo del Risveglio Pentecostale negli Atti degli Apostoli era il risultato della chiesa che pregava e dei servi di Dio che si lasciavano riempire dalla potenza dello Spirito Santo
Atti 4 : 31 E, dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano radunati tremò; e furono tutti ripieni di Spirito Santo, e annunziavano la parola di Dio con franchezza.
32 E il gran numero di coloro che avevano creduto era di un sol cuore e di una sola anima; nessuno diceva esser suo quello che aveva, ma tutte le cose erano in comune fra di loro. 33 E gli apostoli con grande potenza rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro. 34 Infatti non vi era alcun bisognoso fra di loro, perché tutti coloro che possedevano poderi o case li vendevano e portavano il ricavato delle cose vendute, 35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno, secondo il suo particolare bisogno. 36 Or Iose, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che significa: “figlio di consolazione”), levita, originario di Cipro, 37 avendo un campo, lo vendette e portò il ricavato e lo depose ai piedi degli apostoli.
La frase “ma per lo Spirito mio “ implica che in ogni attività il fattore soprannaturale  e quindi spirituale  è di primaria importanza
Lo Spirito Santo opera attraverso l’elemento umano, cioè il credente , che deve essere ripieno dello Spirito Santo , come lo stoppino è pieno d’olio. Allora, non faremo affidamento sulle
nostre argomentazioni persuasive per convertire le anime .
Confideremo in Lui, piuttosto sulle nostre forze .
Zaccaria 4:6“Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio”, dice il SIGNORE degli eserciti
La Passione missionaria dello Spirito Santo
(Atti 1:8)
“ Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo
verrà su voi, e mi sarete testimoni . . . fino all’estremità
della terra”
Lettura biblica: Atti 13:1-13 ; 16:6-10
Lo Spirito Santo è l’Esecutore del Grande Mandato,l’Amministratore
Dell’opera missionaria mondiale. Nel grande manuale
evangelistico del Nuovo Testamento, gli Atti degli apostoli,
troviamo il Suo nome quasi su ogni pagina. Vi si narra la
cronaca della Sua intensa attività svolta attraverso la Chiesa.
In vista dell’ imminente separazione dai discepoli, Cristo promette
un Vicario, un Rappresentante che sarebbe stato loro
(Giovanni16:7).
“Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io
me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il
Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò”
Consigliere, Insegnante e Consolatore 
Giovanni 14:26;  15:26; 16:36;
 
Il Signore Gesù aveva promesso
che sarebbero stati Suoi testimoni grazie all’effusione
dello Spirito Santo (cfr. Atti 1:8). L’adempimento fu preciso :
“Tutti .. “ cominciarono a parlare … secondo che lo Spirito dava
loro d’esprimersi”.
La testimonianza dei discepoli fu potente ed efficace. Il resoconto della loro attività missionaria evidenzia che gli Atti degli apostoli sono riconducibili sorgente divina, non semplicemente umana. L’Agente principale è lo Spirito Santo; le persone di cui Egli si usa sono
semplici strumenti per realizzare i piani del Signore. Ancora oggi,
lo Spirito è il Promotore principale dell’opera di Dio.
La manifestazione del ministero dello Spirito Santo riguardo all’opera
della chiesa e alla divulgazione dell’Evangelo è semplice.
La promessa di Gesù era quella di mandare lo Spirito
Santo come Colui che avrebbe aiutato il credente. Dopo la risurrezione, Gesù mandò il Consolatore , il Parakletos, Colui che aiuta e difende
( l’Avvocato Difensore ) i Suoi discepoli timorosi avviliti
Marco 13:9 a 11
La promessa del Padre era quella di mandare, in Cristo,lo
Spirito Santo come Colui che avrebbe potenziato il credente.
 
(Luca 24:49) “ Ed ecco io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso;ma voi, rimanete in questa città, finché siate rivestiti di potenza dall’alto”
(Atti 2:4).
E ” tutti furono ripieni dello Spirito Santo …” (Atti 2:4).
L’apostolo Pietro immediatamente confermò la genuinità di questa esperienza:
(Atti 2:33)
. “Egli dunque, essendo stato esaltato dal1a destra di Dio e avendo ricevuto dal padre 1o Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite”
 I discepoli capirono di non poter assolvere da soli al Grande Mandato e a Pentecoste, furono rivestiti per la prima volta di potenza dall’alto, ricevendo così quella dunamis ( dinamite : Potenza ) che li avrebbe resi capaci di adempiere al loro compito di testimoni di Cristo fino alle estremità della Terra. Questo evento epocale segnò l’inizio dell’opera missionaria della chiesa. L’Evangelo, già in un giorno solo, raggiunse
Atti 2:5
“…….uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo”
e Dio fu glorificato in una tale quantità di linguaggi da suscitare l’interesse dei presenti:
(Atti 2:8-11)
‘”Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra
propria lingua natia? Noi Parti, Medi, Elamiti’ abitanti delia
Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia  del Ponto e
Dell’ Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti
della Libia cirenaica e pellegrini romani, tanto Giudei che proseliti Cretesi e Arabi,li udiamo parlare delle grandi cose di
Dio nelle nostre lingue”
 
L’inaugurazione del ministero dello Spirito Santo ( Paracleto ) in questo
Suo duplice ufficio, fu accompagnato da un altro evento
epocale, la manifestazione pubblica della Chiesa a Pentecoste
Gesù, ai giorni della Sua carne, era stato il canale perfetto attraverso cui 1o Spirito Santo aveva operato, come Lui stesso
dichiara:
(Luca 4:18,19)
 “Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha
unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la
liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della
vista; a rimettere in  libertà gli oppressi, e a proclamate
l’anno accettevole del Signore”
Ora, con I’ascensione di Cristo al cielo , lo Spirito Santo avrebbe operato attraverso il Suo corpo, cioè la Chiesa.
 Quello che Gesù aveva fatto durante il ministero terreno, l’avrebbe
portato avanti la Chiesa potenziata dallo Spirito Santo.
 I credenti nati di nuovo entrano a far parte del Corpo di Cristo’ per la
virtù dello Spirito Santo :
(I Corinzi 12:13)
“Infatti noi tutti siamo stati battezzati in
un unico Spirito per formare un unico corpo e tutti siamo
stati abbeverati di un solo Spirito” .
Questo Corpo, poi , ha l’incarico di annunciare l’Evangelo
(Matteo 24:14)
“per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti “
           PER LA POTENZA  DELLO SPIRITO SANTO
        COLUI CHE RIVESTE DI POTENZA I MISSIONARI
Gesù condizionò la potenza necessaria per una testimonianza efficace con effusione del suo Spirito:
(Atti 1:8).
“Ma voi riceverete potenza quando 1o Spirito Santo verrà su voi’ e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samirriit’
e fino all’estremità della terra” . Quelle parole
cominciarono a adempiersi pochi giorni dopo, quando “uomini religiosi d’ogni nazione di sotto il cielo” udirono la testimonianza potente dei discepoli. Il giorno della Pentecoste fu un modello che si sarebbe riprodotto nelle imprese missionarie successive.
Il modo in cui questo avvenne è descritto con chiarezza:
 
(Atti 2:4).
“Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a Par-
lare in altre lingue, come lo spirito dava loro da esprimersi”
Quell’esperienza non restò confinata al gruppo
riunito nell’alto solaio , né fu un’occasione isolata Pietro, ad
esempio, sperimentò altre volte questa pienezza
                 ( Atti 4:8, 31; 8:15 a 17 ; 10:44 ; 11:15,16 )
L’enfasi su questo tema nel libro degli Atti è indicativa. Mostra
che i discepoli presero seriamente il comando
del Maestro di ricercare anzitutto la potenza dall’alto.
Ancora oggi, tale potenza è l’equipaggiamento missionario indispensabile senza la quale non si può rendere una testimonianza efficace.
L’espressione “ripieni dello Spirito Santo”, non deve far
pensare a dei recipienti passivi; bensì a vibranti Personalità
umane  controllate da una Personalità divina.
I discepoli restavano nel pieno possesso delle loro facoltà; però non opponevano nessuna resistenza al controllo benefico dello Spirito Santo .
Il termine “ripieni “ , usato in Atti 2:4: e Efesini 5:18, significa anche “controllati”. Per capire meglio cosa intendiamo valgono da esempio le parole di Gesù:
(Giovanni 16:6 ).
“Perché v’ho detto queste cose, la tristezza v’ha riempito il cuore”
 i discepoli erano afferrati e controllati dalla Paura e dalla tristezza.
 
Uno studioso afferma a riguardo:
“Avere la mente ripiena di qualcosa sta a significare che quel qualcosa
ne ha il possesso”.
Lo Spirito Santo ci riempie, quando Gli consentiamo di controllare la nostra personalità e sottoporla alla Signoria di Cristo. Egli esercita il suo controllo dal centro della personalità umana .
 Illumina1a continuamente il nostro intelletto per farci apprezzare e appropriare la verità che è in Cristo .
Purifica e dà equilibrio alle nostre emozioni, facendole appoggiare
                                                                                              su Cristo
Rafforza la nostra volontà per ubbidire ai comandi  del Signore Non annulla la nostra personalità, anzi la libera dall’egoismo e l’ arricchisce.
Fu così che lo Spirito anto  diede nuovo impulso e potenza ai discepoli , equipaggiandoli per le grandi responsabilità,  e rivestendoli dell’abilità divina
Tale rivestimento di Potenza era il normale equipaggiamento d’ogni missionario  ; ancora oggi niente può sostituirlo.
 AMMINISTRATORE DELL’OPERA MISSIONARIA
Lo Spirito Santo occupa preminente nella narrazione degli Atti degli Apostoli  come Amministratore dell’opera missionaria
La Sua Autorità si può vedere nel terribile giudizio di Anania e Saffira . ll peccato di mentire allo Spirito Santo determinò
 per entrambi la morte immediata:
Atti 5:3, a 11
3 Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo del podere? 4 Se questo non si vendeva, non restava tuo? E una volta venduto, il ricavato non era a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio». 5 Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E un gran timore prese tutti quelli che udirono queste cose. 6 I giovani, alzatisi, ne avvolsero il corpo e, portatolo fuori, lo seppellirono.
7 Circa tre ore dopo, sua moglie, non sapendo ciò che era accaduto, entrò. 8 E Pietro, rivolgendosi a lei: «Dimmi», le disse, «avete venduto il podere per tanto?» Ed ella rispose: «Sì, per tanto». 9 Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di quelli che hanno seppellito tuo marito sono alla porta e porteranno via anche te». 10 Ed ella in quell’istante cadde ai suoi piedi e spirò. I giovani, entrati, la trovarono morta; e, portatala via, la seppellirono accanto a suo marito. 11 Allora un gran timore venne su tutta la chiesa e su tutti quelli che udivano queste cose.
Non ci si poteva giocare con lo Spirito Santo , Lui è l’Esecutore dei piani di Dio , la prima parola espressa dallo Spirito Santo a riguardo l’inizio delle missioni evangelistiche fu :
Atti 13:2,3
2 Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». 3 Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro le mani, li lasciarono partire.
 
 Lo Spirito Santo interviene nella chiamata dei missionari
La vocazione  missionaria è una iniziativa dello Spirito Santo
non dei candidati o della Chiesa : ( es. Io voglio andare in … )
La chiamata di Barnaba e Saulo ne è l’esempio
Lo Spirito Santo disse : Atti 13:2,3
lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati».
La chiamata divina quindi precede l’attività della chiesa e dei stessi missionari
La Chiesa aveva la responsabilità di inviarli , cioè riconoscere la loro vocazione e agire di conseguenza :
Atti 13:3
Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro le mani, li lasciarono partire
Spirito Santo scelse le persone migliori per il Suo scopo, e la
comunità non fece obiezioni. In ultima analisi, il giudizio
sulla loro idoneità non aspettava agli uomini, ma allo Spirito
Santo. La chiesa non si espresse con una votazione.
I candidati non presentarono un mucchio d’attestati.
I due  missionari furono presentati ai conduttori, mentre celebravano il culto del Signore, con attitudine di preghiera e sottomissione .
Non è sempre stato così, purtroppo. Specie all’ inizio dell’era
moderna, tanti servi di Dio sono partiti affrontando l’indifferenza
o addirittura l’opposizione di una Chiesa insensibile
alla voce dello Spirito:
pensiamo a persone come William Carey e altri. Abbandonati dalla gente, non furono dimenticati dallo Spirito Santo che li aveva chiamati.
 Poi Io Spirito invia i missionari in accordo con la Chiesa.
(Atti 13:3,4)
“Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro Ie ma-
ni, li lasciarono partire. Essi dunque, mandati dallo Spirito
Santo, scesero a Seleucia, e di là salparono verso Cipro”
La comunione con la chiesa fu resa pubblica e suggellata dall’approvazione comune mediante l’imposizione
delle mani; ma I’investitura giunse dallo Spirito Santo, il vero Consacratore. La Chiesa incaricò e inviò quelli che Io Spirito Santo aveva già consacrato.
Se non c’è una chiamata divina, gli uomini impongono le mani inutilmente.
La scelta del campo d’azione è prerogativa dello Spirito Santo. Egli è l’unico a conoscere la strategia del Signore della messe, di cui promuove gli interessi. I viaggi di Paolo illustrano in modo sorprendente questa verità :
Nel primo viaggio, lo Spirito Santo guidò i missionari a Cipro, sulla rotta marina per l’Asia e il mondo romano. Atti 13:4,5 ecc
 
A proposito del secondo viaggio, leggiamo che
(Atti16:6,7).
“… attraversarono la Frigia e la regione della Galazia, perché lo Spirito Santo vietò loro di annunziare la parola in Asia; e, giunti ai confini della Misia, cercavano di andare in Bitinia; malo Spirito di Gesù non lo permise loro
Soltanto lo Spirito Santo conosce i centri strategici; Egli sa chi è equipaggiato meglio per servire in quei luoghi.
Il missionario William Carey progettava di andare
Nei nari del sud, lo Spirito Santo gli assegnò come campo
d’azione l’india.
L’irlandese Thomas ]ohn Barnardo si sentiva chiamato in Cina.
Lo Spirito Santo lo fece restare in Inghilterra a predicare l’Evangelo nei bassifondi di Londra
L’obiettivo di Judson era l’india; lo Spirito Santo guidò i suoi passi
verso la Birmania.
Alla luce dei versetti in (Atti16:6,7).
“… attraversarono la Frigia e la regione della Galazia, perché lo Spirito Santo vietò loro di annunziare la parola in Asia; e, giunti ai confini della Misia, cercavano di andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro
Fu importante che Paolo e gli altri dessero ascolto alla guida
dello Spirito Santo
L’Asia e la Bitinia avrebbero ricevuto l’Evangelo nel tempo opportuno; ma il quel momento la strategia divina era
Che  il messaggio viaggiasse verso l’occidente in direzione
dell’Europa, pronta per il raccolto, Paolo era abbastanza sensibile da capire il divieto dello Spirito Santo.
Paolo non seguì ostinatamente le sue convinzioni ma si appartò in
preghiera per scoprire la volontà di Dio ed ebbe una visione :
Atti 16:6 a 10
Fu Ia guida dello Spirito Santo, non la pianificazione dei missionari  a determinare l’espansione della Chiesa e il raggiungimento di località lontane  : si continua la lettura Atti 16:  da 11 in poi vediamo l’espansione della predicazione del Vangelo
Lo Spirito Santo, inoltre, sceglie i tempi dell’ evangelizzazione
A volte il Signore sembra muoversi lentamente .
                             DOMANDE :
Perché aspettare diciassette anni dopo la nascita della Chiesa  per
Per mettere in atto  il Suo programma evangelistico universale? Perché poi inviare soltanto  due missionari? Nessuno avrebbe mai
inviato una squadra tanto esigua di fronte ad un bisogno così
grande .
                               RIPOSTA
Isaia 55:8,9
Ricordiamo, però, che i pensieri di Dio sono più elevati
dei nostri e che le sue vie sono impenetrabili .
 A noi spetta ascoltare i divieti dello Spirito Santo e rispettare i Suoi
tempi.
Egli è all’opera con una tabella di marcia precisa e accurata
Chi non sa aspettare, si espone a rischi e delusioni
La nomina dei collaboratori è anch’essa competenza dello
Spirito di Santo. Paolo non scelse i suoi compagni d’opera gli
furono assegnati dallo Spirito Santo l’apostolo era una persona brillante e preparata; tuttavia lo Spirito gli affiancò un
compagno più anziano, di maggior esperienza e forza spirituale. L’abbinamento di Paolo con Barnaba non fu casuale.
 
Barnaba era più maturo ed esperto di Saulo ; era :
 Atti 4:36 “figliolo di consolazione”.
Alle sue capacità,lo Spirito Santo aggiunse
 l’ardore,
lo zelo,
la prontezza,
 La brillante intelligenza di Paolo con il carattere spirituale di Barnaba  costituivano una combinazione eccezionale di talenti.
Purtroppo, persino una squadra così capace e sensibile conobbe una frattura per il nipote di Barnaba, Giovanni Marco
( cfr. Atti 15:37 a 41 ).
Questo incidente fu superato con successo dallo Spirito Santo, che portò all’esistenza due squadre di predicatori, invece di una sola :
2Timoteo 4:11 Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te; poiché mi è molto utile per il ministero.
 Un’altra attività dello Spirito Santo è quella di guidare i
missionari verso conversioni strategiche .
Un esempio :  in Atti 8:5 a 8 ( e anche versi successivi )
Poi lo Spirito Santo fa allontanare Filippo dal risveglio avvenuto in Samaria, per recarsi suIla via che da Gerusalemme scende a Gaza. Essa è una strada “ deserta “.
Non sembrava una scelta sensata. Filippo, però, ubbidì aIla voce dello Spirito e si recò verso Gaza.
II suo arrivo fu perfettamente sincronizzato con quello di un uomo influente, in cerca della salvezza (cfr. Atti 8:29).
Il  premio della sua ubbidienza fu la possibilità di annunciare all’Eunuco, l’Evangelo che accettò subito Gesù come personale Salvatore.
Attraverso questo convertito, niente meno che un ministro del regno d’Etiopia, sovrintendente a tutti i tesori della regina Candace .
Atti 8:27
Il Evangelo penetrò in quella nazione. Senza l’intervento dello Spirito Santo, Filippo non sarebbe mai giunto a Gaza e l’Etiopia
sarebbe rimasta nel buio spirituale. In ogni campo di missione ci sono esempi simili, anche se meno spettacolari.
 
Un problema che affligge I’opera missionaria è I’opposizione esercitata dalle potenze delle tenebre. Talvolta, queste pressioni sembrano difficili da sopportare. Lo Spirito Santo è all’opera anche qui per fortificare i ministri contro l’opposizione satanica .
Atti 13:8 Il mago Elima affrontò Barnaba e Saulo per distogliere dalla fede il console Sergio Paolo
 
Atti 13:8
8 Ma Elima, il mago (questo è il significato del suo nome), faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede. 9 Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, guardandolo fisso, gli disse: 10 «O uomo pieno d’ogni frode e d’ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, non cesserai mai di pervertire le rette vie del Signore? 11 Ecco, ora la mano del Signore è su di te, e sarai cieco per un certo tempo, senza vedere il sole». In quell’istante, oscurità e tenebre piombarono su di lui; e andando qua e là cercava chi lo conducesse per la mano. 12 Allora il proconsole, visto quello che era accaduto, credette, colpito dalla dottrina del Signore.
L’apostolo Paolo ricevette I’aiuto dello Spirito Santo per combattere l,opposizione diabolica. Lo Spirito Santo gli impartì prima il discernimento spirituale per individuare la causa del disturbo; poi, gli l’autorità spirituale per affrontarla. Smascherò con franchezza la natura e lo scopo del pensiero di Elima, annunciando solennemente il giudizio di Dio (cfr. Atti 13:10,11).
Inoltre, lo Spirito Santo sostiene  nello scoraggiamento i ministri :
l Giudei cacciavano gli apostoli dai loro confini. La strana conseguenza era che
 
 
Atti 13:50,52).
” I discepoli erano pieni di gioia,e di Spirito Santo ,
Furono elevati sopra le circostanze e resi capaci di rallegrarsi nelle prove , scoprirono che lo Spirito Santo era davvero il Consolatore
Era lo Spirito Santo a guidare la Chiesa nella scelta dei conduttori. Ciò non avveniva semplicemente per voto di maggioranza.
(Atti 20:28).
28 Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue.
( NOTA: A VOLTE GLI APOSTOLI COMMISERO DEGLI ERRORI
Atti 14:23 Dopo aver designato per loro degli anziani in ciascuna chiesa, e aver pregato e digiunato, li raccomandarono al Signore, nel quale avevano creduto.
 
Versione Diodati : Atti 14:23 E dopo che ebbero loro per ciascuna chiesa ordinati per voti comuni degli anziani, avendo orato con digiuni, li raccomandarono al Signore, nel quale aveano creduto. )
Confronta Atti 1:26 l’elezione di Mattia : prima pregano poi tirano a sorte
Però è lo Spirito Santo, che costituisce  i pastori al gregge’ La chiamata al ministero della Parola appartiene a Lui, non agli uomini
Persino chi svolge i servizi pratici nella chiesa,
deve essere controllato dallo Spirito (Atti 6:3)
Nota : si parla dei primi diaconi, il diaconato diventò un ufficio nettamente spirituale , con i suoi requisiti  :
1Timote 3:8 Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni;
 
1Timoteo 3:12 I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie
 Nel primo concilio della Chiesa a Gerusalemme la presidenza dello Spirito Santo fu riconosciuta dai presenti.
La Sua volontà fu decisiva negli argomenti di dubbia interpretazione Chi presiedeva l’assemblea dichiarò:
(Atti 15:28,29 ).
28 Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi alcun altro peso all’infuori di queste cose necessarie: 29 che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione; farete bene a guardarvi da queste cose. State bene».
Avevano riservato allo Spirito il posto di preminenza .
L’importanza che i credenti attribuivano all’opera dello
Spirito Santo, veniva subito presentata ai nuoviconvertiti
 Atti 8:14 a 17 ;
14 Ora gli apostoli che erano a Gerusalemme, quando seppero che la Samaria aveva ricevuta la parola di Dio, mandarono loro Pietro e Giovanni. 15 Giunti là, essi pregarono per loro, affinché ricevessero lo Spirito Santo, 16 perché non era ancora disceso su alcuno di loro, ma essi erano soltanto stati battezzati nel nome del Signore Gesù. 17 Imposero quindi loro le mani ed essi ricevettero lo Spirito Santo .
 Atti 9:17 ).
10 Or a Damasco vi era un discepolo di nome Anania, al quale il Signore disse in visione: «Anania!». Ed egli rispose: «Eccomi, Signore!». 11 E il Signore a lui: «Alzati e recati nella strada detta Diritta, e cerca in casa di Giuda un uomo di Tarso di nome Saulo, che sta pregando; 12 egli ha visto in visione un uomo, di nome Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista». 13 Allora Anania rispose: «Signore, io ho sentito molti parlare di quest’uomo di quanto male ha fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. 14 E qui ha l’autorizzazione dai capi dei sacerdoti, di imprigionare tutti coloro che invocano il tuo nome». 15 Ma il Signore gli disse: «Va’, perché costui è uno strumento da me scelto per portare il mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d’Israele. 16 Poiché io gli mostrerò quante cose egli deve soffrire per il mio nome». 17 Anania dunque andò ed entrò in quella casa; e, imponendogli le mani, disse: «Fratello Saulo, il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno di Spirito Santo». 18 In quell’istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e riacquistò la vista; poi si alzò e fu battezzato.
 Paolo insegnò del battesimo nello Spirito Santo a dodici discepoli che erano a Efeso che ignoravano  sia lo Spirito Santo che Ia Sua potenza
( Atti 19:1 a 7 )
At 19:1 Ora, mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le località più alte del paese, giunse ad Efeso e, trovati là alcuni discepoli, disse loro: 2 «Avete ricevuto lo Spirito Santo, quando avete creduto?». Quelli gli risposero: «Non abbiamo neppure udito che vi sia uno Spirito Santo». 3 E disse loro: «Con quale battesimo dunque siete stati battezzati?». Essi risposero: «Col battesimo di Giovanni». 4 Allora Paolo disse: «Giovanni battezzò con il battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo che dovevano credere in colui che veniva dopo di lui, cioè in Cristo Gesù». 5 Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù. 6 E, quando Paolo impose loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro e parlavano in altre lingue e profetizzavano. 7 Or erano in tutto circa dodici uomini.
È IMPORTANTE ISTRUIRE I NUOVI CONVERTITI A RIGUARDO
Dare allo Spirito Santo la priorità nei progetti e nelle attività della Chiesa, determina un progresso straordinario nell’opera evangelistica mondiale.
Purtroppo  pur conoscendolo, spesso gli concediamo poco spazio per dimostrare la Sua Potenza.
Non era così per la chiesa primitiva.

 

L’AZIONE POTENTE DI DIO E DELLE ARMI 

( SPIRITUALI )

 

DIFFICOLTA’ PER RICOSTRUIRE GERUSALEMME

NEL LIBRO DI NEHEMIA

 

Gerusalemme : Rappresenta la Chiesa spirituale e la vita del credente individuale
Samballat  : E’ la figura del nemico che impedisce la ricostruzione della citta’ Gerusalemme ( chiesa ).
Nehemia  2:10 ; 2: 18 a 20 ; 4:1,
 
            MISURE DIFENSIVE  PRESE DA NEHEMIA :
4:13 DISPOSE IL POPOLO PER FAMIGLIE E ARMATI
4: 20 E 17 LA FORZA DEL SUONO DELLA TROMBA
  ( festa delle trombe in ebraico terùw àh : gridare forte   
   rallegrarsi , veniva suonata per dare l’allarme e per rallegrarsi  gioire )
  CAP. 6:1 SAMBALLAT E GHESHEM  TRAMMANO UN TRANELLO A NEHEMIA PER INDURLO A PECCARE ,
 NEHEMIA 6:13 NEHEMIA PREGA E SCONFIGGE
IL MONDO DELLE TENEBRE
 NEHEMIA 6: 16 : LE MURA SONO COMPLETATE PER L’AIUTO DI DIO
L’OPERA DI DISTRUZIONE DELLA CHIESA DI CRISTO
SAULO ( PAOLO )
Devastatore
Atti 8:3 Saulo intanto devastava la chiesa, entrando di casa in casa; e, trascinando via uomini e donne, li metteva in prigione.
( termine devastare : Rovinare con furia, distruggere con violenza )
( NOTA AL VERSO ( 8:1; 8:4; NESSUNO PUO’ FERMARE L’OPERA DI DIO )
 Atti 9:1 Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote,
Atti 9:2 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme.
 Atti 22:4 perseguitai a morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne,
 Galati 1:13 Infatti voi avete udito quale sia stata la mia condotta nel passato, quand’ero nel giudaismo; come perseguitavo a oltranza la chiesa di Dio, e la devastavo; ( Filippesi 3:6 )
 Furioso Atti 26:9 Quanto a me, in verità pensai di dover lavorare attivamente contro il nome di Gesù il Nazareno.
Atti 26:10 Questo infatti feci a Gerusalemme; e avendone ricevuta l’autorizzazione dai capi dei sacerdoti, io rinchiusi nelle prigioni molti santi; e, quand’erano messi a morte, io davo il mio voto.
Atti 26:11 E spesso, in tutte le sinagoghe, punendoli, li costringevo a bestemmiare; e, infuriato oltremodo contro di loro, li perseguitavo fin nelle città straniere.
Atti 5: 36 Poiché, prima d’ora, sorse Teuda, dicendo di essere qualcuno; presso di lui si raccolsero circa quattrocento uomini; egli fu ucciso, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi e ridotti a nulla. 37 Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, ai giorni del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch’egli perì, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi. 38 E ora vi dico: tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini; perché, se questo disegno o quest’opera è dagli uomini, sarà distrutta; 39 ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio».
40 Essi furono da lui convinti; e chiamati gli apostoli, li batterono, ingiunsero loro di non parlare nel nome di Gesù e li lasciarono andare.
41 Essi dunque se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù. 42 E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che Gesù è il Cristo.
 GESU’ FERMO’ IL DISTRUTTORE ( PAOLO )
SULLA VIA DI DAMASCO
  ANCHE DOPO, NELLA STORIA DELLA CHIESA  CI FURONO COLORO CHE VOLEVANO FERMARE L’OPERA DI DIO MA NON CI RIUSCIRONO
 Prime persecuzioni :Nuovo Testamento (dalla Pentecoste in poi )
Persecuzioni nell’impero romano  : ( fino a Costantino )
avvenute sotto gli imperatori
Nerone,
Domiziano,
Traiano,
Marco Aurelio,
Settimio Severo,
Massimino Trace,
Decio,
Valeriano,
Aureliano e
Diocleziano.
 Altre persecuzioni antiche
Nel 337 D.C. un intensificarsi nelle ostilità in corso tra la Persia Sassanide e l’Impero Romano sfociò in persecuzioni nei confronti dei cristiani da parte dei persiani.
I cristiani furono percepiti come potenziali traditori perché amici di una Roma ormai cristianizzata dopo Costantino e nei decenni successivi migliaia di loro persero la vita.
Nel III e IV. Il re visigoto Atanarico avviò una persecuzione dei cristiani, molti dei quali vennero uccisi.
Nel V e VI secolo, l’Arianesimo ( predicazione del missionario cristiano  Ario )
I  Goti; durante le loro incursioni in Italia, Gallia e Spagna, essi distrussero molte chiese ed uccisero molti cristiani
NEL MEDIO EVO
 NELLA RIVOLUZIONE FRANCESE
 SOTTO IL DOMINIO DELLO STATO DEL VATICANO
              ( LA SANTA INQUISIZIONE )
L’Inquisizione sostegno del potere papale
L’Inquisizione, anche chiamata « Santo Uffizio », venne istituita da papa Innocenzo III e perfezionata sotto il secondo papa succedutogli, Gregorio IX. Era il tribunale papale per la ricerca e punizione degli eretici ed esso richiedeva che tutti dovessero fornire informazioni contro gli eretici. Tutti i sospettati erano passibili di tortura senza conoscere il nome del loro accusatore. Il procedimento rimaneva segreto. L’inquisitore pronunciava la propria sentenza e la vittima veniva consegnata alle autorità civili per essere imprigionata a vita o posta sul rogo e le sue proprietà venivano confiscate e spartite tra la Chiesa e lo stato. Nel periodo immediatamente successivo a papa Innocenzo III, l’Inquisizione compi la sua peggiore opera contro gli Albigesi , ma fece anche migliaia di vittime in Spagna, Italia, Germania ed Olanda. Essa fu in seguito il principale strumento nelle mani del papa per annientare la Riforma.
Si afferma che nei trent’anni tra il 1540 ed il 1570, non meno di 900 mila protestanti venissero messi a morte nella guerra condotta dal papa per sterminare i Valdesi .
Pensate a quei monaci e preti, che, in paramenti sacri, dirigevano con spietata crudeltà ed inumana brutalità il lavoro della tortura e del rogo per uomini e donne innocenti, e lo eseguivano nel nome di Cristo, per ordine diretto del « vicario di Cristo ». L’Inquisizione fu la maggiore infamia e malvagità della storia umana. Venne ideata dai papi che ne fecero uso per 500 anni al fine di mantenere il loro potere. Di questa crudeltà , nessuno nella successiva linea di papi,santi e infallibili ha mai chiesto perdono.
NELLA RIFORMA PROTESTANTE
 NAZISMO
 REGIMI COMUNISTI
 PERSECUZIONI MODERNE
NESSUNO MAI HA POTUTO DISTRUGGERE L’OPERA DI DIO : LA CHIESA :
 ANZI LEGGIAMO ATTI 19:20
 Matteo 16:18 E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa,
e le porte dell’Ades non la potranno vincere.

 

FINE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

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