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MATTEO CAP 1 e 2

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MATTEO 1
Introduzione:
Iniziamo lo studio di un nuovo libro della Bibbia, il Vangelo di Matteo, il primo libro del
Nuovo Testamento.
Il vangelo di Matteo, sebbene sia lungo solo 28 capitoli, è un libro molto importante.
Genesi e Matteo sono i due libri chiave della Bibbia; Matteo è infatti il ponte tra il Vecchio e
il Nuovo Testamento. Prima di passare a questo vangelo, vorrei colmare la lacuna storica
esistente tra il Vecchio e il Nuovo Testamento, perchè per poter apprezzare e avere la giusta
comprensione del Nuovo Testamento è quasi essenziale conoscere qualcosa di questo periodo
che è approssimativamente di 400 anni.
Questo è un lasso di tempo che va dai giorni di Nehemia e Malachia alla nascita di Gesù
Cristo a Betlemme. Sapete, dopo che il profeta Malachia ebbe parlato, il cielo divenne
silenzioso. DIO smise di trasmettere e non ci furono più programmi per 400 anni.
Poi un giorno l’angelo dell’Eterno apparve a un sacerdote di nome Zaccaria, che pregava
davanti all’altare nel tempio di Gerusalemme. L’angelo gli diede l’annuncio della nascita di
un figlio, che sarebbe poi stato Giovanni il Battista, che è il precursore del Signore Gesù.
Vedremo più avanti quanto egli sia importante nel Vangelo di Matteo.
Sappiamo che avvennero grandi cose in questo intervallo di 400 anni anche se questo è un
periodo silenzioso per quanto riguarda la scrittura.
Questo periodo della storia del popolo d’Israele fu molto eccitante e allo stesso tempo molto
tragico; la condizione interna di Giuda fu trasformata radicalmente.
Una nuova cultura, diverse istituzioni e organizzazioni sconosciute sorsero in quel periodo e
molte di queste novità si trovano nel vangelo di Marco.
La storia mondiale aveva fatto grandi passi nell’intervallo tra il Nuovo Testamento e l’Antico
Testamento. Quest’ultimo si chiude con l’impero mediopersiano come potenza dominante e
anche l’Egitto non era da sottovalutare; durante questo periodo entrambi uscirono di scena.
Il potere passò dall’est all’ovest, dall’oriente all’occidente, dall’Asia all’Europa, dalla
Medopersia alla Grecia. Quando si apre il Nuovo testamento. una nuova potenza mondiale,
Roma, governa il mondo.
Considerare alcuni avvenimenti storici salienti ci darà una visione più completa di questo
periodo (poichè gli storici non sono concordi sulle date, queste sono da ritenersi
approssimative).
Nel 480 aC, Serse il Persiano vinse contro i greci alle Thermopili, ma fu sconfitto – da un
temporale a dire il vero- nella battaglia di Salamina.
Questo fu l’ultimo tentativo da parte dell’est di dominare il mondo.
Nel 333 aC, dall’ovest venne Alessandro il Grande, chiamato il “caprone col grande corno”
nell’ottavo capitolo del libro del profeta Daniele:.
Alessandro guidò le forze unite della Grecia alla vittoria sui persiani a Issus.
Nel 332 aC, Alessandro il grande, o Alessandro Magno, arrivò a Gerusalemme, dove venne
a conoscenza della profezia che lo riguardava, perciò risparmiò la città. Gerusalemme fu una
delle poche città che furono risparmiate.
Nel 323 aC Alessandro Magno morì sulla via per la Persia, dove pare avesse intenzione di
trasferire il centro del suo impero che fu diviso tra i suoi 4 generali.
Nel 320 aC la Giudea fu annessa all’egitto da Tolomeo Soter.
Nel 312 aC Seleuco fondò la Seleucidia, che è la Siria. Cercò anche di occupare la Giudea
che si trasformò così in un campo di battaglia tra la Siria e l’Egitto.
Questa piccola regione divenne uno stato cuscinetto, in quanto queste due nazioni andavano
su e giù per la terra di Giudea nelle loro incursioni belliche.
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Nel 203 aC Antioco il Grande prese Gerusalemme, e la Giudea passò sotto il dominio della
Siria.
Nel 170 aC Antioco Epifane prese Gerusalemme e profanò il tempio. Daniele aveva parlato
di lui definendolo il “piccolo corno” Daniele 8:9. Egli venne chiamato il “Nerone della storia
ebrea”.
Nel 166 aC Mattatia, un sacerdote giudeo, sollevò una rivolta contro la Siria. Questo fu
l’inizio dell’era maccabeica. Forse Israele non soffrì mai così tanto e non fu mai così eroico.
Giuda Maccabeo, il cui nome significa “il martello” fu il leader che guidò la rivolta.
Nel 63 aC il Romano Pompeo prese Gerusalemme e il popolo d’Israele passò sotto il dominio
di una nuova potenza mondiale: alla nascita di Gesù e durante tutto il tempo del Nuovo
Testamento Israele fu governato dall’Impero Romano.
Nel 40 aC il Senato Romano elesse Erode come Re di Giudea. Non ci fu mai una famiglia o
un uomo più malvagio.
nel 37 aC Erode prese Gerusalemme e uccise Antigone, l’ultimo dei sacerdoti maccabei.
Nel 31 aC Cesare Augusto divenne Imperatore di Roma.
Nel 19 aC si diede inizio alla costruzione del tempio di Erode, i lavori durarono per molto
tempo durante il Nuovo testamento.
Ed infine nel 4 aC il nostro Signore Gesù nacque a Betlemme.
Può sembrare strano dire che Gesù nacque nel 4 avanti Cristo, ma è l’incertezza di data di cui
parlavamo all’inizio, è come dire che siamo nel 2000 anche se il calendario segna
diversamente.
A seguito degli eventi storici di cui abbiamo parlato prima, ci furono dei cambiamenti radicali
nella nazione di Giudea. Dopo la cattività babilonese, Israele passò dall’idolatria a una lotta
frenetica per la ‘santità legale’. La legge divenne il loro idolo.
L’ebraico classico lasciò il posto all’aramaico come lingua di tutti i giorni, ma rimase nelle
sinagoghe che divennero il centro della vita giudaica. Sorsero anche gruppi e partiti che non
erano mai stati menzionati prima nell’Antico Testamento.
Il primo gruppo che incontriamo sono i
1°- Farisei: essi erano il partito dominante. Nacquero per tutelare la cultura ebraica contro le
influenze straniere. Erano stretti legalisti che credevano profondamente nell’Antico
Testamento. Erano nazionalisti e volevano ristabilire il regno della stirpe di Davide. Per
questo erano un partito politico-religioso. Oggi li definiremmo fondamentalisti dal punto di
vista teologico e dell’estrema destra politica.
2°- Sadducei: I sadducei erano costituiti da gente ricca e ben disposta socialmente che
cercavano di liberarsi della tradizione. I sadducei erano liberali nella loro teologia e
rigettavano il soprannaturale. Cosi si opponevano ai farisei. I sadducei erano vicini ai greci
epicurei la cui filosofia era “mangia, bevi e sii allegro, perchè domani morrai.” Possiamo
avere un’idea sbagliata dei sadducei. Essi tentavano di raggiungere la “buona vita.”
pensavano di poter vincere i loro appetiti carnali soddisfacendoli. Ai nostri giorni molta gente
segue ancora questa filosofia.
3°- Scribi: Gli scribi erano un gruppo di esponenti professionali della legge. Erano più
interessati alla lettera che allo spirito della legge. Quando Erode ha chiamato gli scribi e ha
domandato dove Gesù avrebbe dovuto nascere, essi sapevano che era in Betlemme. Forse
pensi che a questo punto si sarebbero affrettati ad andare a vederlo, ma non erano interessati,
sono stati assorbiti dalla lettera della legge. E’ pericoloso volere l’informazione e la
conoscenza della Bibbia senza renderla parte integrante delle nostre vite. E’ importante
conoscere la parola di Dio – è un desiderio lodevole – ma dobbiamo anche applicare questa
conoscenza alla nostra vita e passarla così agli altri.
4°- Gli Erodiani:Erano un partito dei tempi di Gesù ed erano degli opportunisti politici.
Volevano garantire la presenza di Erode sul trono per restare al potere.
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Questo è stato un periodo di grande attività letteraria anche se non c’era nessuna rivelazione
da Dio. L’Antico Testamento è stato tradotto in greco ad Alessandria d’ Egitto durante il
periodo dal 285 a 247 aC.
E’ stato tradotto da 6 membri di ciascuna delle 12 tribù, da qui il nome della traduzione
Septuaginta, che significa “dei settanta”.
Questa traduzione è stata usata da Paolo, e Gesù sembra abbia fatto citazioni da questa
versione. Sebbene questo fosse un periodo di silenzio da parte di Dio era evidente che Egli
stava preparando il mondo per la venuta di Cristo. I Giudei, i greci, i romani e le moltitudini
dell’oriente dovevano tutti essere preparati per la venuta del Salvatore.
I quattro Evangeli sono diretti alle 4 principali categorie di persone di quel tempo.
1°- Matteo è stato scritto per la nazione di Israele. E’ stato scritto in ebraico ed è stato diretto
alle persone religiose.
2°- Marco ha scritto per i romani. Il romano era un uomo di azione che credeva che governo,
legge e ordine erano il modo con cui avrebbe potuto controllare il mondo. Molta gente oggi
pensa lo stesso. E’ vero che ci devono essere legge e ordine, ma i romani presto capirono che
non potevano regnare solo con quelle cose. Il mondo aveva bisogno di sentire di una persona
che credeva nella legge e nell’ordine, ma che offriva anche il perdono dei peccati e la grazia e
misericordia di Dio. Questo è il Dio che Matteo presenta ai romani.
3°- Il Vangelo di Luca è stato scritto ai greci, all’uomo pensante, l’intellettuale.
4°- Il Vangelo, Giovanni, è stato scritto direttamente per chi crede ma indirettamente per
l’oriente dove c’erano i misteriosi magi che aspettavano un giorno di liberazione.
C’è ancora oggi gente come loro. L’uomo religioso ha bisogno di Cristo, non della religione;
l’uomo di potere ha bisogno di un Salvatore che abbia il potere di salvarlo. L’uomo pensante
ha bisogno di uno che possa andare incontro alle sue necessità mentali e spirituali.
E certamente ogni uomo ha bisogno di conoscere un Salvatore che può non solo salvarlo, ma
anche risollevarlo così che possa vivere per Dio. Parliamo ora dello scrittore.
Il Vangelo di Matteo è stato scritto da un pubblicano che Gesù chiamò in un modo deciso;
possiamo leggere questa chiamata in Matteo cap.9 versetto 9.
Matteo era un seguace del Signore Gesù: un apostolo. Abbiamo la conferma che ha scritto il
suo Vangelo in ebraico per la nazione di Israele, un popolo religioso.
Abbiamo detto che questo è un libro chiave, un libro straordinario perchè attinge dall’Antico
Testamento e riporta più profezie di qualsiasi altro libro. Matteo è il solo Vangelo che
menziona la chiesa per nome Matteo 16:18 “su questa roccia costruirò la mia chiesa”
Il vangelo di Matteo presenta il programma di Dio.
Il “Regno del cielo” è un’espressione particolare di questo Vangelo. Ricorre 32 volte.
La parola “regno” 50 volte. Il regno e la chiesa non sono la stessa cosa. Non sono sinonimi.
Benchè la chiesa sia nel regno, c’è molta differenza.Per esempio Roma è in Italia, ma non è
l’Italia. Allo stesso modo la chiesa è nel regno, ma il regno del cielo è il regno dei cieli sopra
la terra. La chiesa è in questo regno. Il regno del cielo è il tema di questo Vangelo.
Chi stabilirà quel regno sulla terra è il Signore Gesù. Il vangelo di Matteo contiene le 3
maggiori dissertazioni riguardo al regno.
1°- Il sermone sul monte – che potremmo chiamare la legge del regno
2°- Le parabole del regno- queste parabole sono in Matteo 13
3°- Il discorso nell’uliveto – esprime il desiderio che il regno sia stabilito qui sulla terra.
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Per concludere quasta introduzione voglio darvi un modo per suddividere il vangelo di
Matteo. Io ne userò uno diverso, ma questo vi aiuterà a capirlo meglio.
Potremmo intitolarlo: “contempla il tuo re”
1. la persona del re (nei capitoli 1-2)
2. la preparazione del re (capitoli 2 a 4:16)
3. la propaganda del re (capitoli 4:17 a 9:35)
4. il programma del re (capitoli 9:36 a 16:20)
5. la passione del re (capitoli 16:21 a 27:66)
6. il potere del re (capitolo28)
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Il tema del CAPITOLO 1 è la genealogia di Gesù Cristo e la sua nascita da una vergine
La genealogia che apre il Vangelo di Matteo e il Nuovo Testamento è, sotto molti aspetti, il
documento più importante delle scritture.
L’intera Bibbia riposa sulla sua accuratezza. Potrete notare che essa è divisa in 3 parti:
1. Genealogia da Abramo a Davide (v. 1-6)
2. Da Davide alla cattività babilonese (v. 7-11)
3. Alla cattività babilonese a Giuseppe, il falegname (v. 12-17)
Nel nostro studio della Genesi abbiamo visto che è un libro che parla di famiglie.
Le genealogie che troviamo in essa sono molto importanti, e le ritroviamo nuovamente qui, all’inizio
del Nuovo Testamento. Ora, devo convenire che in un primo momento questo può sembrare
piuttosto noioso. Dando a qualcuno un Nuovo Testamento, questo comincerà a leggere il Vangelo di
Matteo e troverà subito una genealogia: forse non ci perderà molto tempo ad esaminarla arrivando
alla conclusione che quel libro non fa per lui.
Non li possiamo biasimare. Io credo che si dovrebbe iniziare a leggere il Nuovo Testamento da un
altro Vangelo, Marco ad esempio, piuttosto che da Matteo.
Ma questo non sminuisce l’importanza di questa genealogia. Essa stabilisce che il Signore Gesù è un
discendente di Abramo e di Davide, entrambi personaggi molto importanti.
La linea di Abramo lo colloca nella nazione, quella di Davide sul trono.
Le genealogie erano molto importanti per il popolo d’Israele e attraverso di esse si poteva stabilire se
una persona apparteneva veramente a una certa famiglia, come diceva.
Per esempio, quando Israele tornò dalla cattività – Esdra 2:62 – fu possibile controllare il registro
della tribù di Levi ed escludere quanti non ne facevano parte.
Evidentemente queste genealogie erano tenute dal governo ed erano accessibili al pubblico; erano
conservate nel tempio, perchè Israele era una teocrazia: stato e chiesa erano una sola cosa. Questa
genealogia doveva quindi essere esposta e potrebbe essere stata copiata dai registri pubblici prima
che il tempio fosse distrutto nel 70 dC.
I nemici di Gesù avrebbero potuto consultarla e forse lo fecero. Questo è molto interessante perchè
essi ebbero da dire su ogni cosa che Gesù fece, ma non contestarono mai la sua genealogia, forse
perchè la controllarono e videro la sua accuratezza. Questo è molto importante perchè pone Gesù in
una posizione unica.
Ricordate che egli disse che Giovanni 10:1-2 “In verità, in verità vi dico che chi non entra per la
porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Ma colui che
entra per la porta è il pastore delle pecore”
Quell’ovile è la nazione d’Israele. Gesù non vi entrò da un’entrata secondaria e nemmeno da un
vialetto sul retro: è entrato dalla porta principale, nascendo nella famiglia di Davide e di Abramo. E
questo è ciò che Matteo sta dicendo per prima cosa: Gesù è l’adempimento di ciò che è stato detto
nell’Antico Testamento. I suoi nemici non potevano attaccarlo sulle sue origini terrene, ma dovevano
trovare qualcos’altro – e lo fecero.
So che molti, nel leggere la Bibbia, saltano le genealogie ma, dato che lo Spirito Santo ha usato tanto
inchiostro per darci anche le genealogie, esse dovevano essere in qualche modo importanti per noi.
Per questo voglio parlarvi di questa genealogia del Signore Gesù secondo la linea di Giuseppe; ce
n’è un’altra in Luca, e quella è secondo la linea di Maria.
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo.
Matteo 1:1
In altre traduzioni è detto ‘Libro della genealogia di Gesù’; una frase unica che si trova solo
nell’Evangelo di Matteo. Non si trova da nessun’altra parte del Nuovo Testamento e dell’Antico
Testamento tranne che nella Genesi, dove troviamo in Genesi 5:1 ‘libro della generazione di
Adamo. Ci sono 2 libri: uno della generazione di Adamo e uno di quella di Gesù. Come si entra nella
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famiglia di Adamo? Con la nascita. Infatti non abbiamo fatto niente per entrarci, nascere è il modo
per farlo.
Ma in Adamo tutti siamo morti, dice l’Apostolo Paolo in Romani 5:12. Il libro di Adamo è un libro
di morte. Poi c’è l’altro libro, quello della generazione di Gesù.
Come entrare nella sua generazione? Con la nascita, la nuova nascita. Il Signore Gesù dice che
dobbiamo essere nati di nuovo se vogliamo vedere il regno dei cieli Giovanni 3:3, questo ci colloca
nel libro della vita, e vi si può giungere tramite la fede in Cristo. Tutti noi siamo nel primo libro,
quello di Adamo. Spero che tu, amico, sia anche nel libro della vita.
Matteo dice che Gesù è il figlio di Davide, figlio di Abramo. Egli sta presentando il Signore Gesù
come il Messia, colui che è il re, che dovrà stabilire il regno dei cieli sulla terra. Deve essere figlio di
Davide per compiere le profezie che Dio fece a Davide. Gesù è figlio di Davide. E` anche figlio di
Abramo e questo è molto importante perchè Dio disse ad Abramo che dal suo seme tutte le nazioni
della terra sarebbero state benedette Genesi 22:18 e Paolo spiega ai Galati che quel seme è Gesù
Cristo Galati 3:16. Quindi Gesù è figlio di Abramo.
Leggiamo ora i versetti da 2 a 9
Abraamo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli; Giuda
generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram; Aram generò Aminadab;
Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon; Salmon generò Boos da Raab; Boos generò
Obed da Rut; Obed generò Iesse, e Iesse generò Davide, il re. Davide generò Salomone da quella
che era stata moglie di Uria; Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa;
Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Uzzia; Uzzia generò Ioatam; Ioatam
generò Acaz; Acaz generò Ezechia;
Matteo 1:2-9
Quattro nomi sono presenti come se fossero scritti con caratteri al neon.
E` strano che compaiano nella genealogia di Cristo. Primo perchè sono nomi di donne, secondo
perchè sono nomi di gentili.
Di solito i nomi delle donne non compaiono nelle genealogie e lo stesso accade oggi per il semplice
motivo che la donna, sposandosi, prende il nome del marito ed è quindi la genealogia dell’uomo che
viene riportata in quanto quella della donna ‘scompare in quella dell’uomo’. Ai tempi di Gesù era
inusuale trovare nomi di donne nelle genealogie, invece qui ce ne sono ben 4. E non sono solo 4
nomi di donne, ma sono 4 nomi di donne gentili.
La legge diceva di non accoppiarsi con i pagani, anche Abramo ricevette istruzioni a riguardo per
scegliere una moglie per suo figlio Isacco e Isacco seguì le stesse direttive per suo figlio Giacobbe.
Di queste 4 donne pagane, due sono cananee, una moabita, una hittita!
Ora ti chiederai: come ci sono entrate?
Thamar, è la prima (v.3) e la sua storia è scritta in Genesi 38. Quel capitolo è uno tra i più oscuri
della Bibbia. Thamar è nella genealogia perchè era una peccatrice.
Rahab è la seconda (v.5). non è una persona che vorremmo nella nostra genealogia.
Se leggiamo la sua storia in Giosuè 2, vediamo che è chiamata Rahab, la prostituta.
Ma diventò una splendida persona dopo aver conosciuto l’Iddio Vivente Ebrei11:31.
E’ nella genealogia di Cristo per il semplice fatto che credette. Ebbe fede. Notate la progressione: si
inizia dal peccato e si passa alla fede.
Ruth è la terza donna (v.5). E’ una persona adorabile e non troverete niente di negativo in lei. Ma ai
suoi tempi c’era una legge che diceva di tenerla lontana perchè nè i moabiti nè gli ammoniti
potevano entrare a far parte del popolo del Signore (Deuteronomio 23:3). Sebbene la legge la volesse
lontana dal popolo, un uomo di nome Boaz la accolse nel suo campo: fu amore a prima vista.. Boaz
amò Ruth a prima vista e fu buono con lei coprendola col suo mantello e rendendola parte di Israele
“perchè ho trovato grazia agli occhi tuoi?” gli chiede Ruth. Lo leggiamo in Ruth.2:10.
Possiamo fare la stessa domanda a Dio riguardo alla Sua grazia verso di noi.
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Ancora una volta, notate la progressione: veniamo come dei peccatori, afferriamo la mano della fede
e Dio, per la Sua grazia, ci salva.
Bathsheba non è menzionata per nome, ma è chiamata la moglie di Uria (v.6). In questo caso il
peccato fu di Davide e ne pagò le conseguenze.
La troviamo nella genealogia di Cristo perchè Dio non rigetta mai uno dei Suoi figli che pecca. Una
pecora può uscire dall’ovile e diventare una pecora sperduta, ma abbiamo un pastore che esce per
cercare la pecora smarrita e riportarla nell’ovile. Dio riportò indietro Davide. In questa genealogia
c’è tutta la storia della salvezza. Ci sono altre cose interessanti. Se paragoniamo questa genealogia
con quella di 1°Cronache.3 vedrete che nel v.8 di Matteo non sono riportati i nomi di Acazia, Joas e
Amazia. Questo dimostra che le genealogie sono fatte per darci una certa visuale di una discendenza,
fatte per un certo scopo, e non è sempre necessario scrivere i nomi di tutte le persone. Proseguiamo
la lettura dal versetto 10 al 17
Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; Giosia generò Ieconia e i
suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia
generò Salatiel; Salatiel generò Zorobabel; Zorobabel generò Abiud; Abiud generò Eliachim;
Eliachim generò Azor; Azor generò Sadoc; Sadoc generò Achim; Achim generò Eliud; Eliud generò
Eleàzaro; Eleàzaro generò Mattan; Mattan generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuseppe, il marito
di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo. Così, da Abraamo fino a Davide sono in
tutto quattordici generazioni; da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici
generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni.
Matteo 1:10-17
Nel v.11 vediamo che Matteo salta Joakim, ma include Ieconia.
Egli merita la nostra attenzione speciale perchè Dio disse che nessuno della sua famiglia sarebbe
stato sul trono; lo leggiamo in Geremia 22:24-30 a causa del peccato di quest’uomo, nessuno dei
suoi discendenti avrebbe mai potuto salire al trono.
Vedete, Giuseppe fa parte dei suoi discendenti, ma Giuseppe non è il padre naturale di Gesù. Questo
è molto importante. Giuseppe diede a Gesù il titolo legale al trono di Davide perchè Giuseppe era il
marito di Maria, che fu colei che lo portò in grembo.
Cristo non è il seme di Giuseppe e quindi non lo è neanche di Ieconia, ma Giuseppe e Maria
dovevano essere discendenti di Davide, e entrambi lo erano, sebbene da diverse famiglie (Maria
viene dal figlio di Davide, Nathan; Giuseppe da Salomone).
Cosi entrambi dovettero andare a Betlemme per il censimento.
Vedete quanto sia importante questa genealogia e quanto meriti il nostro studio.
Al versetto 16 si interrompe lo schema che troviamo sin dall’inizio della genealogia dove leggiamo
che Abramo generò Isacco.
Dal v.2 fin qui è tutto un generare e anche il v.16 dice che Giacobbe generò Giuseppe.
Ci si aspetta ora che il tutto continui con “Giuseppe generò Gesù”, ma non è così. Invece è detto
“Giuseppe, il marito di Maria…” ovviamente Matteo sta cercando di rendere chiaro che Giuseppe
non fu il padre di Gesù.
Anche se è il marito di Maria, non è il padre di Gesù.
Qual’è la spiegazione? Matteo ce la darà nel resto del capitolo e mostrerà come questo avvenimento
adempie le profezie dell’Antico Testamento.
Matteo raggruppa le genealogie in modo da dare una visione generale della storia dell’Antico
Testamento. Un’era va da Abramo a Davide, una da Davide alla cattività babilonese e la terza dalla
cattività alla nascita di Gesù;. ovviamente ha tralasciato alcuni nomi in modo da lasciarne 14 in ogni
gruppo.
La domanda è: perchè? Apparentemente perchè il numero 14 (due volte 7) offriva una prova
dell’accuratezza della genealogia.
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Ora che Matteo ha mostrato che Giuseppe non è il padre di Gesù, ce ne da la spiegazione. Già
dall’Antico Testamento Dio aveva predetto una nascita soprannaturale.
Ebbene, amico, questa non è certo una nascita naturale!
La nascita di Gesù è una ‘nuova cosa’ che Dio ha fatto. La vergine che partorirà un figlio.
Leggiamo il passo che parla di questo evento nei versetti da 18 a 23
La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a
Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla
segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno,
dicendo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò
che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù,
perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati”. Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse
quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “La vergine sarà incinta e partorirà un
figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele”, che tradotto vuol dire: “Dio con noi”.
Matteo 1:18-23
Matteo ci dice come è successo. Quando Maria fu promessa sposa a Giuseppe, quando cioè furono
fidanzati, prima che avessero una relazione sessuale, si trovò incinta.
La legge mosaica è molto precisa su questo punto. Dice che una donna colpevole di infedeltà
coniugale deve essere lapidata. Ma quest’uomo, Giuseppe, era un uomo notevole.
Diamo molta attenzione a Maria, e facciamo bene, ricordiamo che fu la madre di Cristo. Dio non fa
errori nelle sue scelte: prese la ragazza giusta.
Tenendo bene in mente tutto questo, non dobbiamo dimenticare che Dio scelse anche l’uomo giusto.
Un uomo irascibile avrebbe subito fatto lapidare Maria, ma lui non lo fece, non era quel tipo di
persona; egli l’amava e non voleva ferirla in nessun modo, sebbene all’inizio credesse che gli fosse
stata infedele. Per prevenire una tragica situazione l’angelo apparve a Giuseppe per rendere chiaro
anche a lui cosa stava accadendo.
Il nome Gesù significa Salvatore. Avrà questo nome perchè salverà il Suo popolo dai loro peccati.
Matteo, che scrive per la nazione d’Israele, rende chiaro che tutto questo successe perchè si
adempisse tutto quello che Dio aveva detto. Matteo fa appello alla nazione d’Israele perchè capisca
che costui è venuto per adempiere in sè le profezie dell’Antico Testamento.
E’ stato detto che ci sono più di 300 profezie riguardo alla prima venuta di Gesù che sono state
adempiute letteralmente. Io non so quante di loro sono in Matteo, ma so che Matteo ha citato
l’Antico Testamento più volte che gli scrittori degli altri 3 Vangeli messi insieme.
Sembra che registri cose dall’Antico Testamento non perchè voglia delineare un “vita di Cristo” ma
per mostrare che questo è l’adempimento delle profezie dell’Antico Testamento che lo riguardano.
Nel versetto 23 Matteo cita la profezia che è stata data in Isaia “La vergine sarà incinta e partorirà
un figlio”. Alcune versioni della Bibbia traducono “una giovane donna concepirà e partorirà un
figlio.” sostituendo la parola vergine con giovane donna.
La profezia di Isaia è stata data come un segno, e non è affatto un segno che una giovane abbia un
figlio. Se cosi fosse,avremmo questo segno molte volte all’anno.
Torniamo a Isaia 7: Acaz era sul trono. Egli era uno di quelli che era lontano da Dio, era considerato
un re cattivo. Dio ha mandato Isaia a portargli una comunicazione, e lui non ha voluto ascoltare.
CosÌ leggiamo Isaia 7:10-14: Il Signore parlò di nuovo ad Acaz, e gli disse: “Chiedi un segno al
Signore, al tuo Dio! Chiedilo giù nei luoghi sotterrra o nei luoghi eccelsi!” Acaz rispose: “Non
chiederò nulla; non tenterò il Signore”. Isaia disse: “Ora ascoltate, o casa di Davide! E’ forse poca
cosa per voi lo stancar gli uomini, che volete stancare anche il mio Dio? Perciò il Signore stesso vi
darà un segno: Ecco, la giovane, la vergine concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà
Emmanuele..
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Ripetiamo che se questo segno riguardasse una donna che partorisce un figlio, non esiterebbe niente
di speciale per nessuno, ma se è una vergine a farlo, allora quello è un segno.
E questo è proprio quello che qui si intende.
La parola ebraica usata è almah; quando questa parola almah è usata nell’Antico Testamento, ha il
significato di ‘vergine’. Rebecca è chiamata almah prima che sposasse Isacco.
Il fatto che la parola almah significa vergine è affermato anche dalla Septuaginta, la versione a cui
abbiamo accennato nell’introduzione.
Ripetiamo la spiegazione: durante il periodo intertestamentale, 72 studenti ebrei, 6 per ognuna delle
12 tribù, lavorarono ad Alessandria in Egitto alla traduzione dell’Antico Testamento ebreo in greco.
Quando arrivarono a questo ‘segno’ in Isaia, questi 72 uomini capirono che significava ‘vergine’ e
lo tradussero con la parola greca parthenos. Questa è la stessa parola che Matteo usa nel suo
Vangelo. Parthenos non significa ‘giovane donna’; significa ‘vergine’. Atena era la dea vergine di
Atene e il suo tempio fu chiamato Parthenon perche’ parthenos significa vergine. E’ chiaro che la
parola di Dio sta usando precisamente lo stesso significato.
Parlando del suo nome notiamo qualcosa di meraviglioso. “una vergine …Dio e’ con noi” è detto al
v.23 Sembra che ci sia un problema qui.
Vi risulta che Gesù sia mai stato chiamato Emmanuele? no. Egli è chiamato Gesù perchè è questo il
suo nome e gli è stato dato perchè è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati. Cristo, a proposito,
è il suo ‘titolo’; Gesù è il suo nome. Ma qui si dice che sarà chiamato Emmanuele che significa ‘Dio
con noi’. Se non è Emmanuele, non può essere Gesù, il Salvatore. La ragione per cui è chiamato
Gesù, il Salvatore, è perchè egli è Dio con noi.
In Ebrei 2, 9 è scritto:“però vediamo colui che è stato fatto di poco inferiore agli angeli, cioè Gesù,
coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto, affinchè, per la grazia di Dio,
gustasse la morte per tutti.”
Egli doveva essere un sacrificio accettevole. Io non avrei potuto morire per i peccati del mondo. Non
posso nemmeno morire per espiare i miei peccati personali.
Ma lui può! Come può Gesù essere un Salvatore? Perchè’ lui è Emmanuele, Dio con noi.
Se non fosse Emmanuele, non potrebbe essere il Salvatore del mondo. Se lui fosse solo un altro
uomo come lo sono io, allora non sarà capace di aiutarmi poi così tanto.
Ma se egli è Emmanuele, Dio con noi, nato da un vergine, allora egli è il mio Salvatore.
E’ anche il tuo Salvatore? Egli prese su di sè la nostra umanità in questo modo, così ha potuto
assaporare la morte per noi, cosi ha potuto morire sulla croce per redimere tutti noi.
Leggiamo ora gli ultimi due versetti del capitolo, il 24 e 25
Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé
sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose
nome Gesù.
Matteo 1:24-25
In poche righe ci viene fatto un ampio ritratto di Giuseppe.
Possiamo notare alcune cose: la sua ubbidienza a Dio, la sua fede nelle parole degli angeli, il suo
rispetto per la donna che sarebbe stata sua moglie.
Il suo amore per Maria e la consapevolezza dell’opera che Dio stava portando avanti attraverso di
lei, gli dà la forza di compiere ciò che pochi uomini avrebbero fatto: l’accoglie in casa sua come
moglie, ma si astiene dall’avere con lei rapporti sessuali fino alla nascita del bambino.
Ebbero poi comunque una normale vita di coppia e, come leggeremo altrove, Maria avrà altri figli
nati dalla loro relazione.
Matteo non ci narrerà la nascita di Gesù con molti particolari; nel prossimo capitolo vedremo
direttamente gli eventi accaduti dopo la sua nascita.

MATTEO 2
Il tema del capitolo 2 è la visita dei re magi dopo la nascita del Signore Gesù, la fuga di Gesù con la
famiglia in Egitto, e il loro ritorno a Nazaret.
Anche qui troviamo l’adempimento di una profezia
Quello che leggiamo è una nota storica di quello che è accaduto, che nasconde una grande verità, e
non vogliamo perdercela.
Abbiamo detto che ciascun Vangelo è stato scritto per incontrare le necessità di un gruppo
particolare di gente e quello di Matteo è stato scritto per la nazione di Israele.
E’ per gente religiosa. Qui c’è l’adempimento di quattro profezie.
Mostrare come queste profezie del Vecchio Testamento sono state adempiute alla nascita di Gesù è
lo scopo, credo, di questo capitolo. Sono sicuro che c’erano molti studiosi delle Sacre Scritture, che
vivevano ai tempi di Cristo, che si chiedevano come tutte queste profezie avrebbero potuto essere
adempiute.
Sembrava difficile, se non impossibile. Qui ne elenco alcune, poi vedremo come sono state
adempiute al tempo della nascita di Cristo:
1°- Doveva essere nato in Betlemme Michea 5:2
2°- Doveva essere chiamato fuori dall’Egitto Osea 11:1
3°- Ci doveva essere dolore in Rama Geremia 31:15
4°- Doveva essere chiamato un Nazareno Isaia 11:1
Se Cristo doveva essere nato in Betlemme, perchè avrebbe dovuto esserci dolore in Rama, che è al
nord di Gerusalemme, mentre Betlemme è a sud? E doveva essere chiamato un Nazareno benchè
fosse nato in Betlemme e doveva essere chiamato fuori dall’Egitto.
La domanda è: come potevano tutte queste profezie essere adempiute in un piccolo bambino? Allora,
Matteo mostra come letteralmente, accuratamente, e facilmente tutto è stato adempiuto senza
cambiamenti sulle profezie o sulla storia. E’ accaduto come Dio ha detto che sarebbe accaduto. Ai
giorni nostri quando ci sono profezie che si riferiscono alla seconda venuta di Cristo, possiamo
trovare difficile correlarle e vedere il modo in cui possono compiersi. Sono dell’opinione che quando
sarà giunto il tempo del loro adempimento, scopriremo che tutto avverrà in modo normale, naturale.
Somiglia a un puzzle, ma quando saremo alla sua presenza e tutto sarà adempiuto, ci sembrerà tanto
naturale quanto le profezie della sua prima venuta. Ogni piccolo pezzo del puzzle andrà al suo posto,
e saremo meravigliati perchè quando eravamo ancora su questa terra non l’avevamo capito.
Ma iniziamo la lettura partendo dalla visita dei magi cioè i primi versetti da 1 a 6
Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode. Dei magi d’Oriente arrivarono a
Gerusalemme, dicendo: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in
Oriente e siamo venuti per adorarlo”. Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con
lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informò da loro dove il Cristo doveva
nascere. Essi gli dissero: “In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:
“E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da
te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele”.
Matteo 2:1-6
Questa è il racconto storico della visita dei re magi. Essi vennero durante i giorni di re Erode. Una
delle cose che Erode non voleva era la competizione, infatti era l’unica cosa che non tollerava;
quindi la venuta dei re magi a Gerusalemme lo allarmò decisamente. “Vennero 3 re magi d’oriente a
Gerusalemme” dice forse così la tua Bibbia? “No -risponderai- hai inserito il numero 3”. Ebbene,
non è forse questo che ti è stato insegnato dalle cartoline di Natale? Credo che molta gente conosca il
Natale molto di più tramite le cartoline di auguri che dalla Bibbia, ed è per questo che ci sono molte
espressioni poco accurate.
2
Cercherò di correggerne alcune in questo capitolo.
Primo, vedrai chiaramente che qui non ci è detto che erano 3 magi. Io non so quanti fossero,
sappiamo che portarono 3 tipi di doni: oro, incenso e Mirra; potevano anche essere stati in 300 e
portare oro, incenso e mirra. Ciò che sappiamo è che vennero i magi
La stella era a ovest ed essi la seguirono. La mia domanda è: come hanno fatto ad associare una
stella a un re e questo re a Israele? Tutto ciò che so è che gli orientali avevano una profezia di
Balaam che è registrata in Numeri 24:17 “Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un
astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele; colpirà Moab da un capo all’altro e
abbatterà tutta quella razza turbolenta.”
Notate che la profezia dice ‘una stella verrà da Giacobbe’ -che è la nazione d’Israele- e uno scettro.
Israele. La stella e lo scettro vanno insieme. Questo è il solo punto dell’Antico Testamento che
conosco dove essi sono menzionati insieme.
Gli uomini dell’est avevano questa profezia ed essi giunsero in Israele per cercare un re. Questo
disturbò la città di Gerusalemme e re Erode.
Erode vuole saperne di più. Si tratta di Erode il Grande, un uomo molto superstizioso.
Se avete un buon dizionario biblico potrete leggere qualcosa sulla famiglia di Erode.
Aveva avuto la posizione di re dal governo romano, ma non era affatto un Israelita, ed è veramente
ansioso di trovare questa persona che sembra essere un suo rivale per il suo trono. Così domanda agli
scribi e ai capi sacerdoti dicendo: “So che avete le scritture e in esse è scritto che deve venire un
Messia. Voglio sapere dove nascerà”. Ed essi seppero dirglielo perchè sapevano già di cosa si
trattasse. Essi risposero con le parole del profeta Michea 5:1. Forse non dovettero nemmeno aprire
le scritture perchè le avevano nelle loro menti.
Poterono facilmente citarle a memoria. Essi sapevano tutto sulla venuta del Messia.
Il problema è che la loro conoscenza era solamente accademica e non coinvolgeva la loro vita. Non
aveva un significato personale per loro. Essi sono come quelle persone che conoscono la Bibbia e le
verità che essa contiene, ma non ne fanno un qualcosa di significativo per le loro vite. Dal momento
che gli scribi conoscevano così bene le scritture penserete che avrebbero detto ai re magi: “Lasciate
che veniamo con voi, anche noi cerchiamo il Messia!”. Ma non lo fecero. Mi chiedo quanta gente
oggi sta aspettando veramente il ritorno del Signore. Ne parliamo spesso e studiamo molto sulle
profezie al riguardo. Vorresti vederlo adesso? Supponi che compaia proprio in questo istante, li dove
ti trovi; interromperebbe qualcosa? Gli diresti magari: ”vorrei che venissi in un altro momento”? E
con questa domanda ti lascio: Vorresti vedere il ritorno del Signore adesso?
Vediamo quindi cosa fa Erode a questo punto. Leggiamo dal versetto 7 al 12
Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui la stella
era apparsa; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: “Andate e chiedete informazioni precise sul
bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch’io vada ad adorarlo”. Essi
dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché,
giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di
grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo
adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. Poi, avvertiti in sogno
di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un’altra via.
Matteo 2:7-12
Certamente la stella era apparsa nel cielo della notte qualche tempo prima che i magi arrivassero a
Gerusalemme; ricordatevi che fecero il viaggio con dei cammelli, non con un jet; era un lungo e
difficile viaggio e credo che arrivarono a Gerusalemme almeno un anno più tardi dell’apparizione
della stella.
Non era una semplice celebrazione del Natale per loro.
Mentre percorrevano lunghi e stancanti kilometri, erano sostenuti dalla speranza di vedere il re e di
presentargli i loro doni.
3
Notate che Erode si informò diligentemente sul tempo dell’apparizione della stella.
Erode usa un modo di fare molto subdolo per sapere dov’era questo re di cui intendeva sbarazzarsi.
Sapeva che il modo migliore per scoprire dove fosse era lasciare che lo facessero i magi per lui. Ecco
perchè disse che voleva adorarlo, quando invece l’unica cosa che voleva fare era ucciderlo. La stella
appare di nuovo, credo che essi abbiano viaggiato a lungo senza vederla. Matteo lo mette bene in
chiaro: si trattava di una stella soprannaturale.
Non dobbiamo chiederci il come e il perchè. Gli astronomi dicono che c’era un movimento nei cieli
a quel tempo. Quando Gesù venne, il cielo e la terra furono entrambi interessati alla sua venuta nel
mondo.
Quando i Magi arrivarono, Gesù non era in una stalla dietro una locanda.
Il gran movimento in Betlemme era ormai finito, tutti erano tornati alle proprie case.
Ma questo piccolo bambino era appena nato e non avrebbe potuto viaggiare per un pò di tempo, così
Maria e Giuseppe erano rimasti in Betlemme e si erano spostati in una casa.
E lì li trovarono i magi dell’oriente.
Notate che quando videro Maria con il bambino in braccio, si inginocchiarono, adorarono Gesù e gli
presentarono i loro doni: oro, incenso e mirra.
Questo ci ricorda una profezia relativa alla sua seconda venuta; leggiamo in Isaia 60:6:”Una
moltitudine di cammelli ti coprirà, dromedari di Madian e di Efa; quelli di Seba veranno tutti,
portando oro e incenso, e proclamando le lodi del Signore”
Quale dono è omesso? Mirra. Essi non portano mirra perchè la mirra parla della Sua morte. Quando
verrà la seconda volta niente ci parlerà della Sua morte. L’oro parla della sua nascita. Un re è nato.
L’incenso parla della fragranza della Sua vita. La mirra parla della Sua morte. Tutte queste cose sono
indicate con i doni portatigli alla sua prima venuta., ma quando tornerà di nuovo, la mirra non ci sarà
più, perchè la prossima volta non verrà per morire sulla croce per i peccati del mondo, verrà come re
dei re e Signore dei signori.
I magi credevano che Erode fosse sincero e che volesse realmente andare ad adorarlo. Invece egli
voleva uccidere il bambino e un angelo dell’Eterno li avvisò. Così tornarono per un’altra strada,
forse andarono a sud, verso Ebron passando il Mar Morto: in questo modo sarebbero stati fuori dalla
portata di Erode.
Vediamo i prossimi eventi della vita di Gesù leggendo i versetti da 13 a 18
Dopo che furono partiti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati,
prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico; perché Erode sta
per cercare il bambino per farlo morire”. Egli dunque si alzò, prese di notte il bambino e sua
madre, e si ritirò in Egitto. Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu
detto dal Signore per mezzo del profeta: “Fuori d’Egitto chiamai mio figlio”. Allora Erode,
vedendosi beffato dai magi, si adirò moltissimo, e mandò a uccidere tutti i maschi che erano in
Betlemme e in tutto il suo territorio dall’età di due anni in giù, secondo il tempo del quale si era
esattamente informato dai magi. Allora si adempì quello che era stato detto per bocca del profeta
Geremia: “Un grido si è udito in Rama, Un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli
e rifiuta di essere consolata, perché non sono più”
Matteo 2:13-18
L’angelo apparve anche a Giuseppe e gli disse che era ormai tempo di portare il bambino fuori da
Betlemme perchè Erode avrebbe cercato di ucciderlo. Questa è una citazione da Osea 11:1. E’ una
profezia meravigliosa perchè ha una base storica. Così Giuseppe prese il bambino e sua madre e
andò in Egitto e vi restò fino a quando Dio lo chiamò perché tornasse. Torniamo alla nostra
supposizione che i magi non arrivarono alla mangiatoia allo stesso tempo dei pastori. I magi
arrivarono più’ tardi e, in accordo col v.11, la famiglia si era spostata in una casa. Quando Erode
aveva chiamato i magi per interrogarli sul tempo in cui era apparsa la stella, suppongo che gli
avevano risposto “circa un anno fa.”
4
Quando Erode si rese conto della beffa dei magi, decise di uccidere tutti i bambini dai due anni in
giù così da essere certo di uccidere anche Gesù. Anche questa profezia è insolita.
Geremia non disse che il grido si sarebbe udito a Betlemme. Sono sicuro che anche lì c’era grande
dolore.
Ma Geremia parla di Rama e Rama era a nord di Gerusalemme, mentre Betlemme era a sud. E
Rama, a proposito, era il paese di Geremia. Penso che quando Erode diede l’ordine ai suoi soldati,
essi gli chiesero da dove voleva che iniziassero.
E forse Erode disse: “fate un cerchio intorno a Gerusalemme, dal nord al sud da Betlemme fino a
Rama.” Immaginatevi che carneficina! E che pianto da Betlemme a Rama, un raggio di alcuni
Kilometri. Deve essere stato un brutto periodo per la vita delle persone che persero i loro bambini
appena nati. La profezia di Geremia è stata adempiuta alla lettera.
Dio preservò il Suo Figliolo mandandolo in Egitto.
Vediamo il resto del capitolo e il suo ritorno a Nazareth dal versetto 19 al 23
Dopo la morte di Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe, in Egitto, e gli disse:
“Alzati, prendi il bambino e sua madre, e va’ nel paese d’Israele; perché sono morti coloro che
cercavano di uccidere il bambino”. Egli, alzatosi, prese il bambino e sua madre, e rientrò nel paese
d’Israele. Ma, udito che in Giudea regnava Archelao al posto di Erode, suo padre, ebbe paura di
andare là; e, avvertito in sogno, si ritirò nella regione della Galilea,e venne ad abitare in una città
detta Nazaret, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti, che egli sarebbe stato
chiamato Nazareno.
Matteo 2:19-23
Ora un angelo dell’Eterno apparve a Giuseppe per informarlo che il pericolo per il bambino è
passato; Erode infatti è morto.
E’ essenziale portare il bambino fuori dall’Egitto e tornare in Israele. La ragione principale è che egli
è nato sotto la legge e deve vivere sotto la legge mosaica. Ed egli è l’unico che la rispetta veramente.
Deve lasciare le influenze egiziane. Anche Archelao, il nuovo re era molto brutale, così Giuseppe
non andò in Giudea, ma in Galilea, a Nazareth.
“Sarebbe stato chiamato nazareno”, ci dice la profezia. La parola ebraica per nazareno era netzer,
che vuol dire ramo o germoglio. La città di Nazaret era chiamata così perchè era insignificante.
Le profezie di Isaia 11:1, Isaia 53:2-3 e Salmo 22:6 sono coinvolte nel termine ‘nazareno’.
Ma il Signore Gesù non fu chiamato così solo perchè era un ceppo di Jesse, ma perchè egli crebbe
nella città di Nazaret. Anche in questo caso le profezie furono compiute.
Abbiamo visto che le 4 profezie concernenti i luoghi della nascita di Gesù: nato a Betlemme,
chiamato fuori dall’Egitto, dolore in Rama e chiamato nazareno furono adempiute in modo normale,
senza forzature.
Egli fu in tutti questi posti e le profezie divennero realtà.
Nel prossimo capitolo troveremo che sono passati alcuni anni. Gesù non è più un bambino, ma inizia
il suo ministero.

 

 

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